SCOMPARSA MICHELE MONTESARDO. IL SALUTO DI NICOLA VACCA
“Non vivo più da molto tempo a Gioia del Colle, la città in cui sono nato. Ma ci torno almeno una volta al mese. Appena arrivo faccio subito un salto alla bancarella di libri di Michele .
La prossima volta che tornerò al mio paese, quel lato di Piazza Pinto sarà vuoto. Michele, l’amico dei libri, come amavo chiamarlo, se ne è andato per sempre.
Michele che sistemava il suo regno libresco, con il freddo e con il caldo, si accomodava sulla sua sedia sgangherata all’ombra di un albero e osservava il marciapiede, aspettando che qualcuno si fermasse e non solo per comprare qualche libro, ma per scambiare due chiacchiere.
Lui era un uomo molto solo da un passato difficile e aveva sempre un bisogno di essere ascoltato e aiutato.
Quando arrivavo da Michele lo salutavo affettuosamente e gli dicevo “prima di parlare di libri, amico caro dei libri andiamo a prenderci un caffè”.
Così lasciava incustodita la sua bancarella (“tanto i libri non li ruba nessuno”, mi diceva) e andavamo nel vicino bar Mary.
Quanti libri belli ho comprato da Michele. Nella mia biblioteca la prima edizione de Il diavolo di Giovanni Papini, ma anche un volume di prose di Vincenzo Cardarelli, in prima edizione Mondadori.
Ma ho trovato soprattutto Michele, con la sua umanità ferita, la sua solitudine e quella grande voglia di fare due chiacchiere.
Non so se la sua bancarella di libri abbia contribuito alla crescita culturale di Gioia del Colle. Sicuramente posso dire che fermarmi da lui, condividere un caffè tra i suoi libri, ascoltarlo con tutte le sue fragilità mi ha sicuramente reso un uomo e un lettore migliore.
Ciao Michele, amico dei libri”
Nicola Vacca