NICOLA VACCA: “LA BARBARIE E’ NELLE ISTITUZIONI”
Riceviamo e pubblichiamo due liriche inviateci dal poeta gioiese Nicola Vacca, che ringraziamo, la cui attenzione è focalizzata sulla decadente situazione politico-socio-culturale in cui versa la nostra ex bell’Italia. Pochi e brevi versi, com’è nello stile dell’autore, ma dai profondi e, in questo caso, inquietanti contenuti. Buona lettura a tutti.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Un paese barbaro
C’è cianuro nelle idee
qualcuno molto in alto
si sta adoperando affinché

in questa terra non fioriscano più i sogni.
Il paese sta affondando
nel perbenismo di prestigiatori del potere
che curano gli affari della nomenclatura.
Forse nessuno si immaginava
che il tempo della rassegnazione
avrebbe sostituito quello della rinascita.
Non si vedono all’orizzonte nuovi risorgimenti
la barbarie è nelle istituzioni il veleno
che untori senza scrupoli
stanno iniettando nelle aspettative
tradite della seconda repubblica.
Il problema è che nessuno fermerà la mano del boia.
————————————————————-
Il grande nulla italiano

dell’arbitrio di pochi.
Si sono chiusi nel palazzo
hanno spento la luce sul bene comune.
La repubblica è marcia
perché solo i prepotenti
sostengono di avere ragione.
Delle leggi fanno macerie
alzano la voce per avvisare
che nessuno spinga il pedale fino in fondo.
La libertà annega
la deriva si apre sul baratro
del grande zero della democrazia.
Nicola Vacca