C.d.S. RIGETTA RICORSI COOP – LOI.CA – TECNOCOSTRUZIONI
Nel dicembre del 2013 pubblicammo su “La voce del paese” e GioiaNet un dossier sulle zone F a firma di Vito Antonio Vinci dal titolo “Una crociata sospetta”. A distanza di quattro anni le sentenze emesse dal Consiglio di Stato gli danno ragione: il Centro Polifunzionale “Le Torri – 20mila metri quadrati complessivi -, i palazzi in via Felllini accanto al Seven della Loi.ca e il condominio Tecnocostruzioni in via Flora – ex Arena Castellano – non si potevano né dovevano costruire. I permessi concessi dalle Amministrazioni dell’epoca ai costruttori erano e sono illegittimi.
Oggi Vito potrebbe gioirne, se il destino fosse stato meno crudele, e non dubitiamo che da uomo profondamente rispettoso delle istituzioni, dotato di un raro e spiccato senso civico, si sarebbe preoccupato di far fronte alle conseguenze che queste sentenze avranno per le casse comunali.
Sì, perché le Amministrazioni Povia e Mastrovito hanno causato tutto ciò, ma le loro “colpe” ricadono sull’attuale Amministrazione che dovrà risarcire coloro che subiranno danni a causa della spregiudicata scelleratezza nella gestione delle zone F.
COOP – LE TORRI
Dal 16 al 18 agosto la IV Sezione del Consiglio di Stato ha depositato cinque sentenze che potranno essere lette nei link a fine articolo. La n. 4025/2017 ordina al Comune di Gioia del Colle, “di provvedere ad assicurare l’effettiva chiusura del centro commerciale (“Le Torri”) nel termine di novanta giorni dalla comunicazione, […] al commissario ad acta dott. Alfonso Magnatta, scaduto il termine indicato, ad assicurare l’effettiva chiusura del centro commerciale entro 60 giorni e condanna il Comune di Gioia del Colle, al pagamento, in favore di Pandiva S.r.l., della somma di € 200,00 per ogni giorno di ritardo dalla scadenza del termine di novanta giorni. Alla Pandiva S.r.l. il Comune dovrà pagare anche le spese “della presente fase incidentale, liquidate in complessivi € 5.000,00 (cinquemila), oltre accessori di legge.”
Questo l’epilogo, a distanza di 15 anni, della vicenda Le Torri, uno scenario che avrà ripercussioni dolorose sul futuro della Coop e dei suoi dipendenti.
LOI.CA E TECNOCOSTRUZIONI
Le sentenze 4010/2017 e 4008/2017 respingono l’appello della Loi.Ca, ovvero il cantiere e la costruzione posti sotto sequestro in via Fellini, “un abuso edilizio senza alcun dubbio in insanabile contrasto con la vigente destinazione (F1) di PRG e con l’attuale normativa che disciplina le aree SIC e le zone di protezione speciale.”
Le sentenze 04038/2017 e 04009/2017 respingono l’appello della Tecnocostruzioni. Anche il condominio in via Flora non poteva essere costruito.
“Con queste vicende – dichiara Tonia Scarnera, rappresentante di Leg – si mette la parola fine ad alcune vicende riguardanti l’uso “allegro e disinvolto” delle cosiddette Zone F (zone per servizi), che hanno visto la nostra Associazione “Libertà e Giustizia”, e in particolare il nostro coordinatore Vito Antonio Vinci, battersi in prima fila per il corretto utilizzo delle aree in parola. Ci sembra questo il modo migliore, in occasione dell’imminente secondo anniversario della sua scomparsa, per ricordare la figura e l’impegno che il nostro indimenticato amico Vito ha profuso per decenni, in nome del ripristino della democrazia e della legalità nella nostra città.”
“Tali norme, obbligatorie a tutti gli effetti di legge, disciplinano l’attività edilizia nell’intero territorio comunale. L’Amministrazione Comunale confida nel senso di collaborazione e di responsabilità dei tecnici, dei costruttori e dei cittadini, nonché delle forze politico-sociali al fine di ottenere uno sviluppo armonico ed ordinato dell’assetto territoriale di Gioia del Colle”. Questo affermava l’amministrazione comunale di Gioia nel 1976 – dichiara l’assessore Daniela De Mattia -, alla presentazione delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. Affrontare il tema delle sentenze giunte in questi giorni sugli interventi effettuati in Zona F nel territorio di Gioia del Colle significa tornare a sfogliare un lungo capitolo della storia gioiese (dagli anni ’90), che ora giunge probabilmente ad un ennesimo momento di richiamo verso quel rispetto dell’interesse pubblico maltrattato fino a travolgere territorio e cittadini
Vinci concludeva così il suo dossier, riproposto a margine di quanto scritto per coloro che vorranno approfondire le sue ricerche sulla “più grande speculazione edilizia mai tentata a Gioia del Colle”. (“LA PIU’ GRANDE SPECULAZIONE EDILIZIA MAI TENTATA”)
“L’impegno profuso dall’Associazione nel denunciarla tendeva e tende a difendere gli interessi di migliaia di cittadini che, come si dirà, hanno subito un danno che è diventato grave ed irreparabile. In occasione dell’acquisto degli alloggi realizzati a nord dell’abitato nel prezzo pagato era ricompresa una quota che il costruttore versò al Comune perché realizzasse le urbanizzazioni secondarie. Il Comune non ha realizzato alcunché, anzi, ha continuato a sottrarre suoli destinati alla realizzazione dei servizi di quartiere, destinandoli ad altre finalità. Chi ha subito un danno, dunque, ed ha diritto ad essere risarcito, sono tutti coloro che da oltre un decennio aspettano ciò che avevano pagato in anticipo. Ciò detto, si studieranno la percorribilità, i tempi e i modi per proporre una “class action” che tenda ad ottenere ciò che è dovuto e che è stato fin qui negato.”
Per le sentenze clicca: Coop – Loi.ca1 – Loi.ca2 – Tecnocostruzioni1 – Tecnocostruzioni2