Rifiuti. “La necessità di coinvolgere le nostre comunità sulle scelte”
“Torno ad occuparmi di un tema che mi ha visto entrare nel vivo di una polemica, quanto mai improvvida, con i sindaci dei paesi vicini dell’ARO BA5.
Dal mio post, che ha scatenato un comunicato che ho definito l’altra sera, in una intervista telefonica sconcertante ed “idiota” – nonchè “utile” solamente agli interessi di chi è stato estromesso da una gara pubblica per mancanza di titoli – ci sono state dichiarazioni di sindaci, risposte fantasiose ad interpelli, articoli su giornali, interviste su tv locali altrettanto sconcertanti nei contenuti, ma Sammichele di Bari resta ad oggi, 19 luglio, l’unico comune che ha fatto una delibera di giunta per caducare il contratto. Seguendo una linea di rigore e di pieno rispetto della road map tracciata (per tutti) dall’Avvocato dell’ARO.
Non risponderò qui alle deliranti affermazioni del rappresentante delle nostre opposizioni sulla vicenda. lasciate agli atti del Consiglio Comunale del 10 luglio scorso, e poi pubblicate sul suo profilo facebook. Abbiamo già replicato in Consiglio ed ho ribadito più volte l’assoluta ignoranza di norme dell’ex primo cittadino, soprattutto in diritto amministrativo. Ormai va a ruota libera, costruendo fantasiose teorie e scaricando personali livori. Ma in questo caso mi ha ricordato la Gertrude dei Promessi Sposi, quando Manzoni spiega con tre parole la scelta della stessa verso l’abisso: “la sventurata rispose.” Qui io direi “lo sventurato non tacque” pur sapendo che oggi si pagano le conseguenze di una scelta sbagliata di cui proprio lui è uno dei maggiori responsabili. Ma si sa bene che l’ex non coglie mai le buone occasioni per tacere.
Tornando al nocciolo del discorso, se la scelta del 24 giugno scorso di andare a nuova gara è stata fatta per convinzione, credo comunque sia una scelta sbagliata e continuo a sostenere – già lo pensavo in tempi non sospetti, dal 2013 all’indomani della Costituzione dell’ARO – che solo una municipalizzata partecipata da tutti i comuni dell’ARO BA5 può portare vantaggi alle nostre comunità.
Se si vuol combattere le ecomafie – come ieri uno di quei sindaci si è spinto a dire, scoprendo oggi cose che noi sappiamo da tempo, ed impedire l’infiltrazione anche di gruppi criminali nella gestione dei rifiuti – il servizio deve tornare ad essere pubblico. Il marcio si annida proprio nella volontà di gruppi di potere, imprenditori, cupole trasversali, di “infiltrarsi nelle amministrazioni locali per ottenere commesse pubbliche legate al ciclo dei rifiuti”.
Ma non c’è nemmeno bisogno di volontà criminali, a ben vedere. L’imprenditore fa il suo mestiere che è guadagnare il più possibile con il minimo sforzo. Vi invito a leggere tutti quei contratti che ci legano alle varie imprese della CNS, i famosi “piani industriali” per scoprire quanto ogni mese i nostri comuni pagano per servizi che non vengono erogati o per cui non c’è bisogno, o che sono assolutamente slegati alla realtà locale. L’interesse dell’imprenditore è quindi opposto a quello del cittadino utente.
Ma la necessità di potenziare i servizi pubblici è un tema forte in questi tempi. Abbiamo visto tutti come aver lasciato in mano a privati la sanità in alcune Regioni ha sulla coscienza di qualcuno centinaia di morti per Covid. Ma lo abbiamo visto anche in questi giorni quando il Governo Conte ha buttato fuori dalla Società Autostrade il Concessionario privato che ha fatto utili risparmiando sulle manutenzioni e sulla pelle di decine di morti, e non solo sul ponte Morandi.
Per cui invito ad una forte riflessione tutte le componenti delle nostre comunità. Scegliamo di essere cittadini e chiediamo conto ai nostri rappresentanti pro tempore del “perchè” delle loro scelte. Anzi promuoviamo a tutti i livelli un dibattito su questo tema. La scelta di andare a nuova gara può essere “conveniente” per qualcuno, una bella foglia di fico, ma non è conveniente per le nostre comunità”.