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“PIÚ SAPRETE, PIÚ SARETE CITTADINI E NON SUDDITI”

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giorgio-gasparre-racconta-cColmo di studenti l’auditorium della scuola media E. Carano nella mattinata dell’8 ottobre, in occasione dell’incontro con il procuratore capo di Potenza Giovanni Colangelo, organizzato nell’ambito del P.O.N. “Legalità e mondo del lavoro”.

Introduce l’ospite il prof. Giorgio Gasparre, in qualità di referente dello stesso progetto. Spiega che dalle storie raccontate da Alessandro Leogrande in “Uomini e Caporali”, presentato agli alunni della Carano il 30 settembre scorso, sono stati selezionati i principali protagonisti della lotta al caporalato nelle terre pugliesi.

colangelo-e-i-ragazziGli stessi sono stati invitati a sostenere un confronto diretto con gli studenti, al fine di informarli circa la frequente violazione dei diritti umani fondamentali sui luoghi di lavoro. Si incentra sul tema della libertà la riflessione del dott. Colangelo. Quella libertà, propria di ogni individuo, che “finisce quando si lede la libertà dell’altro”. Quando, cioè, vi è una condizione di “sfruttamento dell’uomo sull’altro uomo”.

Affinché ciò non accada, la nostra Carta Costituzionale contempla una serie di norme che regolano il rapporto dell’uomo con il proprio lavoro e che impediscono al datore di lavoro di limitare la libertà dei dipendenti. Da qualche anno, inoltre, il Codice Penale ha introdotto il “reato di riduzione in schiavitù” (L. 228/2003), imputabile colangelo-raccontaa chi esercita su una persona “poteri corrispondenti al diritto di proprietà”. Più precisamente, “la riduzione o il mantenimento nello stato di soggezione ha luogo quando la condotta è attuata mediante violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di inferiorità fisica o psichica o di una situazione di necessità […]”.

Tutti reati commessi da quei caporali di cui Centrone e Leogrande hanno già raccontato durante gli scorsi dibattiti sullo stesso tema. Criminali che seducevano gente bisognosa con annunci di lavoro fasulli, per poi soggiogarla e costringerla in condizioni di vita disumane.

Colangelo invita quindi il giovanissimo uditorio ad immaginare le disastrose vicende che si celano dietro la fuga di africani, asiatici ed europei dell’est verso le nostre coste. Una fuga in cerca di una realtà migliore, verso il colangelo-giovanni-caranosogno, spesso infranto, di condizioni di vita più decorose. Una fuga che si rivela vana, quando diventano schiavi di criminali impazienti di approfittare della loro disperazione, della loro capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di condizione lavorativa. Storie toccanti, attuali, ma che fanno poca presa su un pubblico così giovane, in parte disinteressato a temi che non sente vicini.

Eppure, come spiega il dott. Colangelo, cui fa eco anche il prof. Gasparre, il P.O.N. “Legalità e mondo del lavoro” è stato ideato per stimolare gli studenti, fin da giovanissimi, a prendere coscienza di una realtà lavorativa sempre più ostica, non solo per gli immigrati. La conoscenza dei propri diritti fondamentali consente di prevenire condizioni di sfruttamento lavorativo e permette alla società di progredire, è il pensiero di Colangelo, che afferma: “La conoscenza vi dà un potere enorme. Più saprete, più sarete dei cittadini, e non dei sudditi”.

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