BULLI E VANDALI. MAMME CORAGGIOSE SI RIBELLANO
In tanti hanno assistito e spesso assistono in silenzio ad episodi di bullismo ed atti di vandalismo nelle ville comunali, nelle piazze e negli spazi pubblici gioiesi. Di recente si è scritto di tentativi di distruggere le panchine e del “tiro” ai lampioni in Piazza Dalla Chiesa ed in passato di Piazza XX Settembre, dove a far le spese dei vandali sono le giostrine, oltre bimbi ed anziani cui non è neanche consentito protestare.
Episodi che fino a ieri non si sono mai concretizzati in una denuncia seria, ma che oggi trovano voce e condivisione non tra gruppi politici – anche perché in questi frangenti l’iniziativa verrebbe percepita come strumentale – ma tra mamme, ed anche agguerrite!
A seguito di alcune segnalazioni, abbiamo contattato Gianna De Bellis, rappresentante di istituto che per prima ha trovato il coraggio di denunciare quanto accadutole e coinvolto altri genitori in questa crociata: portare sicurezza nelle piazze e nelle ville gioiesi.
“Sia mio figlio che io siamo stati testimoni e vittime di episodi di bullismo, una esperienza che non auguro a nessuno… Avevo rimproverato dei ragazzi che con i loro atteggiamenti prepotenti infastidivano sia i bambini che gli anziani, erano extracomunitari, ma avrebbero potuto tranquillamente essere gioiesi… Invece di scusarsi, mi hanno circondata tentando di intimorirmi, e questo ha creato un vero e proprio trauma in mio figlio che da allora si rifiuta di frequentare Piazza Pinto e gli altri parchi gioiesi. L’episodio si è verificato lo scorso anno e pur avendo denunciato l’accaduto, nulla in realtà è cambiato.”
“Nelle vesti di rappresentante scolastica, confortata dalla fiducia in me riposta da tanti genitori, ho avviato una raccolta firme e predisposto una lettera indirizzata al Commissario Riflesso, al Comando della Polizia Municipale e al Comando dei Carabinieri per spiegare quanto accade e chiedere che venga istituito un servizio di vigilanza presso la villa comunale e gli spazi verdi frequentati dai bambini. E’ necessario proteggere tutti da chiunque tenga condotte incivili, vandaliche o pericolose per la comunità. Sono consapevole che le forze dell’ordine sono sotto organico e oberate di impegni, ma davvero non è più tollerabile quel che accade ed una soluzione va trovata.”
Alla domanda posta sul perché non far seguire una denuncia vera e propria dopo aver raccolto “prove” – e davvero non è difficile anche solo registrando o fotografando con lo smart phone – la risposta della De Bellis è stata lapidaria: “Considerati i tempi biblici della giustizia in Italia e l’assoluta difficoltà nell’identificare i soggetti responsabili, è opportuno comunque provvedere ad una adeguata prevenzione, fermo restando la prima prevenzione è quella che va adottata in famiglia. Se non si riesce ad educare al rispetto delle persone e delle cose i propri figli, se non li si segue ascoltando ed osservando i loro comportamenti, non solo a casa ma anche in gruppo, a scuola, mentre giocano, non si può dar la colpa alla società o alle agenzie educative. Quando vedo dei bambini prendere volutamente la mira per colpire con il pallone l’anziano seduto alla panchina, sbeffeggiarlo, o con le biciclette rischiare di investire i più piccoli e nonnini che a stento si reggono in piedi, mi chiedo dove viviamo e soprattutto perché nessuno intervenga. Iniziamo ad unirci e a far sentire la nostra voce!”