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Cronaca

SUL CASO ANSALDO L’ON. DARIO GINEFRA SCRIVE AL MINISTRO

ansaldo-termosud-stabilimento

dario-ginefra-pd“Al Ministro dello Sviluppo Economico

Interrogazione in Commissione

Premesso che:

fondata nel 1853 come “Ansaldo”, nel 2001 Ansaldo Caldaie è stata acquisita da Sofinter Spa, holding a capitale privato che controlla un gruppo di società operanti nel settore dell’energia e del trattamento delle acque;

con oltre 150 anni di esperienza e oltre 1.000 unità installate nel mondo, pari a oltre 80.000 MW, Ansaldo Caldaie S.p.A. è una società leader nel settore della progettazione, costruzione ed installazione di caldaie di grande taglia per impianti di produzione di energia elettrica; 

negli ultimi 30 anni la Società è stata il primo produttore al mondo di Caldaie Supercritiche a olio;

tra i suoi valori, sul suo sito istituzionale, Ansaldo Caldaie nello svolgimento delle proprie attività, dice di rispettare l’insieme dei principi fondamentali relativi ai diritti umani, standard lavorativi, tutela dell’ambiente e lotta alla corruzione derivanti:

dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;

dalla Dichiarazione ILO (International Labour Organization);

dalla Dichiarazione di Rio;

dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione;

si apprende da comunicati delle OO.SS. la decisione di Ansaldo Caldaie, Gruppo Sofinter, di cessare l’attività produttiva del sito di Gioia del Colle con la collocazione in mobilità di tutta la forza lavoro di 197 addetti. Tale decisione sarebbe stata annunciata dall’azienda con una lettera inviata ai dipendenti. Il 10 aprile 2015 l’unità produttiva di Goia del Colle, che si occupa esclusivamente della fabbricazione di boiler, terminerà la propria attività produttiva;

tra le motivazioni vi sarebbe la riduzione degli ordini di acquisti, una “forte contrazione dovuta alla crisi mondiale e alla competizione con aziende a livello globale che producono in paesi ‘Low Cost'”;

l’analisi effettuata anche con consulenti esterni avrebbe evidenziato come il costo di produzione dello stabilimento di Goia del Colle ” sarebbe la causa determinante della perdita di competitività del Boiler Ansaldo” e non sarebbe stato possibile trovare soluzioni alternative alla cessazione dell’unità produttiva;

tale circostanza viene negata dalle OO.SS. che in un loro comunicato affermano che “il tutto avverrebbe nonostante l’aggiudicazione di diverse commesse che si attendevano da tempo e che avrebbero dovuto assicurare la saturazione delle maestranze”;

tale decisione, se confermata, intaccherebbe gravemente il tessuto produttivo pugliese e nazionale facendo venir meno una serie di impegni assunti dall’Azienda negli incontri con le stesse OO.SS.;

nell’unità produttiva di Gioia del Colle sono occupati un dirigente con funzioni di responsabile dello stabilimento, 46 impiegati e 150 operai addetti alla produzione;

il mercato Ansaldo Caldaie è oggi quasi esclusivamente centrato su Paesi extra europei. Dal 2008 al 2013 il fatturato di Ansaldo Caldaie si è progressivamente ridotto da 250 milioni di euro a 88 milioni di euro nel 2013. Gli ordini acquisti si sono ridotti da 340 milioni di euro nel 2008 a 58 milioni di euro nel 2013 e “questa situazione ha costretto la società alla fruizione di contratti di solidarietà per la sede di Gallarate e cassa integrazione ordinaria per l’unità produttiva di Gioia del Colle”. 

di fronte a questa situazione nel 2014 la Società si è vista costretta a rivedere la propria politica di offerta “che è stata allineata ai prezzi di mercato generando una conseguente drastica riduzione dei margini tale da rendere insostenibile – si sottolinea – la situazione attuale ove non si considerassero drastici interventi”

le OO.SS. che hanno denunciato pubblicamente tale iniziativa unilaterale datoriale hanno proclamato lo stato di agitazione e un pacchetto di 10 ore di sciopero.

Tanto ciò premesso si chiede al Ministero interrogato:

se sia a conoscenza di tale vertenza e quali iniziative intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali e per incentivare l’Azienda a rivedere la propria strategia”.

On. Dario Ginefra

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