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“TAROCCHI: REALTA’ O SOLTANTO SUGGESTIONI?”

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derasmo-leonardo-tarocchi5Tra tarocchi, magia, ipnosi e oroscopi si muove l’incontro tenutosi, domenica 17 aprile, a Spazio Unotre, luogo gentilmente messo a disposizione da Mario Pugliese, ospite ineccepibile e dagli interessi eclettici, il quale apre le porte a qualsiasi forma d’arte e di confronto.

Ne parla Leonardo D’Erasmo, giornalista e scrittore affascinato dall’esoterico, con il supporto grafico di Dante Spada, artista dall’insigne curriculum, il quale ha disegnato in sede la sua reinterpretazione originalissima dei tarocchi.dante-spada-tarocchi

Si pensa che il primo grande disegnatore di tarocchi fu Andrea Mantegna, l’artista che scolpì in pittura […]. Dopo Mantegna ci furono i celeberrimi marsigliesi”, in questi termini si esprime il giornalista gioiese.

Spiega l’origine del significato allegorico degli arcani maggiori, composti da ventidue carte. C’è chi ha pensato che quella simbologia molto forte avesse una matrice nella cultura alta italiana, e nellderasmo-leonardo-tarocchi2o specifico nei Trionfi di Petrarca. O c’è chi ha scritto che gli arcani maggiori siano 22, perché 22 sono le lettere dell’alfabeto ebraico; o ancora chi pensa siano solo frutto di quella necessità incombente dell’uomo di guardare al futuro, e che non abbiano alcuna valenza razionale, perché il futuro non si può predire.

Spiega l’iconografia simbolica dei tarocchi partendo dalla Giustizia: ne parla con sarcaderasmo-leonardo-tarocchi3smo, Leonardo D’Erasmo, di quei due piatti uguali che rappresentano l’uguaglianza di fronte alla legge, e di quanto siano distanti dal concetto odierno di giustizia in un Italia in cui c’è chi si fa le leggi “ad personam”.

Parla della saggezza insita alla figura dell’Eremita, e del Carro, che essendo quello dei guerrieri romani, simboleggia la vittoria quando spunta fuori dritto, al rovescio, invece, denota aspro insuccesso. C’è chi legge le carte in questa maniera tecnica, e chi sostiene che il tarocco non abbia bisogno di lettura, perché ha un impatto immediato sul cartomante.

Leonardo D’Erasmo parla anche di quanto il cartomante possa influenzare il consultante, e alla domanderasmo-leonardo-tarocchi4da fatta dal pubblico – particolarmente numeroso – sulla “vexata quaestio” della lettura del tarocco come una lettura che dia una visione più ampia del presente, D’Erasmo risponde che sarebbe di certo auspicabile.

A tal proposito fa l’esempio degli esagrammi dell’I Ching, tipici della consultazione orientale, i quali danno il quadro generale del presente aiutando il consultante nelle scelte presenti, ma senza il peso di un dtarocchi-pubblicoestino incombente.

“Jung studiò profondamente i ching e nel momento in cui prognosticava una schizofrenia o una paranoia, ciò era poi confermato dalla lettura dei ching”, così afferma D’Erasmo. Parla di psicomagia e dell’ipnosi, che per lungo tempo è stata per egli stesso oggetto di studio. Dai tarocchi, infine, facile è il salto all’astrologia.

Molti sono gli aneddoti riguardanti le carte astrali e molte le citazioni colte. Si va da Jodorowsky, fautore della psicomagia, a Ugo Volli, semiologo che ha, invece, scritto un saggio pronto a smtarocchi-pubblico3entire l’astrologia, ‘Nel segno dello scorpione’.

Ma in tutto questo il dubbio è amletico:  “C’è un fondo di realtà o sono soltanto suggestioni?”, così chiede all’uditorio il protagonista della serata. Ed è, forse, tale dubbio a rendere l’argomento interessante anche per gli scettici.

Un sentito grazie a Fabio Guliersi per aver messo a disposizione della nostra redazione i suoi immancabili e indispensabili scatti d’autore.

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