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La storia di Chiara: “il coraggio di non fermarsi mai”

depressione

ass. Vanna PontiggiaChiara è una ragazza di 30 anni, curata e sorridente. È proprio il suo sorriso a celare una difficile storia, un passato affrontato con grande coraggio e forza. I suoi genitori, mamma serba e padre belga, vivono già ad Altamura. Il fulmine a ciel sereno è la morte di sua mamma, che la lascia a 6 anni per una brutta malattia… da quel momento, sarebbe stata lei la “donna di casa” con due fratellini, Francesco ed Elvis, e un papà da accudire. A soli 6 anni, Chiara è costretta a diventare adulta e a vivere la separazione dal papà, che la porta assieme ai fratelli in una casa-famiglia, dove passeranno gran parte della loro infanzia, pur trovando un ambiente sereno e protetto e potendo frequentare la scuola. Il tempo è trascorso in fretta, ma senza risparmiarle difficoltà, mentre lei viene affidata a ben 4 famiglie diverse, per poi rientrare in casa-famiglia e uscirne a 20 anni, vivendo quello che ha chiamato il “secondo abbandono”. Nel frattempo, Chiara viene separata da Francesco e Elvis, adottati da una famiglia di Oria. Il dolore è straziante, ma lei ha scelto di non fermarsi e riesce a diplomarsi alla scuola di estetica di Lecce, lavorando durante tutto il percorso di studi.

Durante il nostro colloquio, Chiara mi ha detto una frase importante: “bisogna farsi spazio nel mondo”. Ed è questo che ha fatto, spostandosi a Taranto e arrivando nel 2014 a Gioia, dove è inizialmente ospite di una sua amica, per poi trovare una sua casa. I suoi progetti di vita subiscono una dura battuta d’arresto quando subisce un brutto infortunio ed è costretta a letto, proprio a ridosso del primo lockdown. È in questa fase che Chiara incontra i suoi “angeli” e le persone che desidera ringraziare, ovvero i volontari di Gioia Soccorso Nicola Partipilo, Marco e Francesco, assieme a Elia Longo, che le hanno prestato assistenza. Preziosissimo è stato e ancora è il supporto dell’Amministrazione, soprattutto del Sindaco Mastrangelo e dell’Assessora Vanna Pontiggia, che si è dimostrata molto vicina alle sue esigenze e ai suoi bisogni, non facendole mai mancare nulla e che ancora oggi la aiuta a trovare quello spazio nel mondo che Chiara cerca con encomiabile impegno. L’Assessora, infatti, è stata la prima a interessarsi della sua storia, facendo in seguito grande gesto di solidarietà portandole personalmente il cibo a casa, mentre lei era immobilizzata a letto. Chiara desidera anche ringraziare l’avvocato Maria Rosaria Ludovico per il suo impegno e la sua vicinanza, Cinzia Pugliese, Presidente delle Vincenziane e Nicoletta Pavone per tutto il supporto che le hanno donato.

Il suo desiderio più grande è quello di trovare lavoro nel campo dell’estetica e di aprire una struttura assistenziale e ricreativa per gli anziani, accogliendoli e intervenendo nelle situazioni in cui spesso si ritrovano da soli e senza alcuna compagnia.

L’augurio più grande che le si possa rivolgere è che possa trovare la sua strada nella nostra città con l’aiuto di tutta la comunità gioiese, sentendo di essere finalmente a casa. Mentre io, personalmente, le auguro di realizzare tutti i suoi sogni perseverando con tutta la sua determinazione e mettendo in tutto ciò che fa il suo grande cuore.

 

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