“SENZA DI NOI IL VOLLEY A GIOIA SAREBBE MORTO”
Anno nuovo, tempo di bilanci, propositi e annotazioni. A pochi giorni dalla ripresa del campionato di serie B1 il presidente del Team Volley Jòya Mario Lippolis ha rilasciato una intervista che di seguito vi proponiamo.
Presidente, la classifica parla chiaro. Riesce a fare un bilancio che prescinde dai risultati?
È evidente che i risultati condizionano decisivamente un possibile bilancio. Le cose non vanno come pensavamo, è evidente. Nella programmazione che i tecnici avevano prospettato non avevamo di certo previsto una partenza di questo tipo.
Da cosa dipende secondo lei questo momento negativo?
Purtroppo non tutti stanno rendendo come pensavamo. La squadra risente dello stress per il peso del mancato risultato e per l’assenza di calore. A questo aggiungiamo che solo nelle prime due giornate abbiamo avuto la squadra al completo. Poi, a rotazione, ci sono stati sei infortuni, che hanno reso ancor più difficile l’impresa di uscire da questo momento difficile.
Ha pensato a delle correzioni a campionato in corso?
La società ha più volte preso coscienza della situazione negativa, ritenendo di fare dei correttivi. Va detto che, in considerazione dell’assenza di partecipazione delle istituzioni e al sempre più esiguo numero di spettatori appassionati, che la società non smetterà di ringraziare, tenteremo di venirne fuori da soli. Anche se ci chiediamo sempre più spesso se in molti comprenderanno i reali sforzi e sacrifici che stiamo affrontando.
In che senso presidente?
Facciamo i conti con le difficoltà reali. Se qualcuno, non avendo partecipato alla conferenza stampa di presentazione del progetto sportivo stagionale, pensa alla vecchia maniera che nello sport un presidente onnipotente è il garante del successo di una squadra, sbaglia. Le risorse disponibili dalla economia del momento condizionano un progetto sportivo ed oggi in Puglia si risente pesantemente l’assenza di risorse per lo sport in riflesso alla crisi. E noi siamo gente seria, facciamo il massimo con quelle risorse che abbiamo programmato. Senza che, ripeto, nessuno ci dia una mano.
E allora per chi fare questo sacrificio?
Solo per i veri appassionati dello sport , i nostri ragazzi e ragazze , le loro famiglie e noi stessi, punto.
Avete in mente dei nomi o almeno a dei ruoli in cui cambiare le cose?
Certo che ci abbiamo pensato, ma non faccio ancora nomi. Di certo abbiamo ben chiaro in quale ruolo trovare degli accorgimenti. Parleremo quando tutto sarà ufficiale.
È possibile trovare delle situazioni positive anche in questo contesto? Galasso ad esempio è una bella sorpresa.
Galasso sta dimostrando grande senso di appartenenza alla squadra ed alla maglia. Ha giocato anche partite da infortunato, e non solo lui. È una persona seria, anche se devo dire che, a dispetto dei risultati non positivi, tutti i giocatori con cui ho a che fare sono persone serie. Non c’è arroganza in loro, ma molto dispiacere e rammarico. E comunque i nostri avversari sono concordi nel dire che con l’organico che abbiamo non meriteremmo 0 punti in classifica.
Presidente, si dice che a breve la società possa fare il passo più doloroso, ovvero fallire prima della conclusione del campionato. È vero?
“Fallire l’obbiettivo” cioè ritirare la squadra è una voce che ci hanno riferito alcuni dei nostri atleti, contattati da altre società. Questo ci ha creato non poche perplessità. Se ci fosse stata una decisione così eclatante, l’avrebbero saputo dalla nostra società in primis i giocatori. Ritengo sia un vero e proprio sabotaggio da parte esterna perché non c’è attenzione né benevolenza verso il nostro progetto. Al momento smentisco questa voce, che vuole solo destabilizzare. Se la situazione diverrà drammatica per questo campionato, saranno i giocatori i primi a sapere come e in che modo continuare l’attività sportiva nel portare a termine il campionato in corso.
Quindi ci sono tutte le intenzioni di continuare?
Se il gruppo resta unito e non viene minata la squadra da queste dicerie, continueremo per la nostra strada affrontando i problemi con serietà.
Intanto il calendario vi dà una mano. Molto della salvezza dipenderà dai prossimi scontri diretti. Ha fiducia?
Vogliamo tenere in piedi la pallavolo a Gioia del Colle, anche se affrontiamo molte difficoltà. Il progetto non è stato confezionato per vivere di speranze. L’avvio disastroso del campionato l’ha condizionato. Ora cercheremo di cogliere le opportunità che ci offre il calendario.
Facciamo l’ipotesi che il Gioia retrocedesse. Cosa farebbe la società? Continuerebbe o mollerebbe l’osso?
Se le cose andassero male, accetteremmo il verdetto emesso dal campo e continueremmo a fare ciò che ci siamo prefissati.
Ovvero?
Intanto ripeto quanto dissi tempo fa. Se non fossimo intervenuti, il volley a Gioia sarebbe morto. Potevamo cedere il titolo di B1 e tentare la B2, più o meno con lo stesso organico, ma eravamo convinti di poter affrontare anche questa categoria senza infamia né lode per allargare il progetto nella prossima stagione se la crisi economica ridimensionandosi ce lo permetterà. Il nostro gruppo chiede che la pallavolo a Gioia debba muoversi trasversalmente e in un campionato nazionale passando per tappe fondamentali del settore giovanile. A livello giovanile stiamo facendo grossi risultati, con l’under 16 e l’under 18 maschile. Continuiamo per loro, per le ragazze e i ragazzi, alcuni dei quali peraltro fanno già parte della prima squadra, e per le loro famiglie che ci sostengono con vera partecipazione e ringrazio sinceramente.
Questa è la nostra missione: alimentare la passione partendo dai più giovani e con le loro famiglie, se i nostri predecessori avessero investito di più negli anni passati in questo Gioia non avrebbe avuto solo “campioni” di passaggio ma anche atleti “made in Gioia del Colle” come nostro patrimonio. Investire nella formazione di giovani promettenti atleti è il futuro per sopravvivere, altre società in tempi lontani hanno fatto ciò e per questo oggi affrontano seriamente lo sport con maggiore certezza.
Secondo lei perché la gente non vi sostiene?
La piazza probabilmente non conosce o non vuole conoscere le difficoltà . Finora ci è andato tutto storto, ma lo accettiamo. Anche se c’è tanta amarezza e sconforto. E ripeto: siamo completamente soli. Basta osservare i nostri sponsor, in gran parte non di Gioia del Colle; per questo chiediamo come sempre sostegno alla città, alle istituzioni, alle imprese locali: vogliono che continui la pallavolo a Gioia del Colle? Non servono i “suggerimenti”, servono concretamente risorse e impegni tangibili su progetti solidi e duraturi, non proclami o critiche per nulla costruttive…
Di certo se avessimo avuto maggiore consenso e sostegno avremmo rischiato di meno, anche nella scelta dei giocatori.
Siamo quasi alla fine del girone d’andata. Chi ritiene favorito per la promozione?
Brolo, ma non mi dispiacerebbe che Molfetta salisse. Lo dico da buon pugliese, visto che la situazione del volley regionale non è rosea, con solo tre squadre nelle prime tre categorie del volley maschile nazionale.
(Giuseppe Leronni – Ufficio Stampa Team Volley Jòya)