RITORNA L’INCUBO ACCERTAMENTI ICI. IN BALLO 180.000 €
Per 125 cittadini gioiesi il 2016 è iniziato sotto un cattivo auspicio, quello degli accertamenti ICI per gli anni 2010 e 2011.
Che si tratti di errori in buona fede o di calcolata evasione, non è dato saperlo, quel che è certo è che in media ogni “accertato” dovrà restituire al Comune 1.400 euro.
Infatti “la somma esecutiva complessiva degli avvisi divenuti esecutivi ha un valore complessivo di 180.120,26 euro”.
E notizie simili – dopo un dicembre già reso “drammatico” da più che esose, anzi esosissime Tasi e Tarsu ed un gennaio non meno problematico per bollette e scadenze varie -, preoccupano non poco.
Quanto scritto è determinato dalla delibera commissariale n. 1239 del 30/12/2015, pubblicata il 5 febbraio scorso, con oltre un mese di ritardo. Come mai?
Alla luce anche di ciò, per evitare che continuino a gravare sulle spalle dei contribuenti i pesanti costi della gestione “esterna” dei “Tributi” – in riferimento a quanto pubblicato nell’editoriale del n. 5 de “la voce del paese” che riportiamo si seguito -, è quanto mai urgente rivedere il contratto stipulato dalla Ce.r.in., a seguito delle vicende giudiziarie dei suoi amministratori “ceduto” alla sua società satellite, la “Tributi Service”.
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QUANTO CI COSTA “L’AFFAIRE” CE.R.IN.?
“Alla luce dei recenti arresti degli amministratori della Ce.r.in. cui l’Amministrazione Povia ha appaltato il servizio Tributi per revocare il quale si era tentato di far ricorso ad un referendum, ed alla luce delle centinaia di migliaia di euro versate dal 3 dicembre 2015 al 14 gennaio 2016 alla “Tributi Service s.r.l.”, società a cui la Ce.r.in. ha successivamente ceduto il suo “ramo d’azienda”, a seguito delle sue disavventure giudiziarie, una riflessione è d’obbligo: sarà possibile revocare questo esoso servizio, riportarlo all’interno del Comune e far risparmiare ai contribuenti il denaro sperperato in regalie dai nostri precedenti amministratori?
Mentre i comuni del circondario hanno sporto denuncia nei confronti della C.e.r.in. Gioia ha “registrato” la sola opposizione all’insano provvedimento dei consiglieri Donato Lucilla, Enzo Cuscito e Gianni Vasco e dall’esterno di Vincenzo Lamanna, ed oggi a farne le spese sono tutti i gioiesi.
Facendo giusto due conti, quanto è stato “dato” all’azienda a fronte di un servizio di fatto quasi inesistente, considerando che i conteggi di quanto dovuto e i successivi versamenti vengono effettuati dai contribuenti direttamente nelle casse comunali tramite l’utilizzo degli F24, senza impegnare la società più di tanto?
A gennaio gli aggi dei versamenti ordinari e delle violazioni TARSU per il mese di novembre 2015, ammontavano a complessivi € 2.805,02, altri € 24.097,01 sono stati versati per la riscossione ordinaria di IMU/TARES/TARI dello stesso mese, per ottobre, invece € 58.391,15.
A dicembre gli aggi dei versamenti ordinari e delle violazioni TARSU per il mese di ottobre 2015, ammontano a complessivi € 4.051,02.
Per riscossione ordinaria e accertamento/ingiunzioni dei tributi comunali ICP e TOSAP per il periodo luglio/settembre 2015, abbiamo pagato € 6.425,98 ed ancora per violazioni ICI e TARSU del 3^ trimestre 2015 altri € 6.542,32.
Ed ancora altri € 4.023,59 sono stati gli aggi per la riscossione ordinaria IMU/TARES/TARI di agosto e settembre 2015, mentre per versamenti ordinari e violazioni TARSU di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre 2015, sui conti dell’azienda altri € 35.074,52 e dulcis in fundo € 88.405,38 per gli aggi della riscossione ordinaria IMU/TARES/TARI dei mesi di maggio, giugno e luglio 2015.
In poco più di un mese abbiamo versato alla Tributi Service ben 229.812,99 euro a cui vanno aggiunti € 26.657,00 che l’Ente comunale paga annualmente, alla Cooperativa sociale Ogechi, per il servizio di affissione.
Come esternalizzazione di soldi pubblici salassati ai cittadini, decisamente una bella cifra! Vogliamo iniziare a studiare seriamente come scrollarci di dosso il problema, se non oggi, il giorno dopo le elezioni?” [Donato Stoppini]