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ACAM – SOCIO SPES – APRE CONTENZIOSO DA 400.000 EURO?

acam spa sede

Luca Marotta Nella giornata di venerdì 26 giugno 2015, l’Assemblea dei Soci di ACAM S.p.A., socio di minoranza della SPES Gioia Spa, ha approvato il Bilancio d’Esercizio e il Bilancio Consolidato di Gruppo per l’anno 2014.

Sia nel bilancio consolidato 2014 che nel bilancio di esercizio 2014 di ACAM SPA vi è un riferimento alla SPES Gioia Spa. In tali documenti è scritto: “Per quanto riguarda invece la partecipazione nella società SPES GIOIA S.p.A., costituita in data 21 dicembre 2004 tra il Comune di Gioia del Colle e ACAM S.p.A con la finalità di gestire i servizi comunali di raccolta rifiuti e spazzamento oltre alla gestione della pubblica illuminazione e la fornitura di energia elettrica agli impianti ed edifici nel Comune di Gioia del Colle, si precisa che è stato avviato un contenzioso con il suddetto Comune per l’ipotizzata cessione della partecipazione.”

Si ricorda che nel giugno 2014, ACAM SPA, approvò il bilancio 2013, che evidenziava la svalutazione della partecipazione da Euro 400.000 a Euro 300.000, in base ad una perizia.

Tuttavia, con la deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 25 giugno 2014; il Consiglio Comunale di Gioia del Colle ha “creato” ed ha “approvato” lo Statuto della società “SERVIZI POLIFUNZIONALI ECOSOSTENIBILI GIOIA S.p.A. partecipata a capitale interamente pubblico.” Pur non capendo perché si sia utilizzato il verbo “crSpes Gioia Spa sedeeare”, pare che nelle intenzioni, tale atto abbia inteso conferire alla SPES le caratteristiche proprie della società a capitale interamente pubblico, assoggettando la società al controllo analogo ed alla prevalenza dell’attività in favore degli enti locali controllanti.

Pare che trattasi della forma conosciuta come “in house” di derivazione europea. Su tale tipologia di società, l’Ente pubblico controllante effettua un controllo più stringente che, in ogni caso, è chiamata a svolgere la propria attività prevalente soltanto in favore dello stesso o in favore di altri Enti proprietari del capitale sociale.

E’ bene ricordare che i tre presupposti perché una società possa definirsi “in house” secondo la Giurisprudenza Comunitaria sono:

a) la sussistenza della partecipazione pubblica totalitaria;

b) la circostanza che l’affidamento abbia luogo in favore di soggetti sottoposti al “controllo analogo a quello esercitato sui servizi” dell’ente;

c) il fatto che il destinatarioconsiglio-comunale1 dell’affidamento diretto svolga la parte più importante della propria attività in favore dell’amministrazione o delle amministrazioni che lo controllano.

I tre presupposti non sono separabili e la loro compresenza consente di realizzare una forma organizzativa valida che deve attenersi anche alle regole del Diritto Civile.

Nel tentativo di acquisire le quote di proprietà ACAM, il Consiglio Comunale di Gioia del Colle ha deliberato, nel giugno 2014, un atto di indirizzo all’acquisizione da parte della Servizi polifunzionali EcoSostenibili Gioia – S.P.E.S. s.p.a. delle quote possedute dalla società ACAM S.p.A., pari al 19,51% del capitale sociale. Per l’occasione fu commissionata una perizia che, oltre a comportare un certo costo, giunse a conclusioni nettamente diverse da quella commissionata dall’ACAM.

Pare che le azioni ACAM non siano state acquisite, ma si è proceduto alla modifica dello statuto ugualmente.

L’Assemblea straordinaria della Spes Gioia SpA, del 31 luglio 2014, dando seguito a quanto deciso dal Consiglio Comunale il 25 giugno 2014, ha modificato lo statuto della stessa. In particolare, il coSPES gioia logomma 3 dell’articolo 7 prevede: “Il capitale sociale è interamente pubblico; e di conseguenza per tutta la durata della società il 100% (cento per cento) del capitale sociale dovrà appartenere a comuni o ad altri enti locali.”

Il socio di minoranza, in tal modo si è trovato improvvisamente non solo nella impossibilitàstatutariadi continuare ad essere socio della SPES Gioia SpA, ma anche nel non poter vendere le proprie azioni a qualsiasi soggetto di diritto privato, ma solo ad Enti locali. In tal modo si potrebbero venire a delineare sia i profili del danno, che del mancato guadagno. Inoltre, bisogna tener presente che la società “in house” ha un aspetto operativo molto più limitato rispetto alla società originaria in cui era entrata a far parte l’ACAM versando 400 mila Euro.

Una cosa è certa, ossia che il tema “SPES Gioia SpA: che fare?” deve essere uno dei temi centrali nella prossima campagna elettorale.

Il bilancio 2014 del Gruppo ACAM

Il Gruppo ACAM ha chiuso il 2014 con un utile consolidato di 34,6 milioni (€ 3,9 milioni nel 2013), di cui di pertinenza del Gruppo pari a circa 32,9 milioni di Euro, a fronte di un utile 2013, di pertinenza del Gruppo, di 95.000 Euro. Tra le cause che hanno concorso alla determinazione dell’utile, vi è una operazione straordinaria Tale operazione straordinaria, che ha inciso per circa 10 milioni di Euro, è l’effetto della cessione del 51% della partecipazione in ACAM Clienti ad ENI. Tale cessione è individuata come una delle cause del decremento del 40,3% del valore della produzione consolidato del 2014, che è stato pari a 138 milioni di Euro (€ 210,2 milioni nel 2013). Il gruppo ACAM SPA ha agito anche sul fronte dei costi, poiché il margine operativo lordo (EBITDA), che si attesta a 46 milioni di Euro, rispetto al 2013, si presenta in crescita del 22%.

In data 24.07.2012, ACAM SPA depositò ISTANZA DI SOSPENSIONE AI SENSI DELL’ ART. 182 BIS, COMMI 6 E 7 della LEGGE FALLIMENTARE, ossia l’istanza di concordato con riserva, introdotto dal Governo Monti e che è nella sostanza una nuova procedura concorsuale, che ha come obiettivo la continuità aziendale. Il concordato è stato omologato nel 2013, e il piano redatto per il risanamento è alla base della continuità aziendale. Nel 2014, si è registrato un alleggerimento della “tensione finanziaria” del Gruppo. Infatti, il rapporto Posizione Finanziaria Netta e Margine Operativo Lordo (Net debt/EBITDA), che viene utilizzato per giudicare la capacità di rimborso dell’indebitamento finanziario di una società, per la prima volta, negli ultimi 12 anni, scende sotto la soglia di 5 attestandosi a 4,9. Secondo gli Amministratori attuali del Gruppo, il superamento della soglia di 5 rappresenta un segnale di una forte tensione finanziaria; e l’Acam nel 2008 registrava un rapporto pari a 16,8, “alle soglie del default”.

 

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