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Cronaca

L’ITEA torna a sperimentare sui rifiuti speciali. Autorizzata da chi?

fumate sperimentazioni

impianto sperimentazioni in funzione Al riguardo delle sperimentazioni Itea, nuove ombre e… polveri sottili si stanno posando su Gioia, sulla salute dei gioiesi e sulla bontà dei prodotti tipici locali, eccellenze che il mondo ci invidia.

Come anticipato il 14 luglio scorso, sul n. 27 de “La voce del paese”, l’ITEA dal 18 giugno al 12 agosto e presumibilmente anche oltre, è tornata a “sperimentare” lo smaltimento di rifiuti speciali nel suo impianto di ossido combustione nonostante sia l’Arpa che la Asl, cui era stato chiesto un parere dall’Amministrazione Lucilla dopo le accese proteste della popolazione, si siano espresse sfavorevolmente.

Quali rifiuti sta trattando l’Itea? Circa 5 tonnellate al giorno di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane; parte di rifiuti urbani e simili non destinata al compost ed altri rifiuti – compresi materiali misti – prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose). Le quantità sono state fissate dall’autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia nel marzo 2017.

Ma quando ha avuto inizio questa storia? L’ITEA chiedeva per la prima volta ddismo impianto-dimostrativo-5-mw-isotherm-itea-spa-gioia-del-collei effettuare le sperimentazioni della propria attività nel 2004, ed accendeva il suo impianto quasi ininterrottamente dal 2006 al 2014, trattando rifiuti pericolosi nel 2011, 2012 e 2013. Nel dicembre 2016 ha chiesto agli Enti competenti tra cui la Regione ed il Comune di appurare “la non nocività dell’impianto”.

Cosa è avvenuto dopo la denuncia sul nostro giornale? Ben poco, a onor del vero… Vincenzo Lamanna a nome del movimento politico Gioia2024 ha presentato e protocollato una richiesta al Commissario Postiglione per chiedere all’organo competente regionale che vengano effettuate rilevazioni, approccio per quanto utile non certo risolutivo del problema che richiede una mobilitazione di massa contro le sperimentazioni non per rilevarne gli effetti, essendo proprio la Regione ad aver sbloccato il milionario progetto che ha consentito all’impianto di riprendere a sperimentare l’ossicombustione senza tenere in conto i pareri dell’ARPA e della ASL.

Ricordiamo che le sperimentazioni a suo tempo proposte prevedono anche lo smaltimento di rifiuti nucleari che saranno trasportati e stoccati sul nostro territorio, ed in questo caso “prevenire” è meglio che dover “misurare” e poi correre ai ripari, tenendo anche conto delle moRoberto Cazzolla Gattidalità con cui in passato si sono misurati i valori di diossina su cui molto ci sarebbe da discutere.

Siamo certi che il Commissario Prefettizio, dott. Umberto Postiglione, dallo scorso maggio alla guida del nostro Comune, rivolgerà la sua attenzione a quanto sta accadendo, essendo per altro garante della salute pubblica, ed andrà a fondo alla questione che potrebbe penalizzare e non poco i traguardi raggiunti dalle tante eccellenze gioiesi nei settori del viticultura e del biologico, non ultima la D.O.P. per la mozzarella gioiese.

In proposito invitiamo tutti i lettori a rileggere quanto scritto dal biologo Roberto Cazzolla Gatti lo scorso anno in merito a questo argomento ed altri articoli che testimoniano il nostro impegno e la nostra attenzione ai problemi ambientali della città, nonostante le intimidazioni e le denunce subite.

http://www.gioianet.it/cronaca/13930-rifiuti-speciali-e-radioattivi-bruciati-in-termosud.html ed altri articoli che in questi anni abbiamo scritto e pubblicato sull’argomento.

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