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DANTE E “FANTOMAS”: SPAZIO ALLA FANTASIA CREATIVA

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PB050346Fantômas: “è un ladro, un rapinatore, un ricattatore, un cospiratore e, naturalmente, un assassino … Ma quanto più ci avviciniamo al suo volto, tanto più lo vediamo confondersi e dissolversi in un gioco di ombre e di maschere. Della sua umana concretezza non rimane quasi nulla […]. È il Male nella forma più pura e distillata, il Criminale Perfetto, l’inafferrabile Messaggero della Morte. […]”.

Così scrive Alfredo Castelli, scrittore e sceneggiatore – accomunato al personaggio di carta Fantômas dal 1963 – nel testo di appendice al fumetto ‘L’ombra di Fantômas’, edito Bonelli 2011, facente parte della collana ‘Almanacco del mistero’. Il fumetto è stato presentato, presso la libreria Librellula, luogo dedito ad avvenimenti culturali, sabato 10 dicembre.

Presenti, il disegnatore gioiese Dante Spada, lo stesso Alfredo Castelli – tramite collegamento telefonico – e i due relatori della serata, pippo indellicatiPippo Indellicati, esperto di comunicazione, e Alfonso Elia, disegnatore e critico free lance per ‘Fumo di China’.

Questo fumetto è un ottimo esempio di come non si dovrebbe scrivere una storia […]. Forse non è un capolavoro, però è disegnato bene”. Castelli spiega al numeroso uditorio di come delle volte s’inizia a sceneggiare una storia non sapendo come vada a finire. E di come sia importante un’illuminazione improvvisa, una folgore prodigiosa, un’annotazione istantanea per poter andare avanti nella narrazione.

Alla domanda di Pippo Indellicati su quale futuro possa avere l’‘Almanacco del mistero’, Castelli risponde di avere delle incertezze in proposito, e che nonostante l’Almanacco abbia un suo determinato pubblico, spera che ci siano dei cambiamenti. Inevitabile è la domanda di Alfonso Elia sulla possibilità di ideare qualche altro personaggio oltre a quello che è definito il suo alter ego: Martin Mystère.

Non ho un’altra storia da raccontare, ma desidero avvicinarmi a delle nuove prospettive con cui il fumetto deve confrontarsi”. Fa l’esempio della Francia, dove c’è un’educazione specifica alla lettura dePB050344i fumetti guidata dal principio di propedeuticità. Ed aggiunge che i personaggi raramente subiscono cambiamenti radicali. In riguardo il disegnatore gioiese Dante Spada vorrebbe osare, dare una consistenza narrativa diversa a dei personaggi granitici come Tex, misurarsi con la sorpresa, spiazzare il lettore con delle versioni speciali.

Gli piace scivolare nel grottesco, capovolgere delle linee guida, ribaltare dei principi cardine, perché come sottolinea Pippo Indellicati: “l’arte è anche un po’ rottura”. Infine se per Castelli è una storia riuscita male, Dante sottolinea la difficoltà di disegnare una storia della quale non conosce lo sviluppo, ed afferma: “[…] Alcune storie che hanno avuto una partenza meravigliosa, verso la fine sono risultate un po’ lente”. D’altra parte l’assioma può essere facilmente capovolto.

 

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