DOPO IL SINDACO GATTI E ROMANO INTERVISTANO ENZO CUSCITO
PRESENTAZIONE: Dopo aver intervistato il sindaco, ci è sembrato opportuno intervistare anche la persona più suffragata delle elezioni.
INTERVISTA
F.: La prima domanda è d’obbligo, Lei è stato il candidato consigliere più votato nelle ultime elezioni comunali. Come si sente e quali sono le motivazioni di tale risultato?
“Devo essere sincero, il giorno in cui lessi il risultato sono rimasto meravigliato anch’io perché in realtà mi aspettavo un certo numero di voti ma non mi sarei mai aspettato 556, già la metà sarebbe stato per me un grande successo, comunque la sensazione è stata di grande stupore anche perché solitamente chi prendeva tanti voti a Gioia aveva anche un bacino di persone come geometri, dottori, cioè persone che avevano anche una clientela nei loro studi professionali ed io come insegnante di religione non ho mai fatto favori a nessuno quindi la sensazione è stata molto positiva perché mi ha dato l’idea che ci sono tante persone che a Gioia votano senza tener conto dei favori ricevuti, ma hanno votato semplicemente per la stima verso la persona e questa è comunque una grande responsabilità perché sta a significare che la gente per 556 volte ha scritto il mio nome. Questo è stato per me straordinario, inimmaginabile e sicuramente questa gente probabilmente ha votato semplicemente perché ha ritenuto quella persona capace di fare il bene comune anche perché se dovessi individuarli non so neanche chi sono, perché la mia famiglia è poco numerosa, come campagna elettorale non ho speso tantissimo e alla fine non ho fatto cene pranzi e non ho fatto attività particolari. È stato soltanto il rapporto uno a uno ed evidentemente anche il lavoro fatto durante i tre anni di consiglio comunale sicuramente ha prodotto dei frutti. Infatti la gente ha identificato determinati candidati anche in base a quello che è stato il lavoro fatto negli anni precedenti.”
P.: è iniziata per Lei una nuova esperienza politica nel nostro municipio, rivestito da vicesindaco, quali sono le aspettative ed emozioni che stanno caratterizzando tale mandato?
“I primi giorni sono stati difficilissimi, quindi le emozioni sono state un po’ di paura, un po’ a volte anche la paura di non farcela perché naturalmente all’inizio quando siamo saliti qua con il sindaco, Donato Lucilla, ci siamo ritrovati con tutti i grandi problemi che Gioia si porta dietro da anni. Ritrovarteli tutti insieme è stato difficile, anche quello di strutturare il lavoro, perché fare il sindaco, fare l’amministratore è una cosa molto complessa perché quotidianamente ti vengono posti di fronte decine e decine di problemi nuovi, oltre quelli vecchi, quindi questa montagna di mole nei primi giorni è stato veramente d’impatto. Dopo circa un mese e mezzo ad oggi, diciamo che ci siamo un po’ assestati; all’inizio siamo partiti con un po’ di timore, poi piano piano nel momento in cui abbiamo preso in mano le prime carte abbiamo cercato di avviare e trovare le prime soluzioni. Il lavoro di squadra tra tutti, perché qui non lavora solo il sindaco o il vicesindaco ma c’è un lavoro veramente di squadra dove ci si sta suddividendo il lavoro e quindi non carica tutto il lavoro su una sola persona, ma viene suddiviso fra tutti. Il fatto comunque che si sta lavorando molto sui progetti, sui bandi europei, sui bandi regionali cioè stiamo un po’ lavorando anche sulla Regione, sulla Provincia e questo ci sta dando anche un po’ di serenità perché ci stiamo rendendo conto che i problemi, pure essendo grandi, con un po’ di buon senso, con un po’ di buona volontà e di sacrificio, piano piano siamo convinti di riuscire a risolverli.”
F.: In qualità di vicesindaco e assessore cosa ne pensa della giunta comunale che l’accompagnerà in questi cinque anni?
“Proprio per quello che dicevo prima siamo una bella squadra, nel senso che al momento tutti sono sempre qui, tutti presenti, ogni giorno, quotidianamente. Ciascuno nel proprio settore sta lavorando molto bene. Quindi tutti quelli che sono i problemi e le proposte già si stanno risolvendo e quindi il lavoro di squadra, che è fondamentale, è sicuro quello che ci salverà quindi il fatto di avere le persone giuste al posto giusto farà in modo che l’ amministrazione possa avere un futuro perché noi siamo stati sempre contrari all’idea che ci deve essere il capo, solo al comando perché non esistono persone che sanno fare tutto, il fatto che un sindaco si attorni di persone brave e competenti è forse la prima qualità che dovrebbe avere un leader cioè di fare squadra e non pensare di saper fare tutto da solo ma con questo lavoro di comunità e di squadra è la cosa più bella che sto vedendo.”
P.: il 12 e 29 luglio, appena trascorsi ci sono stati i primi consigli comunali della nuova amministrazione. Alcune parole in merito ad essi.
“Molta emozione, perché comunque anche l’altro giorno quando c’è stato il secondo consiglio comunale vedere soprattutto la maggioranza tutta gente completamente nuova che non era mai stata nel consiglio comunale, è stato veramente emozionante, perché io che ho vissuto la scorsa volta l’esperienza di consigliere e comunque seguo la politica da un decennio, vedere le stesse persone, sembrava quello un mondo politico che nessuno avrebbe mai spazzato via. Assistere ad un consiglio comunale e vedere in maggioranza, ma anche in gran parte del’ opposizione gente completamente nuova alla prima esperienza politica è stato forse il più bel segnale che abbiamo percepito: ciò vuol dire che effettivamente nella città c’era talmente tanto voglia di cambiare che poi alla fine tutti i vecchi politici non sono stati eletti.”
F.: Qual’ è la persona che in queste elezioni e dopo la sua vittoria l’ha aiutata maggiormente nei momenti più difficili?
“Spero di non essere fuori luogo ma la persona a cui solitamente io devo ciò che riesco nella mia vita è Dio nel senso che la fede mi aiuta tantissimo. Io come persona ho una scarsa stima di me, nel senso che sono consapevole dei miei limiti. Quindi tante volte sono incredulo sulle cose che ho fatto e in questo caso senti proprio che comunque dietro di te c’è una forza più grande che senza la quale non sarei mai arrivato da nessuna parte, quindi, sicuramente la gratitudine è verso chi dall’alto mi da fiducia anche se non la merito. Per quanto riguarda le persone, sicuramente mia moglie che comunque mi ha sostenuto tantissimo e che mi da anche la forza, la famiglia che ha creduto tanto e anche i tanti amici e le persone che hanno creduto che io potessi contare qualcosa.”
P.: A cosa è stata dovuta l’unione fra lei e Donato Lucilla nel corso di questi anni?
“ Sicuramente una grande sintonia umana, nel senso che quello che ci ha uniti non è stato tanto una strategia politica. Io ricordo com’è nata questa cosa con Donato Lucilla e poi con il movimento, perché prima è nato il rapporto di umanità e poi in automatico i due movimenti si sono avvicinati. La prima scena bella di questo incontro, io la racconto sempre, è stata nel primo consiglio nel 2012 quando Povia fu eletto sindaco e noi nell’opposizione, dove io e Donato non ci conoscevamo e al momento in cui dovevamo scegliere il nostro posto, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di sederci vicini e di lì è nata un’amicizia che va oltre la politica come degli amici del cuore.”
F.: Lei aveva promesso di tagliarsi i capelli dopo la vittoria, cosa l’ha spinata a fare questa promessa e perché si è limitato a fare giusto una spuntatina ?
“Comunque i capelli li dovevo tagliare e quindi è stata una promessa da marinai, perché erano diventati talmente lunghi che non riuscivo più a gestirli. La gente si aspettava forse un taglio più profondo ma se avessi tagliato i capelli più accentuatamente non sarei uscito di casa per non so quanto tempo e quindi ho dovuto tutelare sia mia moglie che non mi vuole vedere con i capelli corti sia perché io sono nato con i capelli lunghi e quindi non mi ci sarei rivisto. Comunque potrei pensare un giorno di cambiare il mio aspetto con un taglio più profondo.”
P.: Cosa l’ha spinto nel 2012 a candidarsi come sindaco ed entrare quindi nel mondo politico?
“Furono tanti i fattori nel 2012, tra cui c’era il fatto che si voleva dare un segnale nuovo ed io venivo fuori da un’esperienza pessima all’ interno del partito democratico, dove ero stato segretario per pochi mesi ed ero andato via perché non condividevo la scelta di Povia come sindaco e siccome nella politica, infondo, ho sempre creduto come realtà che può aiutare a migliorare la vita delle persone. Non mi candidai io come sindaco, ma furono praticamente dei movimenti di sinistra, tra cui il mio movimento che creai in quella occasione, a chiedere di potermi candidare per impedire che Povia con la sua squadra potesse governare indisturbato. Quindi la volontà era quella di poter entrare nel sistema anche semplicemente con un consigliere comunale in modo tale da controllare il poter e non far si che si trovassero solo loro e che potessero fare ciò che volevano. Quindi la volontà era quella di entrare all’interno del sistema per provare piano piano a cambiare le cose.”
F.: Che riscontri ha tratto in questo mese e mezzo di amministrazione?
“Il riscontro è quello che c’è una grande attesa da parte delle persone che si dividono in due categorie: quelli che vogliono tutto e subito e la stragrande maggioranza, che ci ha sostenuto e che sa quali sono i problemi e i tempi per risolverli. Come un medico che deve intervenire su una malattia che dopo due giorni non può risolverla e quindi necessita di tempo.“
P.: Per quale motivo nel simbolo della lista SeP è presente la statua di David, vincente su Golia?
“Dopo l’esperienza fallimentare passata in un partito, nel 2012 grazie al sostegno dei partiti di sinistra scelsi di dar vita ad un nuovo movimento con persone che la pensassero come me sempre d’ispirazione centro – sinistra e, quando dovemmo decidere di elaborare un simbolo ci venne subito in mente l’idea del David perché rappresenta biblicamente colui che sconfigge il gigante Golia e poiché noi in quella competizione con poche liste composte da persone meno potenti rispetto a Povia che a quel tempo rappresentava con le sue tante liste Golia.”
F.: Cosa ne pensa del consiglio comunale dei ragazzi ? Ora che è vicesindaco pensa di realizzarlo nuovamente ?
“Si, perché comunque quando già fu riproposto nell’amministrazione Povia, lì fu fatto anche perché io lo sollecitai tantissimo e quindi noi cerchiamo, inevitabilmente, già nel prossimo anno scolastico, visto che c’è già il regolamento, di riavviarlo”
P.: Nel 2012, ha fatto parte dei consiglieri di minoranza come è stata la vostra esperienza?
“ Difficile, molto molto difficile, perché io e Donato Lucilla siamo stati in quel consiglio comunale un po’ i primi bersagli privilegiati dalla maggioranza, nel senso che, siccome noi, sin dall’inizio, siamo stati quelli che si andavano a studiare le carte, che hanno incominciato a denunciare quelle che erano le illegittimità, un certo modo di fare nella politica. Noi in ogni consiglio comunale puntualmente subivamo offese, ingiurie, risatine contro ecc…. Noi secondo loro eravamo i due giovincelli cretini che non sarebbero mai andati da nessuna parte. Ecco perché quando ci incontriamo con Donato a gestire l’amministrazione pensiamo a come abbiamo fatto a prenderci le responsabilità di Gioia dopo essere stati derisi in passato e qua effettivamente viene fuori la storia del simbolo del movimento SeP.”
F.: Lei ha affermato che non si candiderà alle prossime elezioni. Il sindaco Lucilla ci ha spiegato nell’intervista rilasciataci che anche lui sta pensando di non ricandidarsi almeno come sindaco, ci ha detto anche che “Un sindaco che non si ricandida potrebbe però non essere un buon segnale”. Non ritiene che sia stato un po’ affrettato esprimere determinate decisioni e che un secondo mandato potrebbe servire a completare il lavoro intrapreso nel primo?
“Questo vale per il sindaco Lucilla, che se questi cinque anni dovessero essere positivi diventa quasi scontato dover continuare perché se ti tiri indietro rischi di interrompere un percorso. Per me è un po’ diverso perché io comunque ho fatto politica da un po’ prima di Donato e sinceramente la stanchezza si è fatta sentire anche nel ricandidarsi a consigliere nelle ultime elezioni. Mi sono candidato nuovamente, perché volevo battere l’egoismo, di smettere subito a fare politica perchè stando al potere la politica può diventare una brutta bestia, e per non farmi tentare, ho deciso di porre in futuro un limite alla mia esperienza politica.”
P.: In qualità di vicesindaco della nuova amministrazione, cosa farà per la cittadinanza gioiese in termini di legalità, trasparenza e appalti oltre a quello che ha già fatto?
“Innanzitutto il controllo di quelli che sono gli atti, e quindi poiché, grazie a Dio, esistono tantissime norme a livello nazionale sulla trasparenza degli appalti, non ci dobbiamo inventare nulla di nuovo, va soltanto applicata la legge nel migliore dei modi.”
(P) Paolo Gatti – (F) Filippo Romano