UTE: MOSTRA E CONCERTO DA APPLAUSI-foto
L’Università della terza età il 18 dicembre – in occasione del suo decennale – ha augurato “Buon Natale” alla città di Gioia con uno splendido concerto, tenutosi domenica sera nella Chiesa dell’Immacolata, e con una mostra d’arte sacra, sintesi di un percorso tematico che ha visto nascere nei laboratori artistici opere di ottima fattura, confezionate con cura, in alcuni casi veri e propri “capolavori”.
Nei dettagli e nelle rifiniture la “certificazione” di qualità e originalità di ogni singolo pezzo, prezioso nella sua artigianale creatività.
Le sorelle Cacciapaglia, docenti del laboratorio di ricamo e maglieria, hanno ricamato a punto pieno personaggi del presepe, vestiti di lucente seta su raso blu bordato con decori tono su tono, accanto ad un alberello in “chiacchierino”.
Maria Ammaturo, cui è affidato il laboratorio di tombolo, con un angelo e la splendida “Madonna” premiata lo scorso anno a Rutigliano (http://www.gioianet.it/attualita/2902-per-gli-italiani-allestero-due-premi-allute.html ), ha rievocato le emozioni che questa antica arte sa ancora donare.
Tra le “discepole” di Mario Vacca, in mostra con due sue sculture in pietra, Maria Eramo con la sua “Madonna con bambino” e il “Presepe” di Lidia Lasala, testimonianze viventi che da “errori” di scalpello nascono capolavori.
Decoupage d’arte, reso ancor più raffinato e prezioso da intarsi e decori in “foiling 3D” e foglia oro ed un impegnativo cesello di ricami e arabeschi, nelle icone bizantine di Giovanna Viterbo, Antonella Mancino,Tonia Ciarelli, Lidia Lasala e Maria Eramo.
Le “Madonne” si stagliano in tutto il loro splendore su sfondi particolarmente elaborati, antichizzati e graffiati, nel caldo abbraccio di merletti dorati.
Ingioiellate di perle, aureole, fregi, raggi, tiare, coroncine, fermagli di oro, argento, lapislazzuli e pietre preziose, ex voto di devota memoria, rifulgono di divina magnificenza.
Inedite bottiglie e ampolle natalizie – anch’esse impreziosite da decori, decoupage e cordoncini di seta – si propongono nelle vesti di ricettacolo della manna di San Nicola.
Alcune “Natività” su piatti di ceramica ricordano i successi del passato, ma è l’imponente presepe in tegole e statuine in pasta di mais – alabastro, materiale usato per creare splendide cornici e piccole, angeliche sculture, a catalizzare indissolubilmente l’attenzione degli avventori.
Tegole – case inerpicate sui colli, personaggi dal cesello accurato o simpaticamente sbozzati occhieggiano tra siepi di muschio, grotte di roccia – carta, steccati in legno, foglie di mirto e neve di polistirolo.
Per sfondo un telo blu costellato di lucine e tanta attesa per il piccolo Gesù, nella desolata greppia.
Spenti gli echi d’arte ecco accendersi nel “Concerto di Natale” le note dell’Ave Maria di Lorenzo Pelosi, armonia di ascolto affidata alle voci dei coristi diretti dal Maestro Francesco Lorusso.
Ad intervallare i canti, annunciati dalla presidente Giovanna Viterbo, alcuni brani suonati all’organo dal bravissimo Piero Capozzi con solenne reverenza: “Ricercare” di Floriano Arresti, “Aria” di J. S. Bach e Sarabanda di G. F. Handel.
Suggestiva l’esecuzione di “Gli angeli nelle campagne” (adattata a tre voci), “Ave Maris Stella” e “Custodi nos domine” di N. Rota, “Adeste fidele, White Christmas” di Berlin con solista Walter Divella, “In notte placida” di Couperin, “Minuit Chrètiens di A. Adam e l’immancabile e trascinante Jingle Bells di J. Pierpont.
Don Alessandro, a conclusione del concerto, ha confermato l’ospitalità alla corale sia per le prove che per le future esibizioni.
Scatti fotografici, inseriti nell’articolo e nella gallery, a cura di Mario Di Giuseppe, Vito Giordano e Donato Mastromarino, che ringraziamo per la gentile collaborazione.