“LA CONSULTA DELLO SPORT. È VALIDA SÌ O NO? PER RECCHIA È SÌ”
“Ho letto l’articolo scritto sulla questione della Consulta, sollevata dal sig. Mele: “Consulta valida o no”. E’ opportuno sapere che non sono mai stato presidente di un’associazione sportiva. Negli anni sessanta sono entrato nello sport come consigliere provinciale del Centro Sportivo italiano di Bari, dove nel secondo mandato ho avuto l’onore di essere eletto Vice-presidente. In quell’occasione ho avuto modo di conoscere molti sport (pallavolo, pallacanestro, tennis, tennis da tavolo, atletica leggera, calcio, ecc.) e ho dovuto imparare a conoscere almeno i regolamenti tecnici delle varie federazioni. Poi nel 1970, alcuni amici mi convinsero a far parte della Pro Gioia, caduta in disgrazia, e il compianto Filippo Speranza, divenuto Commissario, mi nominò segretario sportivo (oggi si direbbe direttore generale).
E’ opportuno sapere anche che la mia designazione, quale membro della Consulta, è avvenuta, per ben due volte, per volontà di tutti i capi-gruppo dei partiti presenti nel Consiglio Comunale (amministrazione Povia e Mastrovito). Nel 2000 sono stato eletto presidente della Consulta.
La mia esperienza di Presidente della Consulta per ben otto anni, la mia passione per lo sport e alcune chiacchierate con amici che mi conoscono per il mio impegno nello sport vissuto con passione ed esperienza mi hanno sollecitato ad esprimere il mio pensiero sul periodo negativo che in questo momento tormenta lo sport gioiese.
Alcuni giorni fa, chattando su facebook sulle problematiche degli impianti sportivi e sul problema delle tariffe, un grande dello sport gioiese Pino Caserta, mi ha convito a dire cosa pensavo. Mi riservo su questi due argomenti di intervenire, non appena avrò finito le mie ricerche.
Premesso ciò, entro nel merito di quanto pubblicato. Il sig. Mele ha ragione per quanto riguarda l’art. 10 del Regolamento della Consulta dello sport, ma è pur vero però che tale regolamento non contempla alcuna norma nel caso in cui decade il Consiglio Comunale. Intanto non può essere rinnovata, perché mancherebbero i due membri nominati dai capigruppo dei partiti presenti nel Consiglio Comunale. Poi chi nominerebbe il Commissario?
Comunque non è la prima volta che succede. Infatti mi sono trovato a presiedere la Consulta anche in presenza del Commissario Prefettizio dr. Palomba, oggi prefetto di Lecce.
La Consulta, essendo solo organo consultivo, nell’occasione della gestione commissariale, ha continuato la sua opera ed ha collaborato con il Commissario, specialmente quando, dovendo e volendo inaugurare il PalaKouznetsov, il Commissario doveva trovare circa ventimila euro e nell’occasione mi chiese di convocare l’assemblea generale di TUTTE le associazioni sportive dilettantistiche e culturali-sportive iscritte nel Registro Comunale delle Associazioni, comprese anche quelle che non utilizzavano gli impianti, ma che partecipavano, durante l’estate, alla realizzazione del “Gioia Sportiva” – circa dieci edizioni -, della Giornata Nazionale dello Sport e della Festa dello Sport – ultima il 2008), per discutere tutte le problematiche concernenti le attività sportive, all’utilizzo degli impianti e al reperimento di 20 mila euro per aprire il palestrone, oggi PalaKouznetsov. Poiché il Regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi all’art. 23 prevedeva la gratuità degli impianti alle associazioni sportive dilettantistiche, pur potendo abrogare la norma e stabilire il pagamento di una tariffa orario, comunque prevista, essendo ciò un atto politico, lascio alla futura amministrazione comunale il problema.
Ho avuto la fortuna di avere assessori allo sport (Celiberti, De Palma e Pavone) e la dirigente dei Servizio (dr.ssa Tarulli) che parlavano di sport, non solo pallavolo di Serie A. Quando c’era un problema mi chiamavano e cercavamo di approfondirlo sotto il profilo amministrativo, sportivo e tecnico e, se necessario, si convocava la Consulta.
Riguardo alla creazione di un forum, con comprendo la necessità.
Io convocavo due assemblee generali delle associazioni (ASD iscritte o associate a Federazioni riconosciute dal Coni o iscritte a Enti di propaganda sempre riconosciute dal Coni e associazioni culturali sportive che partecipavano alle manifestazioni estive). Queste avevano luogo nei mesi di marzo o aprile e nei mesi di agosto o settembre per discutere le problematiche sportive del territorio. Si badi bene che sino al 2002 Gioia aveva solo il Campo Sportivo di Via Giovanni XXIII, il Palazzetto del Centro Sportivo Padre Semeria e le palestre della Scuola S. Filippo Neri (gestione comunale) e dell’ITIS (gestione dell’Amministrazione Provinciale).
Seconda cosa tutti i verbali, le lettere inviate all’Amministrazione, gli orari dell’utilizzo degli impianti, i calendari di tutte le gare e i documenti emessi dalla Consulta, venivano inviati anche a tutte, dico TUTTE, le associazioni.
Sempre sino alla stagione 2007/2008, gli orari erano concordati a fine luglio solo sulle intenzioni delle attività da realizzare nella stagione successiva, e non su quelle precedenti, e non si teneva conto del numero dei tesserati, considerati i tempi di inizio dei vari campionati E’ opportuno ribadire che avevamo campionati importanti di pallavolo (serie A1 o A2, Serie B, Serie C e tanti campionati giovanili), di pallacanestro (Serie D, 1° divisione – due ASD – e relativi campionati). Le associazioni inviavano le promesse e le richieste degli orari desiderati all’Ufficio Sport e questo d’intesa con il sottoscritto predisponeva un piano di utilizzo e poi ne discuteva con i rappresentanti delle associazioni. Inoltre, tutte le richieste delle associazioni dirette al Sindaco e/o al Funzionario dell’Ufficio Sport erano inviate per conoscenza alla Consulta.
Non vi era alcuna associazione che aveva rapporti diretti con il politico di turno per ottenere qualche vantaggio in più (un’ASD ottiene a costo zero il Palacapurso e un’altra utilizza il Centro sportivo Caribou pagando l’uso).
Un altro esempio negativo dell’anno scorso: in quale legge dello Stato un’ASD di nuova costituzione non ha il diritto a utilizzare gli impianti se non ha un’attività da almeno tre anni? A Gioia purtroppo SI.
Ho potuto svolgere, mi auguro con correttezza, ripeto perché non ero presidente di alcuna ASD: presiedevo l’Associazione Amici del Volley che nel 2003 ha avuto l’onore di essere responsabile del primo campionato mondiale di pallavolo femminile in Italia con sei nazioni presenti a Gioia (USA, Giappone, Cina. Olanda, Germania e ITALIA).
Dal 2008 non so cosa è avvenuto, perché la mia associazione non ha avuto più notizie. Probabilmente sono state convocate solo quelle ASD che utilizzano gli impianti sportivi.
Spesse volte mi sono chiesto, dov’era la Consulta quando le Amministrazioni Comunali, approfittando di una legge regionale (partecipazione del 50% alle spese), costruivano “punti sport” rimasti abbandonati al loro destino (circa 100.000 euro), quando con quei soldi (pubblici per non dire nostri) si potevano effettuare anno per anno le manutenzioni agli impianti sportivi oppure creare un nuovo palestrone con copertura tensostatica?
Spero di essere stato utile a sciogliere i dubbi del sig. Mele. Bisogna farlo funzionare sempre al meglio. Non vorrei che le associazioni si mettessero a disposizione di qualche vecchio politico e di qualcuno che cerca la scalata.
In un secondo momento, dopo aver approfondito bene l’argomento, interverrò sulle responsabilità circa l’inagibilità degli impianti, che sono politiche, amministrative e sportive e poi sul ticket per l’utilizzo degli impianti, perché potrebbe essere illegittimo in quanto, al momento probabilmente, tutti non conoscono il regolamento sull’utilizzo e uso degli impianti.
Chiudo qui per non essere lungo e per non cadere in una eventuale e possibile polemica.
Grazie per l’attenzione”.