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ARCI “ACCANIMENTI”, SUCCESSO DI IRONIA E REALTÁ! -foto-

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accaniamoci_attoriPer Marino Dimita e Caterina Squillacioti, diplomatisi all’Atelier Teatro Fisico Philip Radice, attori ed autori della rappresentazione teatrale “AcCANImenti” proposta il 26 agosto nella sede del Circolo Arci Lebowski, un vero successo!

Lo spettacolo – alla cui progettazione ha collaborato Marta Ampolo – ha partecipato al bando “Prove Aperte micro – residenze RadiceTimbricaTeatro” di Legnano aggiudicandosi un meritatissimo primo premio ed è già andato in scena al Vanchiglia OpenLab di Torino.

Sin dalle prime battute conquistano i dialoghi accattivanti e ben strutturati, la minimale se non inesistente scenografia, interamente “costruita” su una miriade di HPIM8606personaggi: cani, giornalisti, modelle, televenditori… interpretati dai due eclettici artisti magicamente “trasfiguratisi” in brevissimi blackout.

Conquista l’innegabile passione dei due attori, che in uno spazio scenico “minimo” quale la pedana dell’Arci non solo hanno recitato con estrema professionalità ma anche danzato, lottato, ringhiato, sfilato, saltato, persino guidato in ciclica sequenza moto “fantasma”, affidando a un buffo naso rosso, una cravatta, un fiocco, occhialoni rossi e una maschera subacquea la caratterizzazione dei personaggi presenti nei vari sketch.

Pienamente raggiunto l’obiettivo: tra comicità e riflessioni, tra reclame e indiscutibili dati scientifici, il tutto “condito” con un pizzico di sagace e ironica satira e meditate considerazioni rese ancor più acri e pungenti da una realtà a tratti surreale, il mondo canino è stato esplorato, quasi “vivisezionato” attraverso l’umanità e le sue assurde contraddizioni.

Difficile districarsi tra le emozioni scatenate da una realtà che si nutre di eccessi… Si finisce con il provar persino pena per quei poveri cani blasonati e HPIM8663super coccolati, cui far indossare collari in oro e pietre preziose e “pellicce in visone”, provati da bagni in vasche con idromassaggio, nutriti con prelibatezze o messi a dieta, comunque “stressati” da troppe attenzioni ed ancor di più per i pitbull aizzati dagli scommettitori e i randagi oggetto di esperimenti da parte di case farmaceutiche e cosmetiche, talvolta “nati in gabbia” ed allevati solo per questo scopo.

Che in entrambi i casi vi siano enormi interessi economici non vi è dubbio, così come si specula su cani e padroni senza alcun ritegno e rispetto.

Queste due realtà sono abilmente “interpretate” e agilmente proposte in dialogiche performance che HPIM8679coinvolgono non solo “le voci” ma anche i corpi.

Una recitazione impegnativa, completa, accattivante, convincente e coinvolgente dalle prime “abbaiate” battute della corsa affannosa in moto, al gran finale che pur potendo esaurirsi in una giocosa, frenetica, esilarante danza – streap tease, torna sul tema con angosciante serietà, nulla di inventato, tutto drammaticamente vero e più reale di spettacolari irrealtà.

Una rappresentazione divertente e al contempo profonda, attraverso cui prendersi un po’ in giro riconoscendosi in atteggiamenti esagerati che “ritornano” nella quotidianità, è il caso del “frullimix” abilmente pubblicizzato da Marino e Caterina che davvero ripropone parossismi e nevrosi da “televendita”.

La denuncia di una società borderline che pur trasuda in ogni scena, non è mai caustica ma piacevHPIM8588olmente ironica. La modella – costretta ad indossare in lacrime insieme a visoni, cincillà e lapin anche il più sottile, delicato e costoso dei capi in “pelle umana” – cui non è consentito “negarsi” al pubblico, ne è emblema.

Di Marino Dimita, originario di Santeramo ma da anni residente a Torino per motivi professionali, giovanissimo artista di grande umiltà e talento, sono già state apprezzate le doti recitative, la bravura e la creatività nel teatro Rossini in “Signore e signori, buonasera”, uno degli “effetti collaterali” del progetto Teatron dell’Associazione culturale Ombre di cui è stato autore, attore e regista (http://www.gioianet.it/cultura/1037-lo-spettacolo-e-finito-signore-e-signori-buonasera.html).

Prima assoluta a Gioia per Caterina Squillacioti di Lecce, anche lei trasferitasi a Torino, bravissima e simpaticissima con un futuro assicurato nel settore pubblicitario e nelle televendite.

HPIM8689Marica Girardi e Rosanna Ventura, madrine di Teatron sono tra il pubblico, pronte ad incoraggiare e sostenere i due attori, insieme a tutti i soci dell’Arci tra cui l’entusiasta Giuseppe Procino, Maria Cristina De Carlo, Rossella De Bellis, il presidente Tommaso Ventaglini che ha davvero ben operato nel corso della sua reggenza, per l’occasione immortalato con i suoi due fratelli Roberto ed Alessandro e il sempre attento e presente Pompeo Colacicco, artistico e “architettonico” genius loci dell’Associazione.

Presenti anche se non per l’intera rappresentazione Zac, un simpatico meticcio molto fotogenico e interessato all’evento, soprattutto quando “chiamato in causa” da qualche uggiolio registrato, ed una lupa di un anno, HPIM8617assolutamente entrambi da scritturare.

Tecnici per l’occasione Isa Milano e Vito Melchiorre, alle prese con luci e faretti da accendere e spegnere per “cambi scena” e registrazioni ad hoc.

Decisamente un prodotto teatralmente eccellente – costruito su un soggetto accurato, originale, vincente, di grande attualità e sicura “presa emotiva” – proposto con estrema bravura da entrambi gli attori, da rivedere possibilmente in replica in uno spazio più fresco ed ampio.

(Scatti fotografici a cura di Donato Stoppini e Dalila Bellacicco)

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