MARILU’ GIOVE PREMIATA DA “LA REPUBBLICA@SCUOLA”
Ancora un riconoscimento per i giovani studenti del Liceo Classico P.V. Marone. A conquistarlo è stata Marilù Giove con un articolo dal titolo “Le parole che non ho detto”, pubblicato in primo piano dal quotidiano on-line “la Repubblica@scuola” martedì 14 giugno 2011.
Onore e merito da parte della redazione di GioiaNet, alla giovane redattrice e agli insegnati, per aver promosso questa lodevole e significativa iniziativa che continua a conquistare “allori” sulle prime pagine di uno tra i più prestigiosi quotidiani nazionale.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale dell’articolo premiato.
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LE PAROLE CHE NON HO DETTO
Esattamente a due anni e venti giorni di distanza dal terremoto che ha colpito il territorio abruzzese, voglio riproporre un articolo da me scritto proprio in quel periodo, a pochissimi giorni dal sisma. Mi asterrò da ogni possibile commento, da ogni considerazione, non parlerò di promesse non mantenute, di autorità inadempienti, di senza tetto, non farò nulla di tutto ciò, perché lo fanno già in troppi. E’ solo una testimonianza. La mia. Perché conoscere è un diritto, e trarre le proprie considerazioni un dovere morale.
“Ore 3.32 della notte tra il cinque e il sei aprile. Una scossa di terremoto scuote l’Aquila e i suoi dintorni. Il sisma è del grado 5.8 della scala Richter, e ha effetti devastanti. I testimoni raccontano di un movimento fortissimo, seguito da una serie di battiti. Svegliarsi per una forte vibrazione, aprire gli occhi nel buio più totale e percepire che tutto attorno si muove. Una semplice parola che, nella confusione del momento, si mischia alla paura: terremoto. Sentire i muri che si flettono violentemente e pensare: “Dio, fa’ che reggano”. E’ stato questo il biglietto da visita del terribile sisma che ha attraversato l’Abruzzo. Uno dopo l’altro cadono al suolo interi palazzi come fossero di Lego. Non solo chiese ed edifici vecchi di centinaia d’anni, ma anche un moderno ospedale da subito dichiarato inagibile. I soccorsi sono rapidi e riescono a strappare alle macerie oltre 150 persone. Polverizzati interi vill
aggi, il paesino di Onna, completamente raso al suolo diventa da subito l’emblema della tragedia. Scoppiano inevitabili le polemiche, sia per la previsione non ascoltata di un geologo, sia per la quantità di crolli che hanno riguardato palazzi moderni, eretti non secondo le norme di sicurezza, ma secondo altre regole, il cui prezzo è stato pagato da centinaia di persone, che da quella maledetta notte non si sono più svegliate. In seguito al funerale di Stato di oltre 200 persone, arriva dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi la promessa di una ricostruzione rapida.”
Non parlerò di promesse non mantenute, di autorità inadempienti, di senza tetto. Non lo farò, ma dovrei.
(Marilù Giove Liceo classico “P. Virgilio Marone”)
http://scuola.repubblica.it/articolo/le-parole-che-non-ho-detto/6921/?id_articolo=1373