Bar “Belle Epoque” sotto assedio – La denuncia/foto
Può la piacevole presenza di centinaia di uccellini trasformarsi in un incubo? Sì, se la loro presenza manda in crisi il lavoro di un bar ed i tanti sacrifici di un giovane – Vittorio Pugliese – che ha investito in questa attività denaro, sogni ed entusiasmo!
Il tutto messo a rischio non solo dal guano che insudicia il dehors del bar “Belle Epoque” in via Celiberti, i marciapiedi e le auto dei clienti, diffondendo cattivi odori, ma anche dal piumaggio che svolazza su tazze, bicchieri e persino cornetti anche all’interno del locale ad ogni folata di vento.
Questa la denuncia del giovane imprenditore che dopo esser “sopravvissuto” ai danni causati da lockdown e pandemia, oggi rischia di soccombere a causa di questi ciarlieri volatili – passeri, gazze, tortore e colombi -, ben decisi a trascorrere l’estate tra i rami degli alberi della Piazzetta della Croce ed impedire ai clienti del bar “Belle Epoque” di godersi le consumazioni sui divanetti all’aperto.
Dopo aver a più riprese sollecitato l’intervento dell’Amministrazione ed il 10 agosto scorso presentato denuncia per iscritto tramite il suo legale, senza aver ad oggi ricevuto risposta, Vittorio ha contattato la nostra Redazione per dar “voce” a questo enorme disagio.
“La situazione è drammatica! Il guano di passeri, gazze, tortore e colombi sporca tutto, marciapiedi, pavimento, auto… rendendo precarie le condizioni igieniche nonostante si trascorra più tempo a pulire e aspirare le piume che il vento porta all’interno del bar, che a servire i clienti. Gli operatori della Navita fanno il possibile, ma non riescono a igienizzare quotidianamente questa zona, lo stesso calpestio dei marciapiedi porta all’interno tracce di guano, e in un luogo in cui si servono bevande e cibo, l’igiene è prioritaria. L’intera stagione è stata rovinata dalla presenza dei volatili… In altre circostanze potrebbe anche essere piacevole ascoltare il cinguettio degli uccelli, ma la convivenza gestendo un bar, è davvero complicata! E non poter far accomodare all’esterno i clienti in una estate così calda, con il rischio che sulle consumazioni “piovano” guano e piume, il cattivo odore emanato dalle deiezioni e il timore di contrarre malattie infettive, sta mettendo a rischio la stessa attività, causando danni enormi. Gli alberi andrebbero potati, i pochi rami secchi tagliati hanno peggiorato la situazione, perché le foglie trattenevano parte del guano. Trattandosi di un problema di igiene pubblica, l’Amministrazione deve farsene carico, interessare gli uffici preposti, intervenire o nella peggiore
delle ipotesi, autorizzarmi ad utilizzare dissuasori acustici o quant’altro possa permettermi di risolvere al più presto il problema.”
Un investimento di poche centinaia di euro, quello dei dissuasori acustici – di cui il Comune potrebbe farsi carico senza problemi, sostenendo concretamente l’economia del territorio, in quanto il disagio potrebbe ripresentarsi altrove -, che non danneggia in alcun modo i volatili, in quanto diffondono suoni di rapaci – aquile, falchi, gufi – anche mirati alla specie che si vuole allontanare, coprendo da 0,6 a 12 ettari, sono in grado di funzionare sotto le intemperie in qualsiasi condizione meteorologica e configurabili sia nella regolazione dei suoni che nelle fasce orarie.
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