BOMBA D’ACQUA E GRANDINE. AGRICOLTURA IN GINOCCHIO-foto
7 ottobre, ore 14. Il cielo plumbeo smentisce il meteo che prevede sole e bel tempo. Dopo una mattinata serena e assolata, d’improvviso si aprono le cateratte e viene giù una vera e propria bomba d’acqua. Breve (fortunatamente) ma intensa, tanto da allagare nell’arco di pochi minuti l’intera città.
Le zone critiche (sempre le stesse) sono state le prime ad essere invase da ruscelli di acqua piovana, nonostante l’impegno costante dei volontari della protezione civile e i dipendenti della Spes nel tener pulite le grate di deflusso delle acque pluviali.
Le nuvole gravide di pioggia non hanno risparmiato neanche i dintorni, causando danni maggiori.
Infatti a pochi chilometri di distanza, a Casamassima sono stati registrati allagamenti che hanno reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco con le idrovore, mentre a Rutigliano e Fasano al posto di gocce sono piovuti proiettili di grandine in quantità tale da sommergere le strade – si sono misurati cumuli da 40 centimetri a Fasano – e richiedere l’intervento delle ruspe per rimuovere il ghiaccio.
Sono, inoltre, incalcolabili i danni causati dal maltempo al settore agricolo, in particolare a viti e olivi.
Una economia in crisi che inevitabilmente si trasformerà in aumento dei costi di olio e vino e diminuzione della qualità dei prodotti.
Lo confermano anche gli imprenditori vitivinicoli gioiesi, che in questo anno ben poco potranno vinificare a causa delle piogge insistenti che hanno accompagnato l’intera estate e che non lasciano tregua neanche in autunno.
Un clima dai tratti tropicali decisamente insolito cui non siamo – in tutti i sensi – preparati.