SAN FILIPPO, “LA NOSTRA BELLA FESTA LAPIDATA” -foto-
Ben 126 (incluse le 17 formato “francobollo” nel risvolto della copertina) le pubblicità presenti nelle 52 pagine della brochure inneggiante i “Solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono”, a conferma di una chiusura in bellezza anche senza fuochi d’artificio (colpa della guerra in Libia?) per l’attuale Comitato della Festa Patronale sotto la presidenza di Alfonso Turra.
Una brochure che, a onor del vero in pochi hanno visto in giro, nella quale oltre all’invito di don Tonino Posa alla ricerca anche attraverso i media dei valori cristiani promossi da San Filippo, compare l’elenco delle opere devozionali del sindaco Piero Longo (sala dedicata al santo, ciclo pittorico del ‘700 ricevuto in dono, la contestata statua in Piazza Dalla Chiesa (STATUA SAN FILIPPO: CRONACA INAUGURAZIONE – foto e video), pellegrinaggi (LE FOTO ROMANE DEL SINDACO “SCIO” (SHOW ALLA GIOIESE) e, “dulcis in fundo”, pieno possesso delle chiavi d’oro della città, “regalo” del dottor Giuseppe Leone e fino ad oggi solo “in uso” (a saperlo che erano… in prestito, erano in pochi).
Alfonso Turra, su cui piovono strali per il dissesto del Comitato (CIRCA 70 MILA EURO PER LA FESTA PATRONALE), esordisce con un’affermazione che ai più ha fatto tirare un sospiro di sollievo: “ … Lascio sicuramente la mia carica a fine mandato…”, per poi aggiungere “…soddisfatto di aver raggiunto quei traguardi che mi ero prefissato…” e già qui qualcuno potrebbe aver da obiettare sulla bontà dei traguardi.
Che poi si dichiari “…certo di aver lasciato un arricchimento al patrimonio che altri – prima di lui, gli avevano consegnato – ed ancora di sentirsi “ricco” grazie ad “un’esperienza bellissima”, lascia ancora più sconcertati, ma è nei ringraziamenti che si svela l’arcano: “Un grazie particolare alle aziende, agli artigiani, ai commercianti che hanno voluto elargire un cospicuo contributo economico per la realizzazione degli eventi”, e “all’amministrazione comunale per la partecipazione attenta a volte non disinteressata…”.
Che dire che non sia stato già pubblicamente sottoscritto?
Tornando alla festa vera e propria, vissuta in sordina e sottotono per vari motivi, non ultimo “l’addio al Comitato” di cui sopra, che lungi dall’aver impoverito la festività potrebbe aver “arricchito” di un’ennesima esperienza positiva il Turra, si registra una buona partecipazione al programma liturgico, indice di un risveglio devozionale che rincuora, nonostante alcune debacle istituzionali.
Il povero Longo nel suo discorso al cospetto del Santo Patrono ha, infatti, commesso più di un errore “storico”, oltre ad aver ripetuto più volte e in modo alquanto confuso i soliti concetti (quadri donati, statua, pellegrinaggi ecc.) e letto – udite, udite – indossando la fascia tricolore una delle letture durante la liturgia.
Promosso a pieni voti il Centro di Ascolto “Dal Silenzio alla Parola”, operoso, efficace ed efficiente come sempre, bene anche i concerti bandistici, rinvigoriti dall’attenzione rivolta alla storia della Banda di Gioia da Paolo Covella nel suo “Giannino Mastrovito, il Pavarotti degli ottoni” e la scuola media Losapio, di cui è stato pochissimo pubblicizzato il seppur notevole impegno iconografico, agiografico e aneddotico sul Santo.
Processioni “in notturna”, con grande gaudio dei portatori e di piccini in abito da Comunione, famiglie e congreghe, tutti impegnati in un percorso ampio e completo, meno contenti i commercianti ambulanti, cui è stato sottratto un importante e vitale spazio espositivo, a totale vantaggio dei negozi che insistono su Corso Garibaldi (quasi tutti monopolio della famiglia Savino).
Scarsa partecipazione e pubblicità alla bella iniziativa dell’oratorio, lo scorso anno interparrocchiale e “pensato” in febbraio, quest’anno appannaggio della Chiesa Madre ed improvvisato, così come il torneo di calcio tra le parrocchie, proposto al palazzetto nel caos delle giostre e con ovvi problemi di agibilità e premiato in chiesa.
Sulle giostre, vere “star” di questa festività, centinaia di biglietti parzialmente in omaggio (0.50 euro per quelli erogati e 0.50 da consegnare al gestore prima di andarci sopra), distribuiti sul posto.
Un pifferaio magico mai avrebbe potuto attrarre più “topolini”, pronti a bigiare la scuola e comunque restii a svolgere i compiti pomeridiani, dando vita ad un giro “d’affari” che ha pesato e non poco sulle tasche dei genitori, nonostante artate “leggende metropolitane” tentassero di gettar discapito sul sito, una per tutte il volo di otto metri fatto da un ragazzo da una giostra su cui si “esibiva” senza protezioni.
Quanto alle bancarelle, al pari delle giostre, sei giorni all’addiaccio sono davvero troppi! Estenuati i poveri ambulanti, tra l’altro rifiutati da Bed & Breakfast e alberghi se di colore, hanno chiuso “buste” e battenti in anticipo, scegliendo altre località per esporre le loro mercanzie.
Mai, a memoria di gioiese, si son visti andar via intorno alle 23.30 tanti ambulanti la sera del 26 maggio, complici i fuochi d’artificio “fantasma” che dal Seven sono migrati sulla caserma dei Carabinieri più o meno alla stessa ora.
Per non parlare del mortorio nei due giorni seguenti, sabato erano già “desaparecidos” le luminarie della galleria in corso Garibaldi e un malinconico revival della “Grande orchestra italiana” il 28, a luci spente in piazza Plebiscito, ha allietato i pochi gioiesi presenti.
Il 27 un fuori programma Hip Hop, alcuni ragazzi di Bari si sono esibiti per strada intorno alle 23, anche in questa occasione pochi astanti (ma la gente dov’era nelle serate canoniche di festa?), davvero coinvolti e conquistati dalla bravura e dalla simpatia dei ballerini.
E Domenica la beltà di Simona Quaranta e la Filippetti band non hanno certamente compiuto il miracolo del tutti in piazza per il saluto finale.
Tra le massime di San Filippo riportate in brochure troviamo: “Figliuoli, state allegramente, non voglio scrupoli né malinconie, mi basta che non facciate peccati!”
Se oltre a scriverla, qualcuno l’avesse anche adottata e messa in pratica, forse oggi non vedremmo la nostra bella festa… “lapidata”!
Le immagini della festa sono opera di Mario Di Giuseppe che ringraziamo per la collaborazione.