DA DISASTRO ECOLOGICO .. A GRANDE OPPORTUNITÀ!-foto
In molti ricorderanno il gran baccano che si fece qualche anno fa, quando in molti scoprirono, fino a quel momento lo si lamentava in pochi, che le acque reflue del nostro depuratore avevano invaso ettari di campagna tra Gioia, Sammmichele e Turi.
Ricordo che si parlò di denunce, ai Comuni, alla Regione, all’Acquedotto.
Ora, da un po’ di tempo, di quel disastro si parla come di una opportunità, una bella, interessante, utile, proficua opportunità.
A chi il merito di tutto questo? Secondo me, innanzi tutto alla natura, capace di rigenerarsi, di adattarsi, di salvarsi da sola dai più grandi disastri.
Ricordate le glaciazioni, gli alluvium.. L’estinzione di molte specie, i dinosauri.. I loro parenti un po’ più piccoli, perché potevano mangiare di meno..
Ebbene, la vita sulla terra è sempre ripresa più rigogliosa, più bella e sarà sempre così, finché DIO lo permetterà.
Il Primo Motore Immobile! In barba ai più neri catastrofismi.
Ma il motore umano della storia, colui che ha messo in moto tanta gente, tante istituzioni, accendendo i riflettori sulla vicenda è il nostro.. Carissimo Mimmo Castellaneta, fotografo dilettante, dice lui, appassionato innamorato della natura in ogni sua forma.
Anche se, a suo dire, il suo ruolo nell’incontro di martedì 1° dicembre sull’argomento nel chiostro comunale era marginale, di persona dilettante e perciò poco qualificata, le immagini bellissime che scorrevano sul maxi schermo dimostravano tutto il contrario.
Lui è stato il vero scopritore, e siamo certi che lo sarà fino in fondo, di questa fantastica RI-NATURA!
Dopo di lui si sono avvicendati al microfono vari professionisti “del mestiere”.
L’architetto Daniela De Mattia, che è stata la conduttrice della serata, ha iniziato con una lunga prolusione sul territorio, finalizzata alla precisa localizzazione della zona umida. Ha anche citato i problemi inerenti al funzionamento del depuratore cittadino, diffusore di cattivi odori in alcuni periodi dell’anno “non a causa di cattivo funzionamento, ma per il cattivo uso che ne fanno i casari gioiesi, versando nella fogna siero non trattato..”
Concetto ribadito dal rappresentante dell’acquedotto pugliese, dott. Sebastiano Lopez, che sembra aver preso a cuore questa oasi naturale e che è disponibile a spenderci dei soldi, con il contributo della regione e della comunità europea, per farne un parco naturale, con casette e punti di avvistamento, ingrandendo la zona dei bacini, con l’acquisto di altri terreni.
L’intervento dell’archeologa Rosanna D’Addabbo, partita da un ampio excursus sulla zona archeologica e sulla sua storia, si è concluso sulla opportunità di collegare tutti i siti archeologici e paesaggistici in un unico percorso,
Cosa molto interessante per il turismo culturale e per la promozione del nostro territorio.
Il dottor Sergio D’Onghia ha, a sua volta, parlato del territorio “di contorno” a questa zona archeologica-paesaggistica, citando la bella, interessante e famosa chiesetta di Monte Sannace, legata alle più antiche tradizioni della nostra terra, capace d’interessare anch’essa il turista colto ed intelligente, o anche soltanto attratto dai bei panorami che ricordano paesaggi biblici.. Come dice opportunamente il nostro Mimmo Castellaneta.
Noi speriamo, che lui possa seguire tutti gli interventi che saranno fatti nella zona perché la bellezza del luogo non venga snaturata.
La serata, organizzata dalla coalizione “Un impegno in comune”, è stata un’occasione indimenticabile per tutti specialmente per la bellezza delle foto che scorrevano sullo schermo, tante e tutte bellissime.