GIOIA DEL COLLE. 75ENNE STUPRATA DA EXTRACOMUNITARIO
Nella serata del 26 luglio una gioiese di 75 anni è stata picchiata e stuprata da un giovane extracomunitario 29enne (nigeriano) che solitamente, in cambio di qualche spicciolo, le portava la spesa a casa.
Un episodio che crea sgomento anche per l’efferatezza del gesto.
La signora, cliente abituale di un supermercato in via Giovanni XXIII, era solita farsi aiutare nel trasporto delle buste dal giovane extracomunitario (nigeriano ndr), che puntualmente “prendeva servizio” all’ingresso dell’esercizio commerciale, in attesa che i clienti uscissero.
Mercoledì sera, arrivata all’ingresso di casa, l’inaspettata aggressione cui è seguito lo stupro.
La donna, ancora in stato di choc e piena di lividi, appena ne ha avuto la forza e si è un po’ ripresa, ha chiamato al telefono piangendo i figli i quali sono corsi in suo aiuto ed hanno fatto in modo che le fossero prestate le cure necessarie.
Dopo aver sporto denuncia la donna, insieme alle forze dell’ordine, si è recata nei pressi del supermercato ed ha riconosciuto il giovane extracomunitario che nel frattempo aveva tranquillamente ripreso “servizio” all’ingresso dello stesso.
Il giovane risulterebbe sia stato tratto in arresto e l’anziana signora ricoverata presso l’ospedale Miulli.
Aldilà del fatto di cronaca, assolutamente deprecabile, questo gravissimo episodio di violenza rischia di minare l’immenso lavoro dei volontari delle associazioni che da anni tentano di costruire integrazione sul territorio e la fiducia di chi – incrociando in questi giovani all’uscita dei supermercati o per strada – vedrà in loro un potenziale pericolo generando paure, ansie ed omofobie.
Da più parti, giunge infatti l’appello “a mantenere sotto stretto controllo i gruppi e gli individui che soggiornano in città, al fine di arginare gli atti di brutale violenza in ragione della presenza sul territorio di centinaia di individui, in larghissima maggioranza giovani maschi e per lo più portatori di usi e costumi tradizionali che potenzialmente confliggono con la cultura di un territorio moderno e tollerante. Un problema la cui soluzione non può essere relegata a un futuro indefinito e che richiede la messa in atto contemporanea e contestuale di strumenti di prevenzione e controllo, oltre alla predisposizione urgente di un piano di integrazione socioculturale. Simili atti di violenza mettono gravemente in crisi l’attitudine all’accoglienza delle nostre comunità, nelle quali si insinua un legittimo timore e da cui sorge un sempre più impellente bisogno di sicurezza e rassicurazione.”
[tratto dal settimanale ‘La voce del paese’ da venerdì pomeriggio in edicola – http://www.gioianet.it/rubriche/la-voce-del-paese/14433-e-in-edicola-il-nuovo-numero-de-la-voce-del-paese.html]