Archivio Gioianet

La Voce del Paese – Un Network di Idee

Cultura

LUCA ZINGARETTI IN SCENA AL ROSSINI CON… “LA SIRENA”

LucaZingaretti1.jpgvista

sirenaAl Teatro Comunale Rossini, martedì16 marzo alle ore 21.00 e mercoledì 17 Marzo alle ore 18.30, andrà in scena Luca Zingaretti con “La Sirena”.

Dal racconto “Lighea”, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Drammaturgia e regia dello stesso Zingaretti.

Musiche composte da Germano Mazzocchetti.

Il racconto, trasposto in scena, è narrato in prima persona da Paolo Corbera di Salina, un giovane laureato in giurisprudenza nato a Palermo, redattore de “la Stampa” a Torino, dove fa amicizia con Rosario La Ciura di Aci Castello, settantacinque anni, senatore, burbero grecista tra i più titolati del tempo.

Paolo abita in un modesto alloggio in via Peiron e, deluso da avventure amorose da quattro soldi, si ritrova “in piena crisi di misantropia”; Rosario vive in un vecchio palazzo malandato di via Bertola “infagottato in un capotto vecchio con colletto di astrakan spelacchiato”, dove legge senza tregua riviste straniere, fuma sigari toscani e sputa a ripetizione.

Così i due, incontratisi per caso (siamo nel tardo autunno del 1938) in un caffè di via Po, “una specie di Ade” o “un adattissimo limbo”, in una Torino estranea ad entrambi, entrano sempre più in confidenza e trascorrono insieme il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita.

Il racconto inizia, come in un bozzetto di vita borghese, con la narrazione degli amori occasionali del giovane con “sgualdrinelle ammalate e squallide”, “di un’eleganza fatta di cianfrusaglie e di moinette apprese al cinema, a pesca di bigliettucci untuosi nelle tasche dell’amante”; continua con i divertiti dialoghi tra il narratore ed il coltissimo La Ciura, per concludersi con il racconto fantastico, sospeso tra reale e surreale, dell’apparizione della sirena nell’abbagliante splendore della costa siciliana.

E’ La Ciura, poco prima di partire per un viaggio in nave, a confessare a Corbera di aver incontrato e amato in gioventù Lighea e di non essere più riuscito a gustare altro amore.

Lighea, una creatura dal sorriso che esprime “bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia”, dal “profumo mai sentito, un odore magico di mare”, dalla voce di canto.Durante il viaggio il professore si getterà in mare per ricongiungersi al suo antico, mitico amore.

77470Lo spettacolo, di cui Zingaretti, oltre che magistrale interprete, è anche curatore drammaturgico e regista, con il supporto delle musiche di Germano Mazzocchetti, rende tutta la raffinatezza stilistica del testo e trasfonde allo spettatore tutte le atmosfere anche paesistiche, specialmente di Sicilia, “quando le stelle si specchiano nel mare che dorme e lo spirito di chi è coricato riverso fra i lentischi si perde nel vortice del cielo mentre il corpo, teso e all’erta, teme l’avvicinarsi dei demoni”.

“Lighea, creatura immortale, è l’emblema di tutto ciò che consente ai mortali un assaggio di eternità: la bellezza della poesia, l’amore puro scevro da ogni utilitarismo, la giovinezza come trionfo dell’energia vitale. Qui il paesaggio siciliano, pur conservando l’enfatica violenza del Gattopardo, trasfigurato nel racconto mitico diventa lo scenario ideale per un evento miracoloso. Infine La Ciura, come il principe Don Fabrizio, nel vagheggiare un passato mitico e la morte come ultimo approdo a un regno di assoluta perfezione, ci ricorda che il cupio dissolvi, la brama di annientamento di Tomasi, è l’altra faccia di una radiosa, struggente utopia di eterna bellezza”. (in G. Barberi Squarotti e vari, Letteratura ).

I Racconti sono stati pubblicati postumi nel 1961 a cura di Giorgio Bassani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *