Quanto ci costa e costerà la giunta Mastrangelo? A conti fatti… un botto!
Il valore di una Amministrazione è nei fatti, nelle azioni intraprese a favore della città. La storia ci insegna che le migliori hanno più “dato” che preso, specie in tempi di crisi, uno per tutti Daniele Eramo.
I notabili dell’epoca impegnati in politica, parliamo dell’800 e dei primi del ‘900, erano possidenti ed imprenditori, non certo dipendenti pubblici, ed in questo qualche analogia la troviamo…
Quanto ci “costano” sindaco, presidente del Consiglio e assessori? A conti fatti… un botto!
Ebbene sì, da conteggi eseguiti con certosina cura, risulta che dal 31 maggio 2019, data di insediamento del sindaco Mastrangelo, al 30 settembre 2021 i nostri sette amministratori ci costano 295.434,12 euro e fino a fine mandato la cifra salirà a 649.806,35 euro (pari ad oltre 1 miliardo 258 milioni 200 mila delle vecchie lire) ovvero 129.961,27 euro l’anno (oltre 251 milioni e 630 mila lire).
Trattasi di importi “lordi”, è vero, ma non dimentichiamo che le trattenute sono comunque un costo per la comunità.
Il sindaco Mastrangelo percepirà nell’arco dei 5 anni del suo mandato 181.276,55 euro, ovvero 36.255,31 euro l’anno, 3.021 al mese, circa 100 euro al giorno.
Il vicesindaco Gallo solo 92.032,80, ovvero 18.406,56 euro l’anno, che al mese fanno 1.533,88, circa 51 euro al giorno. Alle precedenti comunali, quando si candidò a sindaco, promise che avrebbe destinato l’intero suo stipendio, “una somma pari a 109 mila euro, ai servizi sociali per le esigenze di chi ha bisogno”.
Gli assessori e il presidente del Consiglio percepiranno in 5 anni tutti indistintamente 75.299,40 euro, ovvero 15.059,88 euro l’anno, al mese 1.254,99, al giorno 41 euro.
Denaro ben speso? Questo lo giudicheranno i gioiesi sulla base dei risultati raggiunti e dell’impegno dimostrato.
Qual è la riflessione che sorge spontanea? Un amministratore che sia anche dipendente pubblico e continui a lavorare – e non è il caso della Giunta Mastrangelo che annovera solo liberi professionisti ed imprenditori -, quanto ci costerebbe? Stando alle attuali norme, esattamente la metà. Solo nel caso chiedesse una aspettativa, percepirebbe lo stesso importo.
Logica vuole che, sempre per analogia, il libero professionista pagato “per intero” sia presente per l’intera giornata in Comune, cosa che ovviamente non accade in quanto comunque impegnati nei loro studi professionali, in udienze, le stesse consulenze vengono naturalmente prestate e gli amministratori pertanto continuano a svolgere le loro attività, ricavandone il giusto profitto.
Nessuno vuol fare loro i conti in tasca, anche se nelle pagine del sito del Comune, alla voce “Amministrazione trasparente” gli importi dichiarati nelle singole dichiarazioni dei redditi dei nostri amministratori, possono dare una idea del loro attivismo o status sociale e patrimoniale.
I “MASTRANGELI” (€ 247.561,14) CI COSTANO QUASI IL TRIPLO DEI “LUCILLI” (€ 90.003,99)
Ma il vero paradosso si palesa nel momento in cui si va a fare un confronto con la precedente Amministrazione.
Per non creare confusione, abbiamo deciso di fare un confronto “all’americana” tra i 685 (in totale i giorni in cui l’Amministrazione Lucilla ha governato) e i primi 685 della Giunta Mastrangelo.
Il risultato?
I primi, i “lucilli”, ci sono costati 90.003,99 euro, i secondi, i “mastrangeli” 247.561,14, ovvero quasi il triplo.
Da premettere sia l’assessore Iole Pitarra che il presidente del Consiglio Mancino hanno devoluto in beneficienza, ovvero in borse di studio, i loro “compensi” politici, accontentandosi la prima del proprio stipendio di dipendente e il secondo della pensione.
Nel dettaglio Lucilla è “costato” nei suoi 685 giorni di governo 21.877,41 euro, Mastrangelo 69.257,18. Il vicesindaco Enzo Cuscito 11.450,92, contro i 35.024,56 di Giuseppe Gallo, e gli assessori 18.723,33 euro cadauno, contro i 28.655,88 degli attuali.
Perché questa nostra analisi? Per ricordare a tutti e ricordarci, che questi signori, quelli prima di loro e quelli che verranno, sono al servizio della comunità cui devono rendere conto, nessuno di loro è un volontario, tanto meno un benefattore. Siamo noi i loro “datori di lavoro” e nel momento in cui andiamo a votare li scegliamo perché ci rendano un servizio. O no?