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DONATO STOPPINI CENSURATO DAI SUOI STESSI “COLLEGHI”

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stoppini-verde-attrezzatoEsilarante! Il 29 settembre nel Chiostro comunale si tiene un incontro sui servizi di quartiere, mi affaccio alle 18.30, doppie telecamere, interviste, gente che arriva alla spicciolata, fino a diventare un bagno di folla! I relatori, gli architetti Vito Angelillo e Alfredo Vacca si guardano intorno increduli, l’organizzatore, il professor Vito Vinci sorride sotto i baffoni (somiglia tanto al Peppone di don Camillo), persino il sindaco Piero Longo è contento di poter sfoggiare la sua verve da show man navigato, anche se all’inizio appare un po’ preoccupato… E non è che abbia tutti i torti. C’è Donato Stoppini a moderare (o a sfruguliare e mettere pepe e sale su code…ferite?) e ben sa che fa domande al vetriolo, mica all’acdonato-stoppini-verdequa di rose, come altri moderatori moderati!

Stoppini ghiaccia l’entusiasmo dei convenuti. Si parlerà SOLO dei servizi di quartiere della zona tra le vie per Acquaviva e Putignano, a tutte le questioni legate agli abusi edilizi e alle denunce del professor Vinci sarà dedicato un altro spazio in un altro momento.

Mi aspetto il “fugone”, macchè… Restano tutti lì, magari in piedi (metti che sia necessario defilarsi in fretta o scoppi una rissa?), parenti, amici, nemici, politici, consiglieri ed ex, persino qualche assessore e – ovviamente – i giornalisti (quelli veri).

Alle 21 passate una quarantina di persone è ancora lì, non si arrende, vuole risposte!

Stoppini, redalfredo-vaccauce da una campagna stampa e web di tutto rispetto ha tentato per tutta la sera di riportare sul tema i due architetti, persi nei loro utopistici sogni di gloria, vuoi nel centro storico (ma chi è che ha scritto che è uno dei più belli?), vuoi in altre architetture mentali, accademicamente impeccabili ma “devianti” dal tema.

Punge, incalza, provoca, si è preparato sull’argomento e cerca invito-angelillo tutti i modi di far promettere al sindaco interventi mirati nei due quartieri. Una mezza promessa al primo cittadino la strappa pure, ma con i due accademici la battaglia è persa in partenza! Se uno impara a memoria la sua relazione, è chiaro che poi è “impreparato” alle domande, o no?

Vinci, invece, tiene fermo il mirino, le sue argomentazioni sono chiare: il cittadino ha diritto ai servivito-vinci-chiostrozi di quartiere, oltre alle normative ci sono seicento firme raccolte dal Circolo Libertà e Giustizia P. Calamandrei di cui è presidente ad attestarlo con forza, l’amministrazione di qualunque colore sia “scelta con una crocetta che non deve diventare una croce per cinque anni” deve fare la sua parte e deve farla bene.

Accanto a lui ci poteva essere anche un sindaco di sinistra, nulla sarebbe cambiato. E, da buon maestro, non risparmia citazioni ed aforismi.

In democrazia bisogna aver cura di scegliere e mettere al governo politici onesti e controllarli come se fossero disonesti, queverde-attrezzato-relatoristo lo diceva Pericle, solo così si sentiranno dissuasi dallo scendere a compromessi e farsi corrompere.”

Un’altra citazione condivisibile è che la società si rispecchia nella politica. Se la politica è corrotta, chiede favori, sostiene la prassi del clientelismo e del “do ut des” è perché lo è anche la società, e viceversa, una società sana, onesta che crede nei valori e nel rispetto delle regole si rispecchia (ed esprime) in una politica altrettanto valoriale.

Vinci, quindi, accetta la sfida e risponde alle domande di Stoppini, conferma anche che non ha nessuna intenzione di candidarsi… ha piero-longo-verdegià dato!

Alcuni interventi hanno “acceso” la serata, altri sono stati alquanto soporiferi. Il professor Giorgio Gasparre si porta la sedia accanto al tavolo e fa le sue domande capziose al sindaco… Tanto per cambiare nessuna risposta, in perfetto stile Berlusconi – La Repubblica.

Intervento fiume e auto celebrativo quello dell’ingegner Antonio Oliva, che parla del giardino che il Rotary attrezzerà quando gli sarà permesso, il sindaco prende la palla e tenta l’assist, lì va sul sicuro, tanto soldi per realizzare qualcosa non ce ne sono.

Al cittadino che protesta per il chiasso nei pressi dei giardini allestiti nei quartieri e all’altro che lamenta la mancanza anche di servizi minverde-attrezzato-pubblico5imi e fa delle proposte concrete qualche applauso, ma è Pinuccio Eramo che alza l’audience, proclamando – carte alla mano – che gli speculatori sono benefattori della città perché “regalano” all’amministrazione spazi da gestire e non è giusto che vengano denunciati insieme alle imprese edilizie che trasformano in mattoni le zone F e quelle rurali. Ovviamente parla con cognizione di causa, essendo direttore di banca, proprietario terriero, amministratore dei beni di un noto imprenditore gioiese, ex consigliere di Povia e Mastrovito, docente dell’U.T.E. e vicino anche all’attuale amministrazione.

Stoppini lo “stoppa”, siamo fuori argomento, ma Eramo alza la voce, indignato. Ancor più indignato il pubblico, vuoi vedere che vuole pure l’applauso?

Il giorno dopo immagino cverde-attrezzato-pubblicohe la redazione di Gioianet pubblichi la sua bella “cronaca”… Nulla, Anche Stoppini tace. Il sabato successivo leggo sulla “concorrenza” settimanale un articolo con due foto, in una hanno “cancellato” il povero Stoppini (però chi scrive lo nomina), nell’altra si vede il chiostro prima dell’inizio e c’è scritto sotto “Pochissime persone presenti all’incontro”. Niente di più falso!

Vuoi vedere che tra un articolo e l’altro, si sono confusi… oppure non volevano si sapesse che l’incontro è stato un vero successo, anche di pubblico, ben oltre 100 gli spettatori presenti. Cosa mai vista, a detta dei presenti, per un argomento così ostico. Che figura!

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Un’amica mi accenna ad un servizio su una delle due emittenti presenti, quella legata allo stesso settimanale ed alla Gazzetta del Mezzogiorno, essendo la stessa giornalista a bazzicare le tre redazioni, oltre che ad aprire la posta diretta al sindaco prima di lui e a leggere quello che gli scrivono (ma questo era un altro servizio!).

Trovo il video e… udite udite! Non solo Stoppini non è nominato (come anche sull’articolo del 6 ottobre sulla Gazzetta), non solo non è beccato dalle telecamere neanche di striscio o per sbaglio, ma nell’inquadratura del manifesto arrivano quasi vicino al suo nome e… zummano altrove! Praticamente non esiste! Che mega censura! E proprio dai suoi amici di programmi televisivi pre – elezioni di Longo!

Ho chiesto a Stoppini, per donato_stoppini_intervistadovere di cronaca, cosa mai ha fatto per essere così censurato e oscurato.

Mi ha risposto: “Forse perché ho lavorato gratis, senza neanche un rimborso spese, credendo in un progetto televisivo e in una crescita dell’emittente. Con il passaggio al satellitare, venne meno l’interesse su Gioia, in quanto l’amministrazione decise di non accettare la proposta fatta dal titolare dell’emittente di filmare eventi politici e culturali in cambio di un contributo. Suppongo non piacessero le mie conduzioni, senza domande preconfezionate e senza possibilità di pilotare il tutto. Nello stesso periodo si  interruppe anche la collaborazione con un quotidiano, per gli stessi motivi. Se non si è al servizio della politicincontro_servizi_quartierea e dei politici e si crede nella libertà di pensiero, non lavori neanche “gratis”, questa è la morale! Ma sono ostinato e continuo a crederci, nonostante tutto! Se oggi “ritornano” con dirette televisive e sentivo anche con programmi nel chiostro, devo dedurre che qualcuno paghi o abbia promesso di pagare, magari in previsione di elezioni, e che si preferisca incoraggiare un tipo di informazione che fa fare bella figura ai politici e non che chieda vere risposte per la città. Personalmente questo tipo edulcorato di informazione non mi interessa, non serve e soprattutto non informa sui veri problemi.”

A quel punto aspetto di leggere sul quindicinale e sul bimestrale la fatidica cronaca. Sul primo qualcosa c’è, almeno non “amputano” Stoppini dalla foto, ma di ciò che ha detto e fatto nulla.

Sul secondo (di cui è lui stesso redattore) il colmo! Neanche due righe! E che fa, si autocensura da solo?

Scene da paperissima su stampa e in-chiostro, per riderci un po’… in web.

Si ringrazia Mario Di Giuseppe per il suo contributo fotografico.

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