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Cronaca

PARROCCHIANI SAN VITO SI RIBELLANO. SCRIVONO AL VESCOVO

SAN-VITO-MARTIRE

san vito martire “Qualche settimana fa il parroco di San Vito Martire in Gioia del Colle ha annunciato solennemente dall’altare l’avvio, a breve, dei lavori di (profonda) modifica dell’aula liturgica.

Non è una novità. Ci aveva già provato subito dopo il suo ingresso in parrocchia, avvenuto nell’ottobre 2015. In quell’occasione l’idea era stata abbandonata a seguito di una tumultuosa assemblea parrocchiale in cui è risultato evidente quanto la comunità fosse contraria, non riuscendo a comprendere l’urgenza, la priorità e l’impatto dei cambiamenti proposti.

Nel frattempo, anche se in così poco tempo, la fisionomia della parrocchia è cambiata profondamente: tutta la quotidianeità della comunità (le attività, i gruppi parrocchiali, le associazioni ecclesiali, il consiglio pastorale) è stata sistematicamente e scientificamentsan vito martiree smantellata, obbligando molta gente a convertirsi in “cristiani della domenica”. Di conseguenza questo deve essere apparso il momento giusto per riproporre, senza disturbatori, l’idea dei cambiamenti strutturali della chiesa.

Come di consueto questa decisione è stata presa senza coinvolgere la comunità parrocchiale. Senza un confronto, una condivisione e un discernimento comunitario, partendo dal presupposto che queste scelte sono una prerogativa esclusiva della gerarchia.

La comunità della parrocchia di San Vito, però, pur essendosi trasformata in una comunità “domenicale”, continua a chiedere a gran voce una riflessione profonda e allargata sulla reale necessità, sull’urgenza e sulla priorità di eseguire questi lavori, rifacendosi anche a quanto esplicitamente previsto dalla nota pastorale della CEI “L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica” (per esempio ai nn.4, 11, 56).

Continua a chiedere anche di conoscere i costi e i tempi stimati per i lavori, le previste coperture di tali costi  e le modalità con cui le opere saranno eseguite.

Non essendo riuscita a ottenere attenzione da parte del parroco, la comunità chiede a chiunque sia disposto a darle ascolto (gerarchia ecclesiastica, istituzioni, stampsan vito martirea, cittadinanza, ecc..) di aiutarla a trovare uno spazio dove poter discutere serenamente ed esprimere le proprie ragioni, cercando di sostenere questa accorata richiesta anche con una specifica raccolta di firme.

Sovente il parroco ama ripetere la massima (nella sua accezione più clericale) “la Chiesa non è una democrazia”. E almeno in questo siamo d’accordo, perchè siamo fortemente convinti che la Chiesa sia qualcosa di molto più alto e complesso: una comunione di persone radunate intorno a Cristo risorto, unico maestro, pastore e servo.

Per chi volesse sostenerci, incoraggiarci o semplicemente rimproverarci può contattarci al seguente indirizzo: comitatolavorisanvito@gmail.com”.

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