VIA CELIBERTI….CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA-foto
Via Armando Celiberti è ormai in agonia, a tenerla in vita senza cedere alla tentazione di una più logica eutanasia, tre soli esercizi commerciali: un bar, quello del coraggioso Gaetano Marazia, una gioielleria ed un fotografo.
E tutto questo per cosa? Per il “piccio” di alcuni prestigiosi condomini della zona che per loro comodità, con la complicità degli amministratori, hanno portato alla “morte annunciata” una delle strade più frequentate di Gioia, “bretella” dello struscio domenicale ed ambito “salotto buono” della città.
Un’inversione di marcia ben più tragica e con più vittime di un incidente, praticamente mortale per esercizi commerciali di abbigliamento, ottiche, pizzerie e per l’Oasi di Andrea Forte, migrato in via Garibaldi per riprender fiato e metter fine all’emorragia che lo aveva ridotto a livelli di sussistenza commerciale.
Ma si può tollerare tutto ciò? E’ normale che gli esercenti si sobbarchino altre spese per cercare un posto “al sole” dove la loro merce possa essere ammirata ed acquistata?
Con quale coraggio coloro che hanno ignorato centinaia di firme e ucciso l’economia di un’arteria cittadina, sindaco in testa, seguito al laccio dall’assessore Giuseppe Lenin Masi, del presidente del consiglio Tommaso Bradascio e tanti altri (o il contrario, non è ben chiaro), potran
no affacciarsi su questa strada?
Cosa risponderanno ai proprietari di questi preziosi immobili… immobilizzati perché difficili da piazzare, oggi privi di inquilini e magari anche con qualche mensilità da recuperare?
Ci saranno speculazioni sopra e magari subito dopo un nuovo (quanto mai necessario) cambio di marcia per renderli appetibili?
Si è “scherzato” sulla pelle di cittadini che in quella via avevano costruito un progetto di vita, non solo un esercizio commerciale. Qualcuno dovrà renderne conto e se possibile pagare i danni.