TEATRALMENTE GIOIA E IL “TEATRO DIGITALE”
“Ad un mese dalla celebrazione della Giornata mondiale del Teatro svoltasi come ogni anno il 27 marzo, la Compagnia amatoriale Teatralmente Gioia ha deciso di continuare a sottolineare l’importanza culturale e educativa del Teatro per la società. Seguendo lo stesso fil rouge iniziato con il rilascio di monologhi recitati sulle pagine Facebook, Instagram e canale YouTube, è stato pubblicato sui profili social dell’Associazione Culturale un nuovo monologo interpretato da un nuovo volto tra gli attori: Gianluca Labellarte. Lui, come tanti altri ragazzi, è il simbolo di una generazione di giovani dinamici, attivi e che crede ancora nel potere del Teatro come è un luogo di incontro tra tradizione e innovazione, comunicazione e corpo. Ci permette di dar voce alla passione della recitazione e non solo, in un periodo storico dove la negazione del contatto umano non permette la totale espressione dei nostri sentimenti.
Ad oggi ci è ancora difficile immaginare un ritorno sul palco o in platea in modo equo. È proprio per questo motivo che Teatralmente Gioia ha deciso di non inibire anche la libertà di espressione interiore battendosi per diffondere nel mondo digitale un’arte così antica ed oggi sempre meno apprezzata dai molti, distratti da nuove forme di intrattenimento.
Da questa pandemia che sembrava aver interrotto, almeno temporaneamente, i progetti dell’Associazione già attiva sul territorio da ben 35 anni, ne sono nati di nuovi che hanno permesso di adattarsi alle nuove necessità e senza rinunciare alla qualità di contenuti. L’obiettivo della Compagnia è quello di illuminare le giornate dei “followers” o “platea digitale” con dei momenti in cui la recitazione è in grado di incontrare centinaia di spettatori comodamente dal loro smartphone! Come per un’assurda ironia della sorte per la prima volta il pubblico si sente libero di poter usare il proprio cellullare in un “teatro virtuale” nel quale ad ogni attore, regista, tecnico o lavoratore nel mondo dello spettacolo sia concesso di esprimere la gioia che solo il Teatro può dare a coloro capaci di vedere luci ed ombre delle maschere. In fondo, per quanto possa sembrare sempre più lontano dalla nostra società dinamica e smaterializzata, il palco ci ricorda che ognuno di noi ha un proprio ruolo nella comunità che spesso ci spinge a recitare senza neanche averne completa coscienza.
Possiamo parlare di maschere e di profili social o ancora di applausi o likes, ma non possiamo negare quando fondamentale sia riconoscere che ognuno di noi, in qualche modo, è attore della propria vita e che è dunque importante apprezzare il Teatro come “scuola di vita” nella quale poter scoprire la migliore maschera di sé stessi”.
Federica Donata Bradascio