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Cronaca

PIAZZA DALLA CHIESA. LAMENTELE DI RESIDENTI E COMMERCIANTI

S.-Filippo-Neri

abusi commerciali Alcuni residenti di Piazza Dalla Chiesa (quartiere Sacro Cuore), la piazza antistante la scuola S.F. Neri, da settimane continuano a segnalarci alcune anomalie messe in atto da dei commercianti la cui attività si affaccia sulla stessa piazza, angoli via Giuseppe di Vittorio e via Vittime della mafia. A loro dire si continua a non rispettare le più elementari norme non solo del Codice della Strada (occlusione di scivoli e utilizzo improprio, da parte dei loro clienti, della sosta riservata ai disabili), ma anche a delimitare aree adibite a parcheggio pubblico utilizzando, dal pomeriggio fino a notte inoltrata, sedie e tavoli, e ciò senza alcun rispetto delle esigenze dei residenti o di chi ha la necessità di fermarsi per vari motivi in zona. Tutto questo fino a ieri. Da questo pomeriggio, ci informano, con tanto di foto, è comparso un cartello con su scritto: “Si prega cortesemente per motivi lavorativi di lasciare libero IL PASSAGGIO. Grazie”.

Domanda: “Può un esercente, per motivi esclusivamente privatistici/commerciali, adottare simili stratagemmi o fare siffatte richieste? I preposti ai controlli, oltre a presidiare giornalmente gli ingressi del centro storico, a verificare la presenza e l’orario del disco orario o i permessi in possesso dei residenti in cui vige l’ordinanza ZTL, con eventuale emissione di multe, cos’altro fanno nel corso della loro giornata? Cabusi commercialihi controlla queste personalistiche richieste di ottemperanza o di inadempienza delle norme in vigore, o il rispetto di quanto inserito nei permessi ricevuti?

Si dà il caso che ci siano altri commercianti, e non solo della zona in questione, che pur pagando esosissime tasse sia in termini di TARI che di IMU, non avendo sbocchi su piazze e corsi principali, si ritengano doppiamente penalizzati e non tutelati dal recente regolamento approvato da questa amministrazione sui dehors. Soprattutto quando vedono che “esercizi di pochi metri quadrati, dove non potrebbero nemmeno esercitare, e su cui pagano una miseria di tasse comunali, si ritrovano con pensiline fisse esterne (autorizzate da chi?) e una aggiunta di ulteriori mq a basso costo e per giunta su pubbliche aree, piazze o vie principali, di cui tutti i cittadini dovrebbero beneficiare. Ma con quale criterio è stato formulato questo regolamento?”

Sembrerebbe che in questo caso l’amministrazione, più che difendere le categorie e incrementare il commercio, non abbia fatto altro che avallare una sleale concorrenza, in nome di cosa? Di un interesse pubblico o privato?

 

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