Ospedale: le false verità di Fitto, 5 anni in caduta libera di Emiliano
I media sono letteralmente invasi da video-pubblicità in cui Raffaele Fitto racconta la sua “verità” sulla chiusura degli ospedali in Puglia e di Gioia.
A smentirlo, atti alla mano, il professor Franco Giannini, nel 2002 presidente del Consiglio. La sua è una “verità” comprovata dalle reali intenzioni dell’allora governatore Fitto.
E’ un atto dovuto anche ricordare che né Vendola né Emiliano hanno aiutato la nostra città a risollevare una sanità in forte decadenza, riducendo i già pochi servizi che pur funzionavano grazie alla buona volontà del personale.
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“Il 19 agosto del 2002 trascorrevo le ferie a 300 Km da Gioia e, dato il ruolo che rivestivo, quello di Presidente del Consiglio comunale, dell’Amministrazione Povia (al seondo mandato), mi sono sobbarcato 600 Km, per essere presente all’incontro con il Presidente Fitto, incontro che avevo anche personalmente sollecitato.
In quella circostanza ho consegnato al Presidente Fitto la documentazione riguardante i positivi dati economico-gestionali dell’Ospedale di Gioia, che mi aveva fornito il dott. Israele.
L’on. Fitto non volle tenerne conto e affermò che il suo Piano non solo non prevedeva la chiusura dell’Ospedale Paradiso, ma lo potenziava e che sarebbe tornato a Gioia entro novembre 2002 per dimostrare la veridicità di quelle affermazioni.
Ho avuto mandato dal Consiglio comunale di monitorare l’applicazione del Piano di Riordino, per circa due mesi, ma l’ho fatto per circa un anno, con i rappresentanti dei gruppi consiliari e delle organizzazioni sindacali. Al termine di ogni ispezione (una decina in tutto) ho redatto un verbale che, sottoscritto dagli intervenuti, ho inviato al Dir. Gen. AUSL/BA 5 e all’on. Fitto. A più riprese ho invitato l’on. Fitto a venire a Gioia, come da lui promesso, con lettere a lui indirizzate sia a fine 2002 sia nel 2003 (4 dicembre) che nel 2004 (17 febbraio) perché rendesse conto alla Città del fatto che il suo Piano non era stato applicato (50 posti letto invece dei 107 programmati).
Ad aprile del 2003 inviavo al Dir. Gen. una lettera di protesta perché operava la disattivazione delle UU.OO. di Gioia senza procedere alla contestuale attivazione dei posti e UU.OO. previsti dal Piano.
Il Dir. Gen., dott. Monteduro, il 23 aprile 2003 rispondendo al sottoscritto, affermava: “…Non è vero che da questa Azienda non è stata garantita la contestualità tra la fase di dismissione e quella di attivazione dei nuovi reparti. E’ stato mio preciso impegno, riportato negli atti e nelle disposizioni di servizio, che le fasi di trasferimento fossero contestuali, così come contestuali fossero l’avvio dei lavori necessari per fare fronte alle esigenze delle UU.OO. da allocare…. Anche sotto l’aspetto medico assistenziale ho provveduto a dare precise disposizioni affinché il Direttore Medico del P.O. Putignano-Gioia del Colle-Noci prevedesse un’adeguata dotazione organica…”.
In mancata attuazione del Piano richiedevo la presenza del Direttore Generale in Consiglio, riunione che si realizzava l’8 dicembre 2003, durante la quale segnalavo la preoccupazione della Città circa la non contestuale disattivazione/attivazione delle UU.OO. e chiedevo lumi sull’utilizzo dei 500.000 euro messi a disposizione dell’Ospedale di Gioia dalla Giunta regionale in data 16 maggio 2003.
Nell’ultima lettera del 17 febbraio 2004 comunicavo all’on. Fitto le mie dimissioni da Presidente del Consiglio comunale di Gioia, come forte atto di protesta istituzionale nei suoi confronti per il perdurante silenzio dimostrato da lui non solo in occasione di incontro sulla discarica di Monte Rotondo, ma anche di analoga richiesta per fare il punto sul Piano di Riordino.
Tutti siamo stati traditi con la chiusura dell’Ospedale…
Il 9 marzo scorso suggerivamo al Sindaco Mastrangelo e alla Direttrice del Distretto Socio-sanitario di Gioia di inviare al Direttore ASL/BA e al Presidente della Regione una missiva per considerare l’opportunità di utilizzare la ex struttura ospedaliera Paradiso per curare pazienti affetti da coronavirus, atteso tutta una serie di situazioni favorevoli: struttura messa a norma e vuota in parte del primo e secondo piano, estensione territoriale del Comune e consistenza della popolazione, la baricentricità e notevole numero di arterie che ci collegano a Bar, Matera ed altre centri viciniori e, in particolare la presenza del 36° Stormo Caccia con l’84° SAR, Gruppo di Ricerca e salvataggio, che svolge egregiamente questo ruolo in gran parte dell’Italia, come confermato dagli interventi di queste ultime ore, con i suoi elicotteri. Il tutto è stato avviato dopo il nulla osta dei competenti Organi sulla presenza di ambienti idonei e presenza di impianto di gas medicali.
Gioia e la sanità gioiese, voglio ricordarlo a me stesso per primo, si trova oggi alle pezze perché noi gioiesi spesso abbiamo visto nell’altro, quello che non stava dalla nostra parte politica, come un avversario, e non abbiamo unito le forze per un obiettivo che non ha colore politico: la tutela della salute nel nostro Comune, così come hanno fatto i Comuni a noi viciniori.
Facciamo proposte, suggerimenti e, se abbiamo referenti a livello regionale e sovraregionale, tempestiamoli e sollecitiamoli per il bene della nostra Città.
Vorrei solo ricordare un ultimo dato: Gioia ha una base NATO che è una delle più operative, essendo nell’area mediterranea, teatro di numerose guerre, e che garantisce la sicurezza nazionale e internazionale. Di contro chi garantisce la nostra salute in campo sanitario, se abbiamo solo degli spiccioli di ambulatori?
Non vorrei sbagliare, ma mi pare che Gioia sia l’unica base aerea militare che non abbia in loco non solo l’Ospedale, ma neppure un Pronto Soccorso.” [Franco Giannini]