MASCIARI: STUDENTI, “DIAMO CITTADINANZA ONORARIA”
Per la prima volta a Gioia del Colle, nell’ambito delle attività del P.O.N. sulla legalità proposto dal professor Giorgio Gasparre e dal nostro preside Giovanni Stano, il grande Pino Masciari rivela la sua storia.
La sua carriera da imprenditore edile è stata stroncata sul nascere da un’associazione mafiosa, la ndrangheta, la quale ha reso la sua vita e quella dei suoi familiari molto difficile o addirittura insostenibile. Accompagnato dalla sua scorta è riuscito a sfuggire più volte all’ intento della mafia di colpirlo, causa: aver rivelato alla giustizia i nomi dei principali capi mafiosi (3% di pizzo) e di politici corrotti (6 % di pizzo) sui lavori da farsi.
Prima di essere perseguitato dalla ndrangheta era un giovane imprenditore calabrese il quale desiderava semplicemente inseguire i propri sogni e cercare di realizzarli. A causa della ndrangheta la sua vita, quella della moglie Marisa e dei figli Ottavia e Francesco è cambiata radicalmente in nome di un principio di legalità: lavorare nel rispetto della legge.
Un testimone di giustizia “scomodo” per la politica locale (Calabria) e per quanti condividono i comportamenti mafiosi. Il suo compito ora è quello di far conoscere la sua storia e di diffondere a tutta la popolazione italiana il suo messaggio di giustizia: testimoniare si può anzi si deve.
Come precedentemente detto è venuto a testimoniare, martedì 7 giugno 2011 a Gioia del Colle, nell’auditorium della scuola “E. Carano”, tenendo una conferenza molto interessante alla quale hanno partecipato docenti, alunni, genitori e persone interessate.
Masciari così comincia: “Se qualcuno venisse da vostro padre che è un commerciante e gli dicesse che se vuole continuare a lavorare deve dare una certa somma di denaro, voi (rivolto al pubblico ) che fareste? Per il pubblico non è stato facile dare una risposta univoca. Pino Masciari, di famiglia benestante, con un parco macchine invidiabile, con case al mare e in montagna decide di denunciare quanti hanno voluto affogarlo nel mare dell’illegalità mettendo in “gioco” tutto ciò che possiede, compreso la vita.
E lo ha fatto “organizzando il coraggio”. Organizzando il suo coraggio e quello della sua famiglia. Ed è l’invito che ha voluto rivolgere a tutti noi.
Per tutto questo vogliamo proporlo alla cittadinanza onoraria di Gioia del Colle.
Grazie Pino, Marisa, Ottavia e Francesco.
(Firmato: D’Apolito Giovanni – Gentile Francesca – Orfino Pierangelo – Santorelli Martina)