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Cronaca

In due mesi spesi 2.270 euro per i fari tricolore del Comune

PALAZZO SAN DOMENICO TRICOLORE

PALAZZO SAN DOMENICO TRICOLORESbagliare è umano ma perseverare e sperperare denaro pubblico nella spesa di faretti è diabolico! Nel numero 17 del nostro settimanale denunciammo la spesa di 1.784,19 euro iva inclusa per l’acquisto e il posizionamento di sette faretti – due rossi, tre bianchi e due verdi – sulla facciata del Palazzo municipale.

A distanza di meno di due mesi allo stesso fornitore (det. n. 445 del 04/06/20) è stato commissionato un nuovo acquisto: cinque lampade led da 15 watt, della tipologia a faretto, con filtro di colore rosso, tre di colore verde e un faro a led 240w tonalità 5500k da esterno completo di staffa – per l’importo 485,56 euro iva inclusa, che sommati ai precedenti 1.784 (det. n. 343 del 22/04/20) raggiungono in meno di due mesi 2.270 euro.

Quindi dobbiamo dedurre che o si sono fulminati, o non bastavano per illuminare l’intera facciata oppure sono stati ritenuti troppo “onerosi” per il consumo di energia elettrica i sette proiettori da 160 watt comprati in aprile, sostituiti oggi da lampade a led da 15 watt. Sull’utilità del faro led da 240 watt non si sa di quale colore, resta il mistero.

Ma a parte ogni considerazione di “lana caprina”, ma con questi “chiari di luna” volendo rimanere in tema di illuminazioni serali, è proprio indispensabile gettar via 2.270 euro per illuminazioni di… “facciata”?

Oltre tutto sempre nell’editoriale su citato, ponemmo in “luce” i costi decisamente più modici di faretti con le stesse caratteristiche del primo acquisto, ovvero 23,91 euro cadauno [80mila ore di luce garantite a basso consumo: https://www.aftertech.eu/faro-led-da-esterni-20w-come-160w-luce-bianco-caldo-faretto-ip65-impermeabile-p-1618.htm].

In quest’ultima fornitura, tenendo conto che il costo medio di ogni lampada è sotto i 10 euro ed il faro da 240 watt – staffa inclusa – non supera i 50 euro, ancora una volta la spesa si sarebbe potuta contenere nei 120 euro iva inclusa, circa un quarto dell’importo pagato al fornitore scelto dal Comune. Ma tanto a Gioia, avrebbe detto Peppino De Filippo, paga Pappagone![foto Mario Di Giuseppe]

 

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