LEBBROSARIO: CADE ACCUSA TRAFFICO NEONATI, MA…
All’interno del lebbrosario di Gioia del Colle non ci fu alcun traffico di neonati. E’ la conclusione alla quale è giunta la Procura di Bari dopo aver aperto un’inchiesta all’indomani della denuncia presentata dal medico Roberto Giannico, già in servizio nella struttura.
Il pm inquirente, Renato Nitti, non ha trovato prove che potessero sostenere la sua accusa, per questo l’inchiesta è stata archiviata dal magistrato. Però un altro filone d’indagine, condotto sempre dal pm Renato Nitti, resta in piedi e riguarda i finanziamenti e i rimborsi erogati dalla Regione Puglia a favore dello stesso lebbrosario, struttura gestita dall’ente ecclesiastico, la diocesi di Altamura-Acquaviva-Gravina, che dirige anche l’ospedale ‘Miulli’ di Acquaviva delle Fonti.
La Guardia di Finanza, su ordine della Procura, nei mesi scorsi ha acquisito la documentazione contabile ed economica. Le verifiche rientrano nella più ampia inchiesta che portò un anno fa all’arresto di Giannico accusato di aver progettato un attentato nei confronti di don Mimmo Laddaga, il parroco che amministrava il Miulli e quindi la colonia Hanseniana di Gioia per conto della Diocesi e che lo aveva licenziato.
(fonte: Adnkronos)