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Cronaca

EMILIANO PONE LA PAROLA FINE AI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO

chiusura PPI

ospedale paradiso 2013a “Facendo riferimento alla disposizione della direzione generale della Asl Ba, protocollo n. 168129/1 del 12 giugno 2018 – scrive in una nota il ‘direttore’ del Coordinamento del 118 –  si comunica che a far data dal 15 giugno 2018 cesseranno l’attività assistenziale i Punti di Primo Intervento di Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Casamassima, Noci, Locorotondo, Ruvo, Grumo, Conversano, Castellana. Si precisa che la postazione India verrà riconvertita in postazione Mike h24”.

Il tira e molla è finito. Con appena due giorni di preavviso chiudono nove PPIT.  A spiegare perché si tratta di una scelta pericolosa è Francesco Papappicco, medico del 118 e sindacalista FSI-USAE.

“Ad oggi il PPI di Santeramo, tanto per fare una stima in rapporto al bacino d’utenza – scrive Papappicco – conta già 800 prestazioni (medicazioni quotidiane a parte), al netto delle sole ore diurne H12 (8-20). Giungono pazienti con situazioni cliniche disparate di interesse medico e chirurgico (dalle coliche renali alle affezioni cardiovascolari acute; sindromi gastroenterologiche, urologiche, vertiginose, shock allergici o ipotensivi, sindromi iatrogene, orl, remarcia per salvare il ppispiratorie di ogni tipo, febbrili, algiche, neurologiche, diabetiche e metaboliche, pediatriche e geriatriche, psichiatriche, ortopediche, ustioni, ferite da suturare, epistassi e diatesi emorragiche). Solo i casi più urgenti, dopo esser stati inquadrati e stabilizzati, vengono in seconda battuta trasportati per competenza, a mezzo 118, al Miulli per ulteriori accertamenti e cure”. 

“La maggior parte dei pazienti – aggiunge – vengono curati nel PPI e dimessi a casa, evitando così inutili attese e sovraccarichi ai pronto soccorsi di riferimento e sprechi erariali. Il tutto a ‘isorisorse’ come i burocrati amano definire tali capitoli di spesa. Molti pazienti non sono automuniti e ricevono prestazioni soddisfacenti e risolutive sul posto”.

Per la chiusura, come si evince dalla tabella, è stato preso a riferimento il Punto di Primo Intervento di Bitonto. E proprio il termine di paragone con la struttura al contrario di Santeramo aperta h24, in una città molto più grande di Santeramo, è chiamato in causa da Papappicco, che prosegue nella sua dura riflessione.

“Il paragone demolisce letteralmentmarcia per salvare il ppie le apodittiche affermazioni di Emiliano – continua il medico dell’emergenza -. Inviterei il presidente, con i suoi mentori, a venire a constatare di persona. La demagogia poi consiste nel raccontare agli utenti-contribuenti la favoletta del potenziamento del territorio (una volta chiusi i PPIT) da parte dell’unica ambulanza medicalizzata di rianimazione del 118 che in verità già esiste da sempre a Santeramo, Gioia, Grumo e negli altri paesi chiamati in causa nel provvedimento. Emiliano spieghi ai pazienti-contribuenti-elettori salassati dal fisco e dai soprusi di Stato a chi dovrebbero rivolgersi quando quell’ambulanza è fuori su intervento e rientra dopo qualche ora. Spieghi a chi la Guardia Medica dovrebbe rivolgersi per un supporto avanzato se il 118 non fosse in sede e il PPIT risultasse chiuso per decisione monocratica di Palazzo. Medici e infermieri danno dignità al lavoro che svolgono e ai compiti professionali cui attendono con passione e dedizione. Chi ha il potere decisionale rifletta seriamente su questo piuttosto che tagliare sull’emergenza sanitaria e sprecare altrove. Che tale decisione non sia frutto di convenienze elettorali”. [quotidianoitaliano]

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