SALTA IL GREST. DOVE SONO I “GIOVANI DI SAN VITO”?
“Quest’anno, dopo ben 15 anni, la parrocchia di San Vito non ospiterà l’attività estiva del GREST per ragazzi: gli animatori, i volontari della parrocchia, giovani e adulti sono stati emarginati, al termine di estenuanti scontri, dal parroco Vito Cicoria, che dal 25 ottobre 2015 ha sostituito don Vito Campanelli.
Fin dai primi due mesi a San Vito, don Vito Cicoria ha da subito posto altre priorità, rispetto al percorso di crescita dei ragazzi e dei giovani della parrocchia.
Il borgo di San Vito e il Quartiere 167 non saranno più popolati dalle tante magliette colorate dei partecipanti del GREST: non un appuntamento di routine, il GREST rappresentava la tappa conclusiva di un percorso annuale, parte di un progetto più ampio sposato da tutta la comunità; basti pensare che gli animatori, durante tutto l’inverno, seguivano corsi di formazione e la preparazione del GREST iniziava già dalla primavera.
In questo modo la comunità decideva di scommettere sui propri giovani, affidandogli responsabilità via via crescenti, nell’ottica di uno spirito di servizio: dalla programmazione della catechesi annuale, alle attività di oratorio, fino alla partecipazione al Consiglio Pastorale Parrocchiale e ai Consigli direttivi delle Associazioni operanti nella parrocchia, come l’Azione Cattolica e l’ANSPI.
In due anni non è stato rinnovato il Consiglio Pastorale Parrocchiale e alcuni consiglieri del Direttivo ANSPI sono stati indotti a dare le dimissioni: il parroco, intimando il profilo della mancata affiliazione, scagliava spesso attacchi gratuiti e personali, salvo poi, poter sfruttare quanto l’associazione aveva di meglio da offrire.
La ferita brucia ancora e mai si è scritto dello strappo avvenuto, poiché si è tentato fino all’ultimo di preservare la vocazione giovanile ed educativa che lentamente don Vito Campanelli era stato capace di costruire: azioni, atteggiamenti e comportamenti che molti parrocchiani, ad oggi, ancora non riescono a spiegarsi”.
[Gianluca Martucci – Sandro Addati – Vito Acito – Nicola Procino – Paolo Cantore – Emanuela Spada]
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RIMPIAZZATO IL GIOCATTOLO DEI RAGAZZI DI “SAN VITO”
“Vi presento il mio giocattolo. “Voi in questi anni avete fatto quello che volevate voi, vi è piaciuto giocare, eh?!”- mi si rimprovera alle spalle. Eppure il GREST non era per niente un gioco, come lo può credere qualcuno coinvolto in qualche modo con le attività con cui si sta cercando di rimpiazzarlo a San Vito. Altro che gioco, uno doveva fare i conti anche con una sessione estiva e l’ultimo esame della sessione che era un po’ una scommessa, doveva abbandonare il piacere di trascorrere le fresche serate d’estate in terrazza leggendo un bel libro e doveva avere un fegato enorme, perché i litigi poi non mancavano. Quanta fatica per partorire un altro Grest. Quante cose da pensare! Eppure non era una cosa che volevo io alla fine. Era diventata una necessità per quei ragazzi. Per questo lo volevo. Non era estate senza il Grest, il sorriso dei ragazzi, le lezioni di vita dei bambini di 10 anni che avrebbero messo ko anche il più orgoglioso degli adulti, Cristo negli occh
i di quei bambini, semplice come loro! Più “prestigioso” era l’incarico che assumevi o che ti veniva assegnato e maggiore era il lavoro da fare. Non c’era posto per le prese di potere, per le poltrone comode. Se si era lì si doveva servire, non era un divertimento. L’educazione dei bambini dai 10 ai 13 anni era una cosa seria, mica noccioline.
Ma perché ora mi si dice che il Grest mi faceva comodo? Perché i colpevoli sono i miei amici che sono andati via se il Grest non si fa più? E perché i genitori che mandano i loro bambini, il Vescovo, i mediatori, gli altri parroci, insomma, qualcuno, non dice qualcosa? Perché nessuno di questi non si fa una domanda? Chi ascolta l’amarezza di chi è rimasto? Chi il mio pianto? Perché adesso non ci si preoccupa di altro oltre che di dare una palla a dei bambini? Perché mi viene vietata una verifica a fine giornata? Non capisco. Cosa ho sbagliato in questi anni?
Perché vengo accusato di aver giocato in questi anni se mi sembra che adesso si giochi con le persone sul serio?” #nonècolpanostra
[Giovanni Vanni]