MURO DELLA VERGOGNA. ANCORA POLEMICHE E DISAGI-foto
Ormai è ufficiale, Gioia del Colle è una città non solo divisa in due ma inaccessibile, in una delle due parti, la Ovest, anche agli stessi residenti, oltre che ai tanti forestieri che vi transitano in qualità di turisti o per lavoro. Come per la città di Berlino del secolo scorso, è diventata un’impresa passare da una parte all’altra della città dopo la chiusura del secondo passaggio a livello, quello di via Dante per intenderci, che ha fatto seguito a distanza di anni e di vane resistenze e promesse a quello di via D’Annunzio (l’ex via per il cimitero), grazie ad un colpo di mano, sarebbe meglio dire di penna, del sindaco Povia che ha firmato una transazione capestro per l’intera cittadinanza, senza però avvisare e interpellare nessuno dei malcapitati cittadini(FIRMA LA PETIZIONE. GIOIA NON PUÒ ESSERE DIVISA IN DUE).
Un’impresa doppiamente impossibile da quando l’Amministrazione ha deciso, all’indomani della chiusura del PL, qualcuno maligna “approfittando della situazione di grave disagio in cui si è trovata gran parte della popolazione, in particolare gli automobilisti e i residenti”, di rendere ancora più inaccessibile la zona dando il via libera ai lavori di manutenzione richiesti dall’AQP. Lavori che hanno determinato la completa chiusura dell’intera zona con un divieto di transito, poi trasformato in divieto di accesso parziale (fino a via F. Petrera), di un incomprensibile senso unico istituito in via Vicinale la Villa, resa fruibile sono in entrata, quando la si poteva lasciare ugualmente a doppio senso, visto che in tanti comunque continuano a considerarla tale, e i tanti segnali di divieto, obblighi di direzione e indicazioni, che più che aiutare confondono ulteriormente tutti gli automobilisti, non solo i forestieri. Soprattutto i camionisti e gli autisti di bus di linea e turistici, spesso e volentieri bloccati nel bel mezzo degli incroci per cercare di capire in quale direzione dover procedere. E a nulla servono i TomTom, in assenza di preventive comunicazioni di strade chiuse al traffico veicolare.
Una situazione che sulla carta dovrebbe durare, secondo l’ordinanza del sindaco, fino al 27 maggio 2014 ma che in molti, considerando il ritardo nell’inizio dei lavori e delle continue avversità atmosferiche, temono possa protrarsi ben oltre la data stabilita, oltre che a peggiorare stante i concomitanti lavori iniziati da alcuni giorni inerenti il raddoppio della stessa Vicinale la Villa, utilizzata per raggiungere il “cimitero nuovo” (DOPO PASSAGGIO A LIVELLO CHIUSA LA VIA PER SANTERAMO-foto). Una strada quasi certamente non rettilinea, in presenza della chiesa rupestre consacrata alla Madonna della Croce. Lavori in cui si impiegheranno enormi risorse economiche senza alcun beneficio tangibile per la cittadinanza, risorse che potevano essere meglio utilizzate, magari chiudendo ed asfaltando gran parte delle buche e delle strade cittadine che versano in uno stato che a dir poco pietoso sarebbe un complimento.