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“Cancellata” la poesia del centro storico. Meta di giovani e turisti

innamorati e poesia nel centro storico

scalinata centro storico e poesia Era una fiaba vedere i bambini sorridere, saltellare sui gradini. Vedere i selfie dei turisti e dei gioiesi, le tante storie su Instagram… Era come entrare nella favola di Bianca Lancia e Federico II

Adesso è una semplice scalinata, non è stata pitturata, sono state solo ricoperte le scritte, perché?

Perché a Gioia il bello viene cancellato?

Queste le parole con cui la pittrice Antonella Lozito ha commentato con profonda amarezza la “cancellazione” dei versi poetici riportati su una scalinata del Centro storico, da lei artisticamente trascritti a mano in punta di pennello. Versi tratti da una poesia di Federico II dedicati a Bianca Lancia, poco distanti dipinti insieme in posa regale su una delle “Porte dell’Imperatore”.

A commissionare l’opera nell’estate del 2018 concordandone con i proprietari i dettagli, il titolare della Tigelleria Cabò.

Uno scorcio davvero da favola, ingioiellato da opere d’arte e soprattutto da esse “rivalutato”. Il fatto stesso che un imprenditore a proprie spese diventi un mecenate per offrire ai suoi clienti bellezza, inondando di fiori e poesia angoli di Gioia da cui fino a pochi anni fa si scappava a causa del degrado e dell’abbandono, dovrebbe far riflettere sulla gravità del gesto che – per quanto legittimo, trattandosi di proprietà privata – ha inferto una profonda ferita alla comunità, deturpando, letteralmente “cancellando” un sogno. Sulle motivazioni che forse mai saranno rese note, sulla disattesa tutela dell’opera che anche a fronte di un intervento edilizio necessario poteva essere garantita, non si può stendere un velo.

Così come forse è giunto il momento che l’Amministrazione prenda atto del patrimonio costruito in questi anni dagli artisti e dagli scultori spesso a loro spese nel cuore antico di Gioia, di grande attrattività turistica ed indiscusso valore artistico, e “acquisti” dai proprietari, attraverso veri e propri “espropri”, la scalinata centro storico e poesia cancellatasuperficie su cui queste opere sono state dipinte per trasformarle in patrimonio comune da tutelare e proteggere non solo dai segni lasciati dal tempo e dalle intemperie o dagli atti di vandalismo, ma anche dalle iniziative dei proprietari, garantendo i loro diritti ma salvaguardando l’arte e la bellezza nella nostra città.

Altrove, a Locorotondo, Cisternino, Polignano… sensibilità diverse portano ad esaltare, a sentir propria tanta bellezza. A Gioia, no!

La nostra città purtroppo non è nuova a questi scempi, basti ricordare che nel settembre del 2013 la porta dell’Imperatore dipinta da Gino Donvito, uno dei pittori più quotati del panorama artistico internazionale, è stata ricoperta di vernice grigia dal proprietario del “sottano” perché non di suo gradimento. Ancor oggi c’è chi si chiede se abbia mai capito che smontando e vendendo quella porta, avrebbe potuto acquistare un altro locale dove sbizzarrirsi e dar sfoggio delle sue “grigie” abilità “pittoriche”.

Ad esprimere solidarietà all’artista, una “non” gioiese, Daniela Gianfrate, che ha così commentato: “Questo è, a mio parere, un gesto pari ad un atto vandalico! La riqualificazione di un centro urbano attraverso l’arte è l’espressione di un atto d’amore per il proprio paese. Chi ha deturpato l’opera, ha compiuto un gesto egoistico ed insensato.”

Un atto di amoredi rispetto per il lavoro degli artisti, di fatti e non solo parole di apprezzamento quando i turisti si incantano e portano con sé tra i ricordi, frammenti di bellezza, questo chiediamo a gran voce, pretendiamo dai nostri stessi concittadini e da chi ci governa!

 

distrutta opera gino donvitodistrutta opera gino donvito

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