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DISCARICA E IMPIANTI: MENO RIFIUTI PIÙ ALTA LA TARIFFA. Video

Lombardi_Carella_Albanese

contrada-martucci-4Cosa sta succedendo in contrada Martucci a Conversano dopo una sentenza del TAR, un’ordinanza del commissario Vendola e una sospensione del Consiglio di Stato. In quale discarica si stanno mettendo i rifiuti, quando partiranno gli impianti e se partiranno, come va la biostabilizzazione e perchè ci sono i gabbiani, dove sarà smaltito il CDR, quale sarà la tariffa di conferimento dei rifiuti agli impianti e quale quella relativa allo smaltimento del CDR. Infine, che riflessi avrà la raccolta differenziata spinta porta a porta sulla remuneratività degli impianti complessi costruiti dalla Progetto Ambiente e, forse, gestiti da questa stessa società.

Questi sono gli argomenti sui quali abbiamo “interrogato” Rocco Lombardi, Carmine Carella e Antonio Albanese.ingegneria15

Chi sono è presto detto. Lombardi è presidente e amministratore unico della Progetto Ambiente e amministratore unico anche della Lombardi Ecologia, Carella è l’ingegnere che ha progettato gli impianti e ne ha diretto i lavori di costruzione, Albanese è anche lui amministratore della Progetto Ambiente oltre ad esserlo pure della CISA, società che -nella Appia Energy con la Margegaglia– gestisce l’inceneritore di Massafra (unico attivo in Puglia).

Gli argomenti erano tanti, l’intervista, dunque, dura circa quaranta minuti. E’ divisa in tre parti ed è audio montata come un video.

logo_atobari5La versione completa dell’intervita la pubblicheremo a breve. Quella che vi anticipiamo qui è una sintesi di dieci minuti incentrata su due argomenti importanti: la vecchia  e la nuova discarica e la dinamica alquanto perniciosa relativa alle minori quantità di rifiuti in ingresso agli impianti dovuta alla raccolta differenziata.

Gli impianti nel bacini BA/5, come quelli che la GOGEAM -con la Lombardi e la Tradeco sta costruendo in altri cinque bacini sparsi per la Puglia, sottendono a una logica economica e di impresa molto precisa: la quantità di rifiuti in ingresso e i costi di gestione, di ammortamento capitale e guadagno nei quindici anni di esercizio.rifiuti_cassonetti_pieni

Abbiamo chiesto al rag. Albanese cosa succede se i comuni conferiscono il 50% dei  rifiuti in meno così come dovrebbero fare secondo il Piano regionale rifiuti. La risposta è stata chiara, come sentirete nell’intervista: non si può pretendere che la società lavori in perdita. Se i rifiuti diminuiscono bisogna agire sulla tariffa perchè bisogna “salvaguardare gli equilibri economici e finanziari” della gestione dell’impianto.

Dunque, meno rifiuti arriveranno alla piattaforma, più alta sarà la tariffa di conferimento, e non può che essere così, come ha spiegato il rag. Albanese.

logo_cisaappia_energy«Non è pensabile -ci ha detto l’altro ieri- poter immaginare che la gestione di un impianto possa essere fatta sotto costo». «Non è la logica dell’impresa -ha aggiunto l’amministratore delegato della CISA- è la garanzia che sia svolto un servizio pubblico di primaria necessità nei termini e nei modi previsti contrattualmente». «Se io ho previsto di guadagnare il 10%, non solo tu mi devim_energy garantire l’equilibrio economico finanziario, tu mi devi garantire l’utile che ho previsto quando ho fatto la gara. Quindi io devo continuare a guadagnare quel 10% previsto inizialmente» ha chiosato Albanese.

Questa è pura e legittima logica economica sulla base della quale le imprese private si muovono, operano, quando sono chiamate ad investire denaro magari per un servizio pubblico come lo smaltimento dei rifiuti.lombardi-ecologia

Che sia la Progetto Ambiente o altra società a gestire quell’impianto, il problema è che i cittadini saranno chiamati a garantire l’utile a quella attività economica perchè, come è noto, le S.p.a. o  le S.r.l. non sono opere pie, non fanno nulla a gratis soprattutto quando ci mettono di proprio 19 milioni di euro per allestire un servizio a tariffa.

Qui siamo di fronte a una situazione che ha dell’assurdo.fitto-vendola

I comuni sono chiamati per legge a fare la raccolta differenziata in percentuali sempre più ambiziose, la regione Puglia (FittoVendola) pianifica e fa costruire un sistema impiantistico che, paradossalmente, disincentiverà proprio la raccolta differenziata, a meno che i cittadini non si rassegnino a pagare tariffe più alte a impianti che da loro vogliono la totalità dei rifiuti se no vanno in perdita.

Ora, è evidente che le responsabilità di una assurdità del genere non sono delle imprese che gestiranno quegli impianti. Le responsabilità sono preminentemente politiche, di una regione che rifiuti_abbandonatiha pianificato e fatto costruire un sistema impiantistico che contrattualmente, dai cittadini pugliesi, vuole tutti i rifiuti che producono, tranne quello che si differenzia oggi.

Forse non era il caso -e questo è un problema nazionale, di scelte governative- affidare al “libero mercato” un servizio di pubblica utilità come la gestione dei rifiuti. Mettere nelle mani delle imprese private un servizio di cui i comuni sono obbligatoriamente chiama a servirsi, significa sottoporre quel servizio a logiche d’impresa, significa garantire a quelle imprese un “vitalizio” a spese dell’efficienza, della economicità di cui pure parla la legge che regolamenta la gestione dei rifiuti in Italia.

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