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Cronaca

REVOCATI I DOMICILIARI. L’ING. LASSANDRO TORNA ALL’U.T.C.?

GIUDICE TRIBUNALE

PALAZZO MUNICIPALERevocati i domiciliari per l’ingegnere Raffaele Vito Lassandro, dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di Gioia del Colle, coinvolto nell’operazione “Pura Defluit” che lo scorso 13 luglio portò ad una serie di arresti e perquisizioni da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Bari e dei carabinieri del Comando Provinciale Bari.

A confermare la notizia sono gli avvocati del tecnico, Francesco Caponio, Daniela Castelluzzo e Niccolò Alessandro Dello Russo.

L’Ufficio tecnico di Gioia ha vissuto momenti di “grazia” e legalità da quando l’ingegner Raffaele Lassandro è stato nominato dal Commissario. Il suo impegno confermato da più parti è indiscusso. Presente ben oltre l’orario retribuito, attento, dinamico, mente agile, di grande progettualità e competenza, di quelle che fanno la differenza e permettono di raggiungere obiettivi importanti: finanziamenti milionari per progetti ben impostati in assoluta legalità.

Il suo coinvolgimento nelle indagini e l’arresto per il caso “Pura defluit” alla vigilia di un nuovo e ancor più “pesante” incarico in Calabria, ha gettato molti dipendenti dell’U.T.C. nello sconforto. Forse qualcuno – i tecnici che si sono visti negare autorizzazioni in questi due anni – ha anche gioito, ma i più non hanno creduto alle accuse. Una persona troppo per bene, parere che sentiamo di condividere. Tra pochi giorni dovrebbe essere revocata l’ordinanza restrittiva che lo tiene lontano da Gioia. Il mandato non è mai stato revocato, anche se fino al 31 dicembre sarà Carmelo Rosario Guida a dirigere l’ U.T.C.

Conoscendo l’uomo ed il suo valore morale, non ci stupirebbe che desse le dimissioni per sollevare da ogni imbarazzo l’Amministrazione. Che vengano accettate o meno non sarà una decisione facile, perché risorse non solo professionali ma anche e soprattutto umane, così importanti andrebbero non solo conservate, ma anche tutelate e difese.

Assuefatti agli “errori-orrori” della magistratura che spesso assolve i colpevoli e crocifigge gli innocenti, forse dovremmo tutti farci un esame di coscienza e chiederci: questa storia “cui prodest”?

 

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