“PIRIPICCHIO, L’ULTIMA MOSSA”, CONQUISTA IL ROSSINI -foto-
Approda a Gioia del Colle il lungometraggio di Vito Giuss Potenza “Piripicchio, l’ultima mossa”, sceneggiato da Antonio Garofalo e Luca Vessio. Il film, proiettato in un affollato teatro Rossini giovedì, 24 febbraio, è dedicato a Don Vito Marotta, in occasione di un evento organizzato dal nostro Comune in collaborazione con l’Associazione Autonoma di Solidarietà.
Nel ruolo di Piripicchio un encomiabile Nicola Pignataro, che dichiara di aver ereditato dal comico pugliese quella voglia di libertà e di fare spettacolo che solevano distinguerlo agli occhi affascinati e curiosi degli spettatori.
Don Vito, come Piripicchio, era uno spirito libero. Un uomo sensibile e colto, oltre che un pastore della Chiesa tenacemente al servizio della gente. A lui, quindi, si è voluto rendere omaggio con un film che tratta di libertà, ispirandosi al modo di
vivere di Piripicchio.
Un film che è anche uno spaccato della storia delle terre pugliesi tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, che “ha difficoltà a farsi strada perché non è commerciale”, ammette lo stesso regista, ma che “andrebbe riproposto in maniera itinerante nei Comuni pugliesi”, sostiene il Sindaco Longo, che tesse le lodi di Don Vito rivolgendosi alla famiglia, perché “un buon frutto nasce sempre da una buona pianta”.
“Don Vito”, conclude il primo cittadino, consegnando una menzione d’onore ad Aldo e Luca Marotta, padre e fratello del riverito pastore, “è stato un punto di riferimento per i giovani, un modello di semplicità e abnegazione al lavoro. Un esempio di vita cui dovremmo rifarci ogni giorno”.
In “Piripicchio, l’ultima mossa”, Vincent è un adolescente pressato dalla rigidità di un padre che “ha il Duce stampato nella testa” e che ha pianificato nei dettagli la sua vita. Non tollera più le regole inflessibili che gli sono imposte e cova un desiderio di fuga e di evasione che porta a compimento quando conosce Michele Genovese, in arte Piripicchio, un comico vestito alla Charlie Chaplin che intrattiene spettatori di ogni ceto ed età, recitando per strada e armeggiando allusivamente con il bastone di bambù, con battute talvolta argute e spinte, ma sempre divertenti.
Vincent, sedotto da un’idea di libertà che Piripicchio incarna alla perfezione, fugge da casa e segue “il re dei poveri” nella sua vita errante in mezzo alla gente, lasciando nello sconforto i genitori e la fidanzatina Patty. Il viaggio con Piripicchio, la cui esistenza è allietata non dal denaro ma dal sorriso e dalla stima dei suoi spettatori, è per Vincent un percorso di crescita personale, che lo conduce a riprendere in mano le redini della propria vita.
La maturità di Vincent si rivela compiuta in una lettera al padre in cui, oltre a dirsi dispiaciuto per essere fuggito e aver tradito le sue aspettative, lo sorprende per la prima volta con un “ti voglio bene”. Dichiarazione davanti alla quale l’austerità del padre si scioglie in un pianto, commosso e umano.
Le foto inserite in questo articolo sono opera di Mario Di Giuseppe che si ringrazia per la gentile collaborazione.