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Cronaca

Allarme aereo. Impegnati più volte Caccia Eurofighter del 36° Stormo

caccia eurofighter 36° Stormo

caccia eurofighter 36° StormoNel pomeriggio di ieri, mercoledì 5 giugno, un Caccia Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle è decollato dal 51º Stormo su ordine scramble per intercettare un velivolo civile DA42 che era decollato da Roma Urbe e diretto a Baden–Baden (Germania). L’aereo aveva perso il contatto radio con gli enti del controllo del traffico aereo.

L’Eurofighter ha identificato il velivolo civile per la prevista VId (Visual Identification) e, dopo aver accertato che non ci fossero condizioni di emergenza, lo ha scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale.

Un altro ordine di decollo immediato (“scramble”), era stato dato giovedì 30 maggio, per una coppia di caccia Eurofighter sempre del 36° Stormo di Gioia del Colle, per intercettare un velivolo ATR 42 600 della compagnia aerea giapponese Japan Air Commuter che aveva perso il contatto radiocaccia eurofighter 36° Stormo con gli enti addetti al controllo del traffico aereo.

Giunti nell’area interessata, i due caccia intercettori hanno identificato il velivolo civile, ed una volta ripristinate le comunicazione radio, hanno fatto rientro in base.

Il complesso sistema di difesa mediante il quale l’Aeronautica Militare assicura senza soluzione di continuità la sorveglianza dello spazio aereo nazionale è integrato, anche in tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO.

La catena di allertamento per questo tipo di eventi e per le violazioni dello spazio aereo prevede infatti che l’ordine di intervento immediato dei caccia (“scramble”) venga impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), l’ente della NATO responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nell’area che integra le capacità di sorveglianza e controllo del 11° gruppo D.A.M.I. e 22° Gruppo radar.

Tre sono gli Stormi dotati di assetti Eurofighter, che l’Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle ed il 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una EFA GIOIA DEL COLLEcellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.

Nella catena di difesa aerea NATO fanno parte anche l’11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) e il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), i cui controllori che hanno il compito di avvistare e identificare tutto il traffico aereo che opera nello spazio aereo nazionale e controllare gli assetti della Difesa Aerea per intercettare le potenziali minacce aeree.

L’Air Operation Centre nazionale svolge compiti fondamentali nell’organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sul corretto funzionamento del dispositivo. Qualora si presenti una minaccia non militare allo spazio aereo italiano, l’IT-AOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO, per la successiva azione di contrasto. Ciò avviene quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza, oppure qualora necessiti di supporto aereo per problemi tecnici che ne compromettano la sicurezza del volo, come nel caso odierno, dovuto alla perdita di comunicazioni radio”.

Ufficio Stampa Ministero Difesa

 

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