Archivio Gioianet

La Voce del Paese – Un Network di Idee

Attualità

MARIOLINA VENEZIA: “IL MIO, UN LIBRO MOLTO INTIMO”

librellula-letizia-guida pp

librellula-letizia-guida“Nessun uomo è un’isola, intero per se stesso;/ ogni uomo è un pezzo del continente,/ […]; e se una zolla vien portata via/ dall’onda del mare, qualcosa all’Europa viene a mancare,/ Ogni morte di un uomo mi diminuisce perché/ io son parte vivente del genere umano.” Si rifà ai versi di John Donne – poeta seicentesco inglese –, Letizia Salvatorelli Guida che ha presentato, martedì 20 dicembre, presso la libreria ‘Librellula’, insieme alla prof.ssa Francesca Santoiemma, l’ultima fatica letteraria di Mariolina Venezia: “Da dove viene il vento”, edito Einaudi 2011.

In riguardo alla celebre poesia l’autrice dell’opera afferma: “Ho voluto spogliare i miei personaggi da qualsiasi identità fino a poter far sentire l’appartenenza comune al genere umano […]”. In effetti “Da dove viene il vento” è un libro complesso nel quale s’intrecciano storie di persone/personaggi che vivono in tempi e luoghi diversi, perché il contesto storico è irrilevante, secondo l’autrice, quando protagonisti sono i sentimenti e le emozioni umane.

Credo che nella vita di ognuno di noi ci siano dei librellula-scrittricemomenti di passaggio, dei momenti oscuri difficili da decifrare. Ho voluto prendere in esame quei periodi e cercare di descrivere dei paesaggi interiori simili, nonostante la causa scatenante fosse diversa”. Al centro del romanzo vi è l’ossessione erotica di Dora e Salvatore, entrambi originari del Sud, che s’incontrano a Padova. È una storia che nasce dalla coscienza di un’assenza che si tramuta in attesa perenne, dalla ricerca costante di riuscire a colmare quel vuoto che poi, inevitabilmente, diventa dipendenza. Dipendenza data da un vuoto che ricade in un altro vuoto, dalla speranza che giunge alla disperazione, dall’illusione che si fa disillusione.

Viene descritta la nostalgia, la passione, la malinconia, la solitudine, l’amore … i sentimenti sono portati ai confini dell’anima e si riescono a comprendere pienamente solo nel momento in cui si riesce a parlare dei medesimi, “perché – come sottolinea l’autrice – quando i sentimenti si agitano dentro di noi e ancora sono informi, è difficile darne il nome”.

Infatti una parte del libro è dedicata alla etimologia dei sentimenti, nella quale si scopre che il termine speranza in origine non aveva lda dove viene il vento libro’accezione di incertezza che ha assunto nel tempo, o che passione e empatia sono parole legate dalla stessa etimologia. È un libro che può essere considerato come un’educazione sentimentale, ma anche come un percorso verso l’empatia.

La vicenda emotiva di Dora e Salvatore, infatti, s’intreccia con quella della stessa voce narrante, del cosmonauta nello spazio, e del berbero Idir. Tema fondante, sottolineato da Letizia Guida Salvatorelli, è quello della precarietà intrinseca allo stato dell’emigrante: “In un mondo estremamente instabile, nel quale una semplice pioggia è minacciosa e nel quale è cambiato il nostro assetto economico, succede, sempre più spesso, che ci si aggrappi alla nostra identità … È come se si fosse diventati incapaci di dialogare con chi è diverso da noi”, in questi termine si esprime Mariolina Venezia. Altra tematica portante del romanzo è quella del tempo, messa in rilevanza da Francesca Santoiemma, che incessantemente si estende in avanti e indietro.

Da dove viene il vento è un libro che insiste molto sul ricordo e che ha una colonna sonora ben precisa con dei ritornelli che ritornano pagina per pagina, in quanto come la stessa scrittrice ha concluso: “Ho composto il libro come una musica, perché la musica ha sempre un senso preciso nella vita di ognuno ed è un senso molto intimo”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *