S.F. NERI, ROBERTO PIUMINI CONQUISTA TUTTI -foto-
Tra rime e filastrocche, cantate e recitate, Roberto Piumini e Patrizia Ercole hanno conquistato grandi e piccini trasportando tutti nell’incantato pianeta dell’infanzia, complici le melodie del Maestro Andrea Basevi.
Chi non si è sentito tornar bambino ”visualizzando” le fiabe e i loro fantastici e simpatici protagonisti?
Un viaggio scandito da rime “intuite”, talvolta scontate, tal altra indovinate, con indimenticabili personaggi inventati ma non troppo, caratterizzati con brillante originalità, dal “triangelo” al quadrago”, dalla forchetta “denti d’argento” delle “Posate sposate” alla gallina sognatrice, dall’oca cuoca al povero piccione, dall’orco mangiabambini che tanto terrore ha scatenato in platea, al dolce canto delle lucciole, “briciole del sole che non c’è”.
Oltre a geniali e presagiti costrutti narrativi, nella produzione di Piumini affiora un gustoso “assaporare” le parole, si coglie in ogni assonanza il legame tra la narrazione, l’immagine e il suono.
Il ritmo domina, invita a danzare, stupisce quando si veste di struggente malinconia senza rinunciare a quella vena di comicità che consente ai piccini di metabolizzare il messaggio “senza traumi”, e d’istinto conduce gli adulti a riflessioni insospettate, sorprendendoli a “guardia bassa” e non “schermati”.
Non a caso Piumini si pone come sfida il “massaggiare con la lettura” anche il cervello dei “grandi” affinché immaginino le cose di cui parlano e diventino “pensosi”, è il caso di “Marco degli Alitosi”, storia di teatro divenuta lettura per un pubblico adulto.
Che Piumini si lasci ispirare dagli stessi piccini, e tragga dalla felice scrittura terapeutici e taumaturgici auspici è evidente, una scelta di vita confessata ai bambini cui non ha saputo “negarsi”, pronto a rispondere a domande mai caustiche, ingenue, tenere e a tratti meditative.
Alla domanda sul “nonno inglobato”, storia vera o inventata, una risposta profonda: l’autore è tutto ciò che descrive… non solo il nipotino che racchiude in se il nonno, ma è anche mare, vento, cielo, sole…
A Pierluigi che chiede: “Come fai a scrivere poesie così belle?”, Piumini non sa, rispondere… gli vengono da quando era piccino, ma sono diventate storie e libri importanti “da grande”.
Per coltivare la scrittura ed inseguire i sogni, Roberto Piumini ha compiuto scelte coraggiose: ha abbandonato l’insegnamento, fatto l’attore, il burattinaio, il giornalista ma ogni volta si “è stancato” e ha cominciato a far altro. E’ stato autore di programmi radiofonici e televisivi (uno dei più conosciuti è “L’Albero azzurro”, in onda sulla RAI), ha scritto sceneggiature e soggetti, creato spettacoli di lettura, recitazione, animazione teatrale e musicale.
Marcello incuriosito, chiede: “Come ti vengono le idee per le poesie?”, Valerio indaga “Quanti anni avevi quando hai iniziato a scrivere poesie?” e una piccina dolcemente chiede: “Amavi leggere da bambino? Come ti è venuto in mente di scrivere?”.
Scopriamo che “l’ispirazione” è radiofonica, galeotte furono le commedie che andavano in onda alle 10 del mattino e nel pomeriggio, storie intriganti e coinvolgenti costruite “sull’intensità della voce”. Il suo primo libro è “Il giovane che entrava nel palazzo” (1978), da allora non ha più smesso di scrivere e pubblicare.
Valeria incalza. “Non ti stanchi mai di scrivere?”, la risposta è sincera: “Sono un po’ pigro nell’iniziare a scrivere, ma non è scrivendo che mi stanco, anzi… mi stanco a mangiare, a incontrare le maestre…”, eccezione d’obbligo per Annamaria Leuzzi, coordinatrice del progetto lettura nonché intraprendente promotrice di eventi. Si deve, infatti, ad un suo fortunato incontro a Bologna, in occasione della Fiera del Libro, il contatto con Piumini e la sua venuta a Gioia.
Sara, “aspirante fotografa” non si scompone alla reprimenda: “Prima di scattar foto dovete chiedere il permesso, fate i bambini e non i reporter, seguite lo spettacolo senza fare servizi fotografici…” e con glamour fa le sue domande senza alcun timore.
Ad Adriana che chiede se nelle sue storie c’è una morale, una risposta sibillina: “No, non ci sono morali, ci sono opinioni.”
Il profilo psicologico dello scrittore, autentico “spirito libero”, trapela dai bottoni “sbottonati”: né colletto né polsini cingeranno mai Piumini nella loro morsa!
Se prurito e “cacca” han portato tanto successo nelle canzoncine cantate a gran voce dai più piccoli ai più grandi, dai “bottoni sbottonati” nascerà di certo un poema per adulti!
Ottimo il cast, in visibilio docenti e bambini per la bravura e la simpatia di Patrizia Ercole, gradevolissima la sua voce da contralto e perfetta la sua espressività, e altrettanto accattivante il Maestro Basivo che nel soggiorno gioiese ha anche tenuto un incontro con i giovani cantori e musichi della San Filippo Neri.
Al dirigente, professor Giovanni Stano, riservato il saluto finale. Il suo cordiale “arrivederci” lascia ben sperare per un prossimo incontro “con l’autore” da tenersi nel 2012.