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ETERNIT TARANTINI, LA BEFFA E’ RITROVARSI SENZA I TERRENI

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eterniti-via-tarantiniA distanza di quasi un anno (era il 13 dicembre 2010) da quando ne abbiamo parlato per la prima volta (ETERNIT VIA TARANTINI: “IL COMUNE NON IMMUNE DA COLPE”), la vicenda che ha interessato la signora Barbara Pavone si tinge di giallo.

Una situazione a dir poco grottesca, da Striscia la Notizia, che, ancora oggi, e nonostante le pratiche legali continuino a lievitare e a susseguirsi, il comune non riesce a risolvere accettando senza perdere ulteriore tempo e denaro di addivenire ad una soluzione che soddisfi entrambe le parti.

La situazione in cui si è cacciato l’Ente Comunale sembra sia senza vie di uscita, ma nonostante ciò lo stesso continua imperterrito a perseguire le vie legali, rispondendo colpo su colpo, alle azioni che la signora Pavone puntualmente intraprende, tramite il suo avvocato di fiducia, per ottenere giustizia. Una giustizia, guardando le carte in suo possesso, più che dovuta soprattutto oggi, alla luce delle nuove rivelazioni che si sono aggiunte, in questo ultimo lasso di tempo, a quelle gitettorie-da-smaltireà in suo possesso.

Neanche il tempo di gioire alla comunicazione del Comune di Gioia del Colle che il “procedimento di esproprio” dei suoi terreni si era concluso favorevolmente che arriva una ulteriore quanto inaspettata doccia fredda, quale può essere il venire a conoscenza, in data 21 aprile 2011, che gli stessi terreni non risultavano più essere di sua proprietà, bensì in carico a quella stessa società che avrebbe dovuto provvedere, dopo aver acquisito tutti i terreni interessati, alla completa attuazione del PRU (Piano di Recupero Urbano).

Acquisizione avvenuta, tramite una “Convenzione per la assegnazione in diritto di proprietà” sottoscritta in data 18 aprile 2007 tra l’Ente e la Società (a fronte di un corrispettivo di oltre 231 mila euro e di opere di urbanizzazione di oltre 1.355.000 euro), circa due mesi dopo la notifica della comunicazione di avvio del procedimento di esproprio. Esproprio ufficialmente mai attuato dato che la proprietaria non ha mai sottoscritto nulla in merito, né tanto meno avuto notizie sulla sua valutazione economica. Tanto da ricevere, a distanza di quattro anni, la ctettorie-eternit-adiacentihiusura di quell’iter per una sopraggiunta decisione, da parte comunale, di ridurre l’area da assoggettare e quindi da stralciare dal Piano precedentemente approvato.

Ci si chiede, perchè provvedere alla stesura e alla sottoscrizione della citata convenzione senza aver preventivamente provveduto all’esproprio dei terreni interessati? Come mai questa operazione non è stata poi comunicata ai rispettivi proprietari dall’allora Dirigente dell’UTC. Ed oggi, stante questa situazione, perchè il nuovo Dirigente procede ad inviare questa comunicazione? Anche lui ne era all’oscuro?

Un dato è certo. Allo stato attuale la signora Pavone non risulta più essere proprietaria di un bene che non ha mai venduto né tanto meno ceduto al comune di Gioia del Colle a causa di un fantomatico esproprio. Questi ulteriori danni chi li pagherà?

Sta di fatto che la signora, come precedentemente evidenziato, in data 28 ottobre 2011 via-tarantini-abbandonatasi è cautelata citando l’Ente a costituirsi in giudizio, nella persona del Sindaco- legale rappresentante pro-tempore, e la società costruttrice beneficiaria della convenzione, per far valere le proprie a questo punto incontrovertibili ragioni.

Per non smentirsi nell’aggiungere ulteriori spese a quelle già causate fino ad ora, il Comune, per tramite del commissario prefettizio, ha già provveduto a farlo, costituendosi in giudizio, come da Deliberazione Commissariale n.8 del 16.11.2011.

Resta comunque un ulteriore dubbio da chiarire. Se gli stessi terreni erano stati assegnati alla società costruttrice che ne è diventata proprietaria fin dal lontano 2007, perchè negli anni successivi si è continuato a chiedere alla Barbara Pavone di provvedere allo smaltimento dell’ormai famigerato eternit ivi presente?

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