RAGIONI E CONSEGUENZE TAGLIO ALBERI VIA EVA
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Anna Rizzi e al dottor Giuseppe Colangelo di spiegare ai nostri lettori i perchè della decisione di abbattere gli alberi presenti nel giardino della scuola di via Eva e sui successivi sviluppi che questa azione ha determinato e comporterà. Di seguito pubblichiamo il loro contributo ringraziandoli per la collaborazione.
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Nel maggio 2010 abbiamo presentato alla dirigenza scolastica della Scuola di via Eva una relazione tecnica in cui si descriveva lo stato dell’alberatura. Sono stati analizzati 21 alberi: 4 olmi e 17 Pioppi. Le piante avevano subito interventi di capitozzatura drastica che hanno influito negativamente ed in maniera irreversibile sul loro valore ornamentale, le hanno esposte a gravi rischi per lo stato fitosanitario, ed hanno compromesso le finalità igienico sanitarie, ricreative, didattiche a cui erano preposte.
Purtroppo la capitozzatura non risolve le problematiche legate alla sicurezza, piuttosto le amplifica. In modo particolare a seguito della capitozzatura l’albero, al fine di rimpiazzare velocemente la chioma perduta con il taglio, aumenta il proprio tasso di crescita. Si assiste allo sviluppo di molti germogli derivanti da gemme avventizie che durante l’anno si accrescono notevolmente, stentano a lignificare e producono una notevole quantità di foglie di dimensioni maggiori rispetto al normale. I germogli successivamente si accrescono, lignificano, diventano branche verticali lunghe anche diversi metri, e a causa della loro debole struttura di innesto alla branca o al ramo che le sostiene possono distaccarsi in occasione di eventi meteorici non necessariamente significativi. In questi casi le analisi visive o strumentali non sono in grado di diagnosticare con attendibilità il rischio di crollo. E col passar del tempo l’accrescimento dei rami può comportare l’intensificare dei fenomeni di distacco.
Abbiamo trovato sugli alberi, chiome nettamente più dense del normale costituite per lo più da rami epicormici generatisi in maniera disordinata da ogni porzione di taglio, ferite da taglio di dimensioni notevoli, slabbrature profonde, presenza di corpi fruttiferi fungini, distacco corticale, processi di carie etc.
Si sarebbe potuto capitozzare ogni anno, ma con quale conseguenza? Oltre all’impossibilità economica di effettuare interventi di potatura straordinaria come ordinaria, và considerato il danno enorme che si crea alla piante ed il rischio a cui la si sottopone poiché esiste una stretta correlazione tra chioma e radici per cui la riduzione drastica dell’apparato epigeo, oltre a determinare la mancanza improvvisa di sostanze di riserva, provoca reazioni di autoriduzione dell’apparato radicale che si adegua alla nuova struttura. Dunque sarebbe stato un dispendio inutile di denaro, poiché si sarebbe soltanto rinviato l’inevitabile: tagliare.
In aggiunta a questo, i tagli e la dimensione dei tagli eseguiti hanno rappresentato la via preferenziale di accesso degli agenti patogeni, favorendo la diffusione di infezioni fungine e la presenza di insetti degradatori.
Dunque, sebbene a malincuore, si è proposto di procedere con l’abbattimento graduale a cominciare dalle piante che presentavano un grado di rischio maggiore per l’incolumità dei fruitori e delle strutture e, nel contempo, si è deciso di lasciare un’idea per la riqualificazione dell’area.
La scelta definitiva di procedere all’abbattimento è stata successiva all’ulteriore crollo verificatosi il 21 settembre 2011 alle 07.50 poco prima dell’ingresso a scuola in seguito a tale evento vi erano state molteplici sollecitazioni da parte dei genitori preoccupati per la situazione. La proposta di gradualità del taglio consente di ridurre l’impatto visivo e la percezione negativa che si accompagna all’abbattimento delle piante nello stesso momento, e ci dà sebbene questo non spetti a noi, la possibilità di ideare una serie di iniziative sociali, volte concretamente a far cassa e a permetterci a fine di lavori di mettere a dimora il numero maggiore di piante possibili.
In tal senso si è effettuata ampia informazione, spiegando le motivazioni ed illustrando con chiarezza le ragioni economiche e di pubblica sicurezza che presiedono alla scelta del taglio. Ci preme sottolineare che il Comune avrebbe potuto procedere nuovamente alla capitozzatura per una cifra pari a poco meno della metà di quella sostenuta per l’abbattimento, e che invece ha preferito effettuare una scelta più impopolare ma più diretta verso la riqualificazione.
L’importo è pari a circa 10.800,00 euro iva esclusa, comprensivo di rimozione, ripulitura, conferimento in discarica ed oneri di smaltimento di parte epigea e di ceppaia, compreso l’estirpazione delle siepi di confine, attenendosi ad un capitolato di appalto piuttosto rigido in termini di sicurezza e scelte di abbattimento controllato. Peraltro gli operai della ditta si sono resi disponibili ed hanno realizzato qualche elemento di arredo con i tronchi meno compromessi ed hanno eseguito un numero notevole di fettine di legno che le maestre hanno utilizzato nelle classi.
Inoltre la ditta Oasi Verde Srl, si è offerta di regalare essenze rampicanti come gesto di partecipazione alla riqualificazione.
I docenti ed i genitori hanno preso a cuore il progetto, e stanno collaborando moltissimo. Sia le maestre che i genitori hanno realizzato lavoretti con il materiale recuperato, abbiamo raccolto o acquistato materiale di vario genere (nastrini, pannolenci, ghiande, foglie, ecc) e abbiamo creato oggetti natalizi venduti il 6 dicembre ad un mercatino chiamato di “San Nicola” che si è svolto all’interno del giardino scolastico.
Il mercatino è stata davvero una bella iniziativa, c’è stata molta affluenza, le maestre hanno addobbato tutto con cura, ed hanno offerto anche, con l’aiuto dei genitori, dolci e bibite creando un vero punto ristoro con balle di fieno come panchine. Tutti hanno lavorato senza avere nessun ritorno se non quello di collaborare con convinzione alla realizzazione di un’area verde utilizzabile.
Per l’anno nuovo abbiamo in programma di organizzare ancora un paio di iniziative sociali, sempre con lo scopo di raccogliere fondi.
Anche il Comune, ha intenzione di stanziare una somma per il recupero dell’area, sebbene tempi ed importi non siano ancora stati stabiliti.
In ogni caso noi in qualità di esperti, vogliamo lasciare una traccia, ovvero una bozza di progetto per il giardino che coniughi le idee e le necessità dei fruitori finali, bambini e docenti, in maniera tale che chiunque segua la riqualificazione possa farlo secondo le richieste che saranno raccolte e codificate in una idea progettuale. Per questo stiamo effettuando una serie di incontri con gli alunni (in tutto quattro) in cui una rappresentanza studentesca di ogni classe sotto la supervisione delle maestre, studia e realizza insieme a noi il progetto del giardino.
E’ un esperimento di progettazione partecipata, probabilmente la prima condotta nelle modalità proposte. L’entusiasmo dei ragazzi, dei genitori e delle maestre ci danno conferma che l’idea piace. E piace molto anche a noi.
In qualità di Direzione dei Lavori, e avendo a cuore che il giardino scolastico venga riqualificato, vogliamo realizzare un indicatore in legno, chiamato ALBEROMETRO.
L’alberometro ci darà la misura dei risultati che il nostro impegno comune ci permetterà di raggiungere.
Con l’abbattimento vorremmo inoltre rilasciare parti degli alberi che concorreranno a differenziare la struttura dello spazio verde come elementi di arredo (sculture, giochi, memoria storica dei luoghi, ecc).
Tutto il materiale abbattuto verrà smaltito dalla ditta incaricata di eseguire il taglio, salvo rami e tronchi di piccole dimensioni che sono stati recuperati per realizzare lavoretti natalizi con i quali effettuare un mercatino i cui proventi saranno utilizzati per l’acquisto di nuove piante.
Infatti, l’abbattimento costituisce solo il primo passo per la realizzazione di una nuova area verde. Si ipotizza e si propone di effettuare le opere di nuova piantumazione individuando le specie e i criteri più idonei per sostituire in maniera progressiva e in un arco temporale limitato gli esemplari arborei che dovranno essere abbattuti..
Anche per la riqualificazione cercheremo di realizzare un idea progettuale che sia il più possibile “sostenibile” e terremo in considerazione tutti i fattori del caso (economici, stazionali, etc.) E’ nostra intenzione mettere a dimora le prime piante del nuovo giardino prima che il nostro incarico termini, ovvero al termine del secondo lotto di abbattimento (febbraio).
(Foto a cura di Anna Rizzi e della Redazione GioiaNet)