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Giorgia Meloni a Gioia. Passerella tra selfie e degustazioni-foto

l'on giorgia meloni a gioia del colle

l'on giorgia meloni a gioia del colle È iniziato il giro delle parrocchie dei big della politica nazionale, che a ridosso del rientro dal lungo ponte voluto dalla Camera e dal Senato (non il Morandi, purtroppo, perché di ferie parliamo) si concedono qualche scampagnata elettorale.

In piazza dei Martiri, la prima ad arrivare per «pranzare a Gioia del Colle» e, tra una mozzarella ed un bicchiere di vino, spendere anche qualche parola per il candidato sindaco Johnny Mastrangelo, è stata la Presidente di Fratelli di Italia, l’on. Giorgia Meloni.

L’onorevole che vanta il primato delle assenze – è risultata presente in Parlamento solo al 5% delle votazioni, con una media di assenze pari a circa il 79% (dati OpenParlamento) -, ha varcato le porte del Castello, il tempo di scrollarsi la polvere dalle scarpe sul tappetino all’ingresso. Si sa: i tempi della politica dei “big” – quella mordi e fuggi in periodo elettorale – sono spietati e dettati dai cameraman e dai selfie.3

Cavallo di battaglia pre-elettorale, l’Europa matrigna che, imponendo il latte in polvere, avversa i produttori di latte ed altre prelibatezze italiane, tra cui la mozzarella “annodata” in diretta e gustata ancora calda, di cui proprio in questi giorni è in dirittura di arrivo a Bruxelles l’attesa DOP.

Cornice della lavorazione e del siparietto elettorale allestito da Fratelli d’Italia, una piazza Dei Martiri occupata dalle destre che forse ignorano la storia del monumento che li ospita, dove sono incisi i nomi dei giovani gioiesi che nel 1799, per difendere gli ideali della Rivoluzione Francese, hanno perso la vita, martiri solitamente commemorati con deposizione di corona di alloro a metà febbraio, quest’anno dimenticati. Un “ossimoro” che solo chi ha memoria storica può aver colto.

Superato lo scoglio delle dichiarazioni preconfezionate e stereotipate per la stampa, ci siamo fatti spazio per chiederle di esprimersi su tre temi che interessano Gioia del Colle, chiedendo13 all’onorevole Meloni cosa ne pensasse delle dichiarazioni dell’ex Segretario cittadino della Lega, accompagnato alla porta dal candidato Sindaco Mastrangelo ma poi fatto rientrare dalla finestra per aver sottolineato la necessità, “soprattutto con alcune razze, di controllare appartamenti che sono covo non solo di clandestini, ma anche deposito di alcune refurtive”. La Meloni che fino a poco prima aveva dato addosso al Governo (e quindi alla Lega), ha minimizzato la portata razzista della dichiarazione, affermando che «… se fai entrare centinaia di migliaia di persone e qui non hanno una casa, una famiglia, non hanno un lavoro, non hanno una prospettiva, ottieni che in molti casi quelle persone divengono parte della criminalità».

Una risposta ragionevole, se non provenisse da chi si è opposto fermamente al primo tentativo delle Nazioni Unite di proposizione di un approccio internazionale comune al fenomeno migratorio: il Global Compact che, pur non essendo legalmente vincolante, combina il principio della sovranità l'on giorgia meloni a gioia del collenazionale con l’esigenza di un’assunzione condivisa delle responsabilità e della tutela dei diritti umani, secondo un approccio di cooperazione internazionale.

Più decisa in merito alle priorità del Sud, ovvero la difesa «… delle infrastrutture, per produrre lavoro, per sconfiggere la povertà, l’esatto opposto di ciò che ha fatto questo governo».

Ancora una volta una dichiarazione alquanto stridente con gli alleati gioiesi di Mastrangelo, il riferimento è alla Lega di cui in questi giorni è indagato per corruzione proprio il sottosegretario alle Infrastrutture. Il partito di Salvini si rivela, quindi, un nemico al Governo, ma un’ancora di salvezza alle elezioni locali, dove il partito della Meloni spesso gioca il ruolo di fanalino di coda proprio della coalizione di centro-destra. Imbarazzante, poi, la dichiarazione sulla situazione della sanità pugliese, soprattutto perché Fratelli d’Italia ha accolto al suo interno l’ex Presidente della Regione Puglia Fitto: «Non mi chieda proprio…».

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