“DA DOVE VIENE IL VENTO” ALLA LIBRELLULA
Saranno Letizia Salvatorelli Guida e Francesca Santoiemma a presentare martedì, 20 dicembre alle ore 17, nella libreria Librellula sita in via Ricciotto Canudo n.132, “Da dove viene il vento” (Einaudi 2011), ultima fatica letteraria di Mariolina Venezia.
A quattro anni dal Premio Campiello conquistato nel 2007 con “Mille anni che sto qui”, Mariolina Venezia torna nuovamente a Gioia.
La scrittrice venne invitata dalla stessa Salvatorelli in una delle iniziative culturali proposte nel periodo di “reggenza” dell’UTE, occasione che la vide ospite nell’Aula magna del Liceo classico “P.V. Marone” per presentare il romanzo che tanto successo ha riscosso, rendendo famosa Grottole.
La Storia, la passione, gli ideali civili sono le sue muse, e “Da dove viene il vento” ne esplora il cammino, l’evolversi con sensibilità e con quel tocco di “fatalismo” che nelle donne del Sud profuma di mistero e magia. Un incantesimo che si rinnova nel momento stesso in cui si affida al destino la vita dei personaggi, evocati attraverso le parole.
«Scrivere è, tra le altre cose, anche l’arte di calarsi in personaggi molto diversi da noi – a detta dell’autrice – e questo è ciò che ci permette di capire gli altri. “Da dove viene il vento” è una sorta di percorso verso l’empatia».
Di seguito una breve recensione dell’opera.
“Dora e Salvatore, entrambi originari del Sud, verso la fine degli anni Settanta s’incontrano a Padova, all’università. Condividono ideali e battaglie politiche, s’innamorano, stanno insieme, con tutte le contraddizioni della loro generazione. Si rivedono poi a distanza di vent’anni, in una Padova abbrutita dal miracolo del Nordest, dove i delusi si consolano giocando in borsa. Anche loro sono cambiati, ma la passione rinasce, diventa un’ossessione erotica, una dipendenza in mezzo ad altre dipendenze, che cercano di coprire il vuoto lasciato dalla fine dei sogni. Le vicende di Dora e Salvatore s’intrecciano con quelle del berbero Idir, che attraversa i tanti lager di un Bel Paese solo apparentemente civile, fuggendo da una storia che noi scopriremo insieme a lui un po’ alla volta. I loro pensieri entrano in risonanza con quelli di un astronauta sospeso nello spazio mentre il suo Paese, sotto di lui, smette di esistere, e con quelli di un altro uomo, vissuto tanto tempo prima, che con la sua scommessa ha cambiato il nostro modo di stare al mondo. Perché le parole, le idee, i sentimenti sono un bene comune che scavalca il tempo e lo spazio, e le storie degli uomini sono legate una all’altra da infiniti nodi. Così tutto corre fino a un appuntamento col destino dove è in gioco l
a vita e il suo senso. A raccontare, spinta dalla necessità di ritrovare un senso profondo di appartenenza, di non sentirsi un’isola ma parte di un tutto, è una donna, che attraverso le storie degli altri svela in filigrana la propria, si mette in gioco, tocca corde profonde e nervi scoperti. Un romanzo intenso e coinvolgente, la storia di un’ossessione amorosa ma anche artistica, un viaggio alla scoperta delle nostre emozioni.”
Mariolina Venezia, nata a Matera, vive a Roma. Ha pubblicato alcuni libri di poesie in Francia, “Mille anni che sto qui”, Premio Campiello 2007, “Come piante tra i sassi” nel 2009 e “Altri miracoli” (Theoria 1998, Einaudi 2009).