FUGA DI GAS E NUOVA TRAGEDIA SFIORATA. CHI CONTROLLA?
Un altro quartiere, questa volta in via Carducci, a rischio a causa della fuga di gas causata dalla stessa ditta che per conto della Telecom sta “scavando” tracce per le vie della città tranciando di netto le condutture del metano.
Intorno alle 13 di oggi, 4 agosto, in via Giosuè Carducci a ridosso dei frequentatissimi giardini Paolo VI, si è più o meno replicato quanto verificatosi in via Mazzini il 13 luglio scorso (FUGA DI GAS. SFIORATA LA TRAGEDIA IN VIA MAZZINI-foto)
Stando a quanto riferito da fonti attendibili, in questa occasione l’allerta è stato dato dai residenti, preoccupati per il forte odore di gas diffusosi nella zona.
Sono prontamente accorsi i Vigili del Fuoco di Putignano Turno C, il Nucleo NBCR giunto dalla Sede Centrale di Bari, l’Ispettore Genio Civile, Gruppo Comunale Protezione Civile, tecnici dell’ItalGas ed Enel, Vigili Urbani e Carabinieri, Ingegnere Comunale.
Mentre i Vigili del fuoco mettevano in sicurezza la zona interrompendo l’erogazione dell’elettricità per evitare scoppi, il traffico è stato deviato per alcune ore, ed essendo uno snodo nevralgico il triangolo via della Repubblica, via Guido D’Orso e via Carducci, i problemi per la viabilità si sono fatti sentire insieme al malumore degli automobilisti.
Pare non sia stato necessario evacuare i palazzi in zona, questo a conferma della tempestività dell’intervento e della stessa riparazione avvenuta nell’arco di poche ore, anche se a notte inoltrata si continua a denunciare la mancanza di illuminazione, la presenza di due autovetture dei Carabinieri, evidentemente sul posto per tutelare la sicurezza, nonostante la riparazione effettuata e il transennamento della zona.
Il problema resta ed è serio: quante altre volte si dovrà temere per l’incolumità pubblica nei mesi necessari per completare i lavori della fibra ottica? Ci sono coperture assicurative nel caso di seri danni? A chi vanno addebitate le responsabilità? Anche perché non è normale che episodi simili non solo avvengano, ma si ripetano a distanza di meno di un mese. E, ultima domanda: come prevenire tutto ciò?
